È un romanzo satirico che esplora la società britannica del XIX secolo, concentrandosi sulle vite di due donne molto diverse: Becky Sharp e Amelia Sedley.
“La fiera delle vanità” segue principalmente le vicende di Becky Sharp, una giovane donna astuta e ambiziosa di umili origini, e di Amelia Sedley, la sua amica ingenua e di buon cuore, figlia di un ricco mercante. Le due donne intraprendono strade molto diverse nella vita, con Becky che cerca di scalare la società attraverso il matrimonio e l’inganno, mentre Amelia si trova a fronteggiare difficoltà personali e finanziarie. Il romanzo esplora temi come l’avidità, l’ambizione, la corruzione, e la superficialità della società, evidenziando come il successo e il fallimento siano spesso influenzati dalle circostanze sociali piuttosto che dalla moralità personale.
Il sottotitolo del romanzo, “A Novel without a Hero” (“Un romanzo senza eroe”), riflette la natura complessa e imperfetta dei suoi personaggi principali. Thackeray utilizza l’ironia e il sarcasmo per criticare i costumi sociali dell’epoca, mettendo in luce l’ipocrisia e la vanità che permeano la società. Il romanzo è noto anche per la sua struttura narrativa, in cui l’autore interviene direttamente nella narrazione, fornendo commenti e riflessioni personali.
“La fiera delle vanità” è stato tradotto più volte in italiano, e le traduzioni possono variare in termini di stile e fedeltà al testo originale. Il titolo “La fiera delle vanità” riflette bene il tema centrale del romanzo, che riguarda l’ossessione per l’apparenza e il successo sociale.