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27 Gennaio 2019Un viaggio attraverso il tatto e l’udito
27 Gennaio 2019di Maria Paola Viale
Otello di Shakespeare trova nel compositore Giuseppe Verdi un valido interprete musicale delle tre opere: McBeth – Otello – Falstaff. Il compositore , infatti, si avvicinò al McBeth nella sua fase creativa più matura. Scrisse poi lOtello nel 1887, quando aveva settantaquattro anni ed il Falstaff a ottant’anni. Proprio in questo periodo, il teatro italiano guarda la letteratura straniera di Hugo, Shakespeare e altri con i quali vengono fatte traduzioni dai letterati nazionali. Proprio in merito a questo argomento, possiamo delineare due traduttori italiani come Michele Leoni e subito dopo Carlo Rusconi che pubblica tutto il teatro di Shakespeare. Si ricorda l’importanza di quest’ultimo traduttore perché si dimostra un grande interesse per il drammaturgo inglese che affascinò la corrente del Romanticismo. Infatti, la traduzione di Rusconi è presente tra i libri che si trovano nella casa di Verdi ed è quella a cui si è ispirato per scrivere il dramma musicale. Però esiste un problema: Verdi si accosta a Shakespeare attraverso la mediazione linguistico-culturale. Il letterato genovese, Sanguineti, affermava che: Le traduzioni invecchiano perché si legge il pensiero del traduttore di un preciso e determinato periodo”. Infatti la traduzione ottocentesca di Shakespeare del McBeth vengono evitati gli aspetti sui caratteri sessuali della commedia.
L’aspetto delle traduzioni comunque cambia nel teatro di prosa perché i testi redatti vengono continuamente aggiornati ed il linguaggio è senz’altro più moderno, cosa che nel teatro musicale il libretto composto rimane unico ed esclusivo perché il compositore lavorerà solo su quello. Pertanto è importante ricordare che il libretto è bloccato nella sua scrittura ed è inalterabile.
Arrigo Boito, grande letterato e musicista, collaborò con Verdi ma presto i loro rapporti divennero controversi. Boito e Verdi collaborarono sino ad avere un’interruzione. Infatti, Boito, appartenente alla Scapigliatura , fece dei commenti sulla situazione musicale italiana, criticando il compositore italiano risorgimentale. Dopo vent’anni, grazie all’editore Ricordi, Boito e Verdi si rincontrarono per costruire due libretti di alta” qualità . Ripresero a lavorare nel 1862 poiché Verdi chiese a Boito di scrivere lInno delle Nazioni. Da qui Verdi ebbe l’idea di inserire i tre Inni Nazionali ( Inno inglese, Inno francese e Inno italiano, simbolo musicale del Risorgimento). Nel 1869, Ricordi, in occasione di un pranzo, parlò diplomaticamente di Otello e Verdi mostrò un interesse prudente, ma Ricordi ne approfittò per consegnare a Verdi una tela” su Otello. Verdi con cautela prende del tempo , cercando di non parlare di Otello anche se si denotano dei segni e dei giochi di parole che fanno notare un accentuato interesse. Al contrario, invece, altri compositori come Puccini e Mascagni si faranno grandi pubblicità , dando vita al divismo”. L’unica ed umile pubblicità di Verdi verrà delineata su una lettera del 1871, in occasione dell’opera lirica Aida, composta per l’apertura del Canale di Suez e rappresentata nella città de Il Cairo. Questa lettera era indirizzata ad un critico che venne inviato a Il Cairo, ma Verdi pensava che avrebbe oscurato la grandiosità della sua opera anche se poi non fu così.
Verdi scriverà ad un altro amico, il pittore Morello, per avere un’immagine figurativa di Otello, “l’uomo giusto” e lonesto” Jago, e lo rappresentò prendendo spunto da un prete.
Nell’opera lirica, rispetto al testo originale di Shakespeare , viene tagliato il 1° atto dove la scena viene svolta a Venezia innanzi a un tribunale, nel momento in cui Otello difende il suo amore per Desdemona. Infatti tutta l’opera ha inizio e prosegue nella narrazione nell’isola di Cipro. La figura femminile di Desdemona viene angelicata” da Verdi, cosa molto fuori dal comune perché in genere la donna nascondeva un aspetto goliardico e peccaminoso.
TRAMA: Nel XVI secolo, l’isola di Cipro era dominata dai veneziani che avevano nominato governatore Otello, un eroico comandante moro, per difenderla dagli attacchi nemici. Otello li sconfigge distruggendo la flotta e poi a causa di una tempesta ritornerà al porto con fatica. Tutti si rallegrano ad esclusione di Jago perché è roso dall’odio per la promozione di Cassio a capitano. Nella fermentazione generale, Jago medita vendetta e inizia a tessere la sua trama per portare Otello alla rovina. Con un pretesto prende in disparte Rodrigo predisponendo un piano contro Desdemona. Rodrigo fa ubriacare Cassio che a sua volta provoca una rissa ferendo Montano. Otello,osservando tutto il fatto, decide di degradare Cassio. Intanto, con tutto quel rumore si sveglia Desdemona che raggiungendo il marito si abbracciano con affetto e devozione. Jago, però, prosegue il suo disegno e, fingendosi amico di Cassio, consiglia di intercedere attraverso Desdemona. Cassio la incontra in giardino e Otello, vedendoli, fraintende i gesti poiché lo stesso Jago fa sorgere dei sospetti sul comportamento di Desdemona. Nonostante, Otello abbia piena fiducia sia di Desdemona che di Cassio, nella sua mente riaffiorano le parole di Jago che lo turbano. Così, quando la sua sposa va per chiedergli di perdonare Cassio, Otello, incontrollato dalla gelosia la scaccia in malo modo. Desdemona, disperata, si addolora e scoppia a piangere. Nella confusione del momento, perde un fazzoletto che viene raccolto dalla domestica Emilia, moglie di Jago, ma Jago alla sola vista glielo strappa di mano poiché ha in mente un piano diabolico per sfinire Otello nella sua incontrollata gelosia. Allora, Jago racconterà ad Otello di aver visto Desdemona consegnare un fazzoletto a Cassio e glielo descrive nei dettagli. Otello, a quel punto afferma che proprio quel fazzoletto lo aveva donato alla sua sposa come pegno d’amore. Al pensiero che Desdemona possa averlo regalato ad un altro uomo, Otello giura di vendicarsi uccidendo i traditori. In seguito Jago farà in modo che il fazzoletto finisca in mano dello stesso Cassio, lasciandoglielo nella sua dimora. Nel frattempo, Desdemona intercede nuovamente per Cassio ma Otello, infuriato, le dice di mostrargli il fazzoletto che gli aveva donato come pegno d’amore. Purtroppo, Desdemona, non trovandolo, confessa di averlo smarrito, ma oramai Otello è cieco dalla rabbia e dalla gelosia. Ed ecco Jago che ritorna insieme a Cassio mentre Otello si nasconde per ascoltare il dialogo. Jago invita Cassio a parlare della sua innamorata ma stando a debita distanza e sussurrando affinché Otello, fraintendendo i frammenti di dialogo, creda che si parli di Desdemona. Poi fa in modo che Cassio esibisca il fazzoletto e Otello, riuscendolo a vedere, lo riconosce. A quel punto la trappola di Jago è riuscita: Otello è fermamente convinto del tradimento di Desdemona. Otello ha in programma di uccidere Cassio e Desdemona. Intanto la povera sposa, ignara di tutto, si corica per dormire. Otello la raggiunge nella sua camera, vedendola dormire, la bacia tre volte e poi la uccide strangolandola. Sopraggiunge Emilia che udito un lamento si avvicina al letto della moribonda che scagiona Otello dicendo di essersi procurata la morte da sola. Otello fuori di sé la smentisce dichiarando di averla uccisa lui. Emilia chiama aiuto invano facendo accorrere Jago Cassio e l’ambasciatore. Finalmente la verità affiora e Otello straziato dal dolore si pugnala. Con gli ultimi aneliti di vita Otello si avvicina alla sua sposa, oramai morta, e la bacia prima di spirare.
Musicalmente Otello inizia con un coro tumultuoso” ed esaltante che personifica il popolo in attesa di Otello vincitore sull’isola di Cipro. Infatti, grazie all’idea di Verdi e di Boito, si fa iniziare la storia shakespeariana, proprio sull’isola di Cipro. Questa prima parte delinea una grande coralità grazie ad unorchestrazione densa, complessa e particolarmente ricca di elementi musicali.
Innanzitutto Otello è un tenore (questo colore di voce permette di esprimere un eroe innamorato) mentre Jago è un baritono ( timbrica vocale che personifica l’uomo cattivo).
Otello è un personaggio che si trasforma durante il corso della storia. É un eroe che tentenna e finisce per cadere nella gelosia più assoluta fino ad uccidere sua moglie Desdemona. Infatti Otello comincia a dubitare di Desdemona fino ad ucciderla. Nel monologo verdiano il primo scontro si risolve con un testo più ridotto. Jago nella concezione verdiano è un uomo viscido anche se nell’ideologia shakespearina è considerato come l’uomo giusto”. In verdi questo aspetto shakesperiano si annulla perché Boito inventa” una preghiera-confessione proprio di questo personaggio dove si confessa. Questa pagina musicale presenterà un momento di grande tensione grazie ad un importante invenzione tecnicistica.
In verdi anche Desdemona assume un aspetto diverso perché è una figura angelicata” nel modo più totale perché è ignara del motivo di gelosia di Otello.
La scena della morte di Desdemona rappresenterà una pagina teatrale molto importante. Desdemona si prepara a questo inconsapevole momento, cercando di intonare la storia del Salice alternandosi con momenti di dialogo con Emilia. La scena verdiana è carica di lirismo e sempre in questa scena viene intonata anche la preghiera alla Vergine. A questo atto di propensione religiose si contrappone la diavoleria di Jago.