L’Asia
27 Aprile 2012Il Marocco
29 Aprile 2012Nato a Santo Stefano Belbo (Asti), nel 1908, si è suicidato a Torino nel 1950.
Arrestato nel 1935 perché contrario al fascismo andò al confino a Reggio Calabria.
Nel 1946 si iscrive al partito comunista.
Pochi mesi prima di morire scrisse “Contemplo la mia impotenza, me la sento nelle ossa, mi sono impegnato nella mia responsabilità politica che mi schiaccia.”
Temi frequenti nelle sue opere sono le Langhe, gli amici, una grande delusione per l’esistenza, una ricerca tormentosa di comunicazione e di rapporto umano, la solitudine.
Tutta l’opera di Pavese dice che l’uomo non può vivere se non trova e accetta un centro affettivo che dia un senso alla vita.
Le poesie di Pavese hanno un ritmo prosastico (da prosa); i versi sono lunghi, le poesie sono narrative e descrittive: descrivono i paesaggi e le situazioni oggettivamente.
Tra le sue opere ricordiamo:
“La luna e il falò”
“Lavorare stanca” (1936) raccolta di poesie.