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27 Gennaio 2019Aldo Serbelli Odisio
27 Gennaio 2019Georges Simenon
Relazione di narrativa di Davide Raimondi
Autore: Venerdì 13 febbraio 1903, al 26 (oggi 24) della Rue Léopold a Liegi, nasce Georges Joseph Chistian Simenon, primo figlio di Désiré Simenon e Henriette Brüll. Essendo quest’ultima superstiziosa e pensando che il venerdì 13 possa portare sfortuna al bimbo, denuncerà all’Ufficio di Stato Civile che la nascita è avvenuta alle ore 11.30 di sera di giovedì 12 febbraio 1903.
Nel1906 Nasce Christian François Maurice Joseph Simenon fratello di Georges.
Nel1919 Viene assunto alla “Gazette de Liége” dove rimane per tre anni.
Successivamente nel 1921 Pubblica il suo primo libro Au pont des Arches, un romanzo umoristico tirato in circa 1000 esemplari. Il 28 novembre a soli 44 anni muore Désiré Simenon padre di Georges.
Il 10 dicembre 1922 si trasferisce a Parigi.
Il 24 marzo 1923 a Liegi sposa Régine Renchon detta “Tigy”. Dal maggio di quest’anno alla primavera del 1924 lavorerà come segretario del marchese Raymond d’Estutt de Tracy.
Durante questo periodo scrive 150 novelle per giornali e settimanali.
Nel 1924 in pochi giorni, sulla terrazza di un caffè sotto lo pseudonimo Jean du Perry scrive Le Roman d’une dactylo, sarà il primo di circa 200 romanzi pubblicati con vari pseudonimi.
Nel 1930 a cura dell’editore Fayard, “Pietro il Lettone” è pubblicato sul settimanale Ric et Rac. Sarà proposto in volume nel maggio del 1931. E’ il primo Maigret riconosciuto da Simenon.
Nel mese di gennaio del 1934 scrive “Maigret” (In Italia anche con il titolo “Maigret e il nipote ingenuo”), ultimo pubblicato da Fayard.
Nel1939 nasce Marc Jean Chrétien Simenon figlio di Georges e di Tigy.
Nel1945 ha un incontro con Denyse Ouimet, sua seconda moglie e madre di tre dei suoi figli.
Il 31 ottobre 1947 in un imboscata a That Khe et Dong Kue muore il caporale Christian Renaud, alias Chistian Simenon, 41 anni, fratello di Georges, arruolato nella Legione Straniera su consiglio del fratello, in quanto condannato a morte in contumacia per collaborazionismo.
Il 29 settembre 1949 a Tucson (Arizona) nasce Jean (detto Johnny) Denis Chrétien Simenon figlio di Georges e Denyse.
IL 23 febbraio 1953 a Lakeville (Connecticut) nasce Marie-Georges (detta Marie-Jo) Simenon.
Il 26 maggio 1959 a Losanna (Svizzera) nasce Pierre Nicolas Chrétien Simenon.
Nel 1961 a Milano domanda alla segretaria di Arnoldo Mondadori di trovare una dama di compagnia per la moglie Denyse. E’ così che Teresa Sburelin, che sarà la compagna degli ultimi venticinque anni della via di Georges, entra al servizio della famiglia Simenon.
L’ 8 dicembre 1970 a Liegi, all’età di 90 anni, muore Henriette Brüll madre di Georges.
Dal 5 al 11 febbraio 1972 scrive “Maigret e il signor Charles” suo ultimo Maigret
Decide di smettere di scrivere ed inizia i “dettati”.
Nel 1978 muore suicida la figlia Marie-Joe e nel 1989 Georges Simenon muore alle 3.30 del mattino di lunedì 4 settembre.
Riassunto: In questo libro Maigret si trova davanti ad un caso intricato e molto difficile.
Joseph Heurtin è accusato dell’omicidio della signora Handerson nella sua villa e tutte le prove raccolte confermano il suo caso, ma il commissario Maigret non è convinto del fatto che sia lui il colpevole. Così, in accordo con il giudice che seguiva il caso, fa fuggire Heurtin dal carcere in cui si trovava, ma fa sembrare questo evento accidentale in modo che nessuno sappia che è stato pianificato, neanche colui che è fuggito, ma la stampa viene a sapere del fatto grazie alla lettera di uno sconosciuto e pubblica la notizia. Una volta uscito Maigret fa pedinare il sospetto dagli ispettori Janvier e Dufour che non lo devono perdere di vista. L’assassino è ancora tramortito dal fatto che è riuscito a fuggire, e così va in una locanda a riposarsi per schiarirsi un po le idee. I due agenti lo seguono e controllano che stia dormendo. Al suo risveglio Joseph va a fare colazione e nel tavolo in cui si siede c’è un giornale con scritto in prima pagina la notizia della sua fuga progettata ma un momento prima che riesce a leggere la notizia Lispettore Dufour gli porta via il giornale di forza scatenando la reazione di Joseph ce lo colpisce con una bottiglia, ferito, il poliziotto cade a terra e il sospettato fa perdere le sue tracce.
Venuto a conoscenza dell’accaduto Maigret va in un bar, la Coupole, per cercare di capire dove fosse andato il sospettato, ad un tratto davanti alla porta del bar appare la figura di Joseph che non entra e sta fuori a guardare. Maigret lo riconosce ma non esce per evitare di spaventare la gente nel caso Heurtin avrebbe fatto qualcosa di inaspettato, quindi aspetta che tutti i clienti se ne vadano, ma un cliente apparentemente straniero rimane nel bar fino a tardi e quando il cameriere gli presenta il conto lui non ha i soldi per pagare, così il proprietario chiama la polizia e maigret lo accompagna di persona in caserma, Joseph se ne va e maigret chide di mandare una pattuglia per seguirlo ma nel frattempo lui scappa. Il giorno dopo lo straniero si ripresenta alla Coupole, si siede con Maigret e paga il debito ordinando qualcosa da bere.
L’uomo si presenta dicendo che è cecoslovacco e si chiama Radek, successivamente inizia a parlare con Maigret dell’omicidio della signora Handerson dicendo che il commissario non ci capirà niente e più andrà avanti più avrà le idee confuse. Il commissario è molto insospettito dalle parole dello straniero e così si reca alla villa dell’omicidio per trovare indizi preziosi.
Mentre è nella villa sente un rumore di passi sulle scale così va a vedere, ma più si avvicina a quel rumore più la persona si allontana. Arrivato all’ultimo piano della villa l’uomo entra in una stanza e Maigret lo segue, ma aprendo la porta della stanza trova l’uomo morto e a malincuore riconosce che quell’uomo era William Crosby che era parente della signora Handerson. Quando il commissario capì chi era ci rimase molto male ma quel suicidio non era avvenuto per caso e anche altri avvenimenti non lo erano, ma soprattutto, cosa voleva dire Radek con l’espressione:”non ci capirete mai niente”?
Intanto Radek aveva fatto capire a Janvier, che lo pedinava, che non cera bisogno di seguirlo in modo così discreto, allora li portò in un bar per bere qualcosa. All’arrivo di Maigret I due erano sembravano ubriachi ma Radek era ancora sobrio e, portando da parte il commissario, gli rivelò alcune notizie riguardanti il caso.
Alla luce di questi ultimi fatti e grazie all’intercettazione di due lettere mandate dall’assassino alla sorella e alla moglie del signor Crosby, le quali aiutarono il commissario, Maigret riuscì a concludere il caso, infatti l’assassino è Radek che grazie ad una serie di intricati avvenimenti era quasi riuscito a mandare su una via sbagliata le ricerche della polizia.
Il movente non aveva questioni personali ma è avvenuto per caso, infatti il signor Crosby un giorno alla Couple aveva detto, apparentemente scherzando, che avrebbe pagato centomila franchi a chi avrebbe ucciso la signora Handerson, sua parente con cui non andava molto d’accordo.
Radek era appena arrivato in francia e, in cerca di un po di soldi, aveva accettato l’offerta. In realtà il commissario non ce l’avrebbe mai fatta se lo stesso assassino, per puro divertimento, non avrebbe dato degli indizi importanti.
Personaggi principali: il commissario Maigret, astuto poliziotto sempre pronto a risolvere nuovi delitti, Radek, l’assassino astuto tanto da prendere tutto come un gioco, Joseph Heurtin, il malcapitato accusato ingiustamente di omicidio.
Personaggi Secondari: gli ispettori Janvier e Dufour, coloro che pedinavano i sospettati, il signor Crosby, colui che ha fatto muovere tutta la vicenda, la moglie e la sorella di Crosby, fondamentali per la risoluzione del caso.
Spazio: La vicenda si svolge interamente a Parigi in Francia, luogo dove Maigret fa il commissario.
Tempo: L’autore non fa sapere l’anno in cui è ambientata la vicenda, ma dal testo si può capire che è avvenuta negli anni novanta. Larco di tempo in cui si svolgono i fatti è di circa nove mesi, dalla liberazione di Heurtin, alla condanna a morte di Radek. Prevalgono le scene e le atre figure sono poco presenti, vi è corrispondenza tra fabula e intreccio anche se ci sono dei Flashback usati dal commissario per riordinare le idee.
Stile: Il linguaggio è semplice e scorrevole con l’inserimento a volte di qualche parola in francese. Lo stile è giornalistico e Radek si esprime con un caratteristico accento. Prevale il discorso diretto e ci sono dei monologhi e dei flussi di coscienza usati dal commissario per risolvere il caso.
Narratore: il narratore è esterno la vicenda e racconta i fatti come accadono, non fa anticipazioni ed neutrale per quanto riguarda i punti di vista.
Commento: il libro mi è piaciuto, infatti i gialli sono molto appassionanti perché sei costretto a leggerli tutti se vuoi scoprire la verità. Inoltre l’autore non usa parole difficili e proprio per questo la lettura è piacevole.
Relazione eseguita da Raimondi Davide