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27 Gennaio 2019Adolescenza
27 Gennaio 2019di Sofocle
relazione di narrativa di Giulia Alotto
Trama:
In questa tragedia greca si racconta come Antigone, disubbidendo alle leggi di Creonte, ha avuto una tragica morte con il suo amato Emone. Lei cercò di convincere la sorella a seppellire il fratello Polinice, sebbene Creonte l’avesse vietato poiché lo stesso Polinice dopo essere stato esiliato da Tebe ha combattuto contro la propria patria. Creonte ha affidato la guardia del cadavere ad alcune sentinelle e, proprio una di queste, venne a dare la notizia che Polinice era stato sepolto e il colpevole non aveva lasciato tracce. Così fu incolpata la stessa sentinella e i vecchi del villaggio cominciarono a chiedersi se fosse il volere degli dei. Un giorno però la sentinella tornò al palazzo e questa volta con Antigone, la colpevole. A Creonte venne raccontato che, per trovare il colpevole, le sentinelle avevano disseppellito il corpo di Polinice e così la sorella vedendolo dissepolto corse subito a riprendere i riti funebri: la sorpresero in fragrante. Antigone non negò le sue colpe, convinta che le sue azioni fossero concordi al volere degli dei, e venne condannata a vivere” in una grotta fino a che gli stenti non l’avessero portata alla morte. Emone, figlio di Creonte, parlò con il padre cercando di farlo ragionare e offendendolo successivamente poiché voleva confrontarsi agli dei. Antigone venne così portata nella grotta ma, un altro uomo si presentò al cospetto del Re: Tiresia, l’indovino. Egli portò brutte notizie al sovrano raccontandogli che non era riuscito a fare i sacrifici poiché gli dei non vegliavano più sulla città, arrabbiati, ma anche lui venne cacciato in malo modo. Solo allora Creonte di rese conto di aver sbagliato e mandò subito alcune guardie a liberare la giovane Antigone ma essa era già morta impiccata e, con lei, si era ucciso Emone con la spada distrutto per la morte della sua amata. Creonte, appresa la notizia, si disperò ma, a breve, giunse un altro messaggero che gli diede la triste notizia che anche la moglie, Euridice, appresa la morte dell’unico figlio, si era colpita con una spada il fegato. Creonte, distrutto, chiese ai servi di portarlo via poiché la sua vita, per colpa della sua pazzia, non aveva più senso poiché intorno a lui vi era solo morte.
Commento primo coro:
Il primo coro introduce la situazione di Tebe partendo dal sorgere del sole e segue raccontando come Polinice ha portato i nemici nella città. Il nemico era pronto per attaccare ma se n’è andato senza combattere. Tutti i sette capi di Tebe e altrettanti nemici sono stati vittoriosi tranne i due fratelli che combatterono tra loro uccidendosi. Però si festeggerà lo stesso la vittoria con danze e vino. Infine entra in scena la figura di Creonte, nuovo Signore, che ha convocato l’assemblea degli anziani. Il coro collega l’introduzione e il dialogo tra le due sorelle con l’assemblea convocata da Creonte per rendere noto l’editto per vietare la sepoltura di Polinice; è quindi l’introduzione mentre il dialogo tra Antigone e Ismene ha una funzione di prologo senza il cui la storia non avrebbe senso.