Vita della mia vita
27 Gennaio 2019matematica
27 Gennaio 2019di Luca Manzoni
IL METODO DI TRADUZIONE
Questa scheda è di passeggio“: tienila sempre con te quando traduci e memorizzala.
· LE FASI DEL METODO
1. ORDO SENTENTI?RUM = ordine delle frasi.
2. ORDO VERB?RUM = ordine delle parole.
3. COMPRENDERE = le parole Amiche”= lessico che già si conosce.
4. TRADURRE = (in latino = vertere ).
5. LABOR LIMAE = rivedo e controllo la mia traduzione.
Premesse
a) Non toccare il vocabolario e leggi attentamente il titolo del brano, per capire l’argomento di cui si parla.
Leggi attentamente il titolo del brano: ti servirà per capire l’argomento di cui si parla.
Con altrettanta attenzione osserva, se c’è, il nome dell’autore e cerca di farti venire in mente tutto quello
che eventualmente sai su di lui e sulle sue opere.
b) Leggi attentamente un paio di volte il brano e cerca di capire a grandi linee quale sia il contenuto.
Leggi attentamente un paio di volte il brano e cerca di capire a grandi linee quale sia il contenuto
(questo, per il latino, è sempre possibile). Cerca in particolare gli eventuali nomi propri, che ti faranno
capire quanti e quali sono i personaggi in azione e, magari, in quale località è ambientato il fatto descritto.
Se non avrai capito molto, non preoccuparti: è normale, se non conosci il significato di un buon numero di vocaboli.
A questo punto non afferrare il vocabolario come se fosse la tua unica àncora di salvezza: il vocabolario non sa tradurre, è solo uno strumento che dovrai imparare ad usare nel modo giusto: in caso contrario, potrebbe ind’urti a commettere molti errori. Prendi dunque una matita e inizia con razionalità l’analisi del testo.
1. ORDO SENTENTI?RUM = LORDINE DELLE FRASI ( = Analisi del periodo )
Suddividi il brano in periodi.
Lo scopo dellordo sententiarum è RICONOSCERE LA FRASE REGGENTE e LE FRASI AD ESSA COORDINATE E SUBORDINATE.
Per prima cosa suddividi il brano in periodi, separandoli con sbarrette verticali.
In termini pratici, un periodo si riconosce dal fatto di essere racchiuso tra due “punti fermi” (dunque: punto, punto e virgola, due punti, punto interrogativo, punto esclamativo. Rimane esclusa la virgola).
FASI DEL METODO dellordo sententiarum:
1. Cerchio ogni verbo del periodo.
Ogni verbo ( esclusi lINFINITO e i PARTICIPI ) corrisponde ad una proposizione.
2. Parto dal primo verbo cerchiato e torno fisicamente indietro a sinistra nel testo alla ricerca di una
CONGIUNZIONE – CONNETTIVO, cioè di una coniugazione coordinante o subordinante.
Ripeto la medesima operazione per ciascun verbo sottolineato.
Per fare ciò, devi conoscere le principali congiunzioni – connettivo sia coordnanti sia subordinanti:
le puoi trovare a pagina XXXXXXXXX della presente dispensa.
3. A questo punto, due sono le possibilità:
a) Se non trovo il connettivo, allora il verbo da cui sono partito è quello della frase REGGENTE.
b) Se trovo la congiunzione – connettivo, allora è il verbo della coordinata o subordinata.
c) Traccio una stanghetta verticale all’inizio ed alla fine di ogni frase / proposizione.
4. Evidenzio in GIALLO la frase reggente; in colori differenti le COORDINATE e le SUBORDINATE.
5. Riscivo il periodo in modo riordinato, SECONDO LO SCHEMA:
frase REGGENTE – COORDINATE – SUBORDINATE.
IN INSUL? CRET? INCOLAE DEAM MINERVAM COLUNT ET, CUM PUGN?, AB INCOLIS PARATUR, MULTAS VICTIMAS DEAE PRAEBENT ET DEAE ARAM CUM ROS?RUM CORONIS ORNANT.
2. ORDO VERB?RUM = LORDINE DELLE PAROLE ( = Analisi LOGICA )
Riordinare le parole latine secondo l’ordine della sintassi italiana
Lo scopo dellordo varborum è riordinare le parole latine sulla base della sintassi italiana.
Come già studiato, la sintassi italiana è fissa e gerarchica, si basa cioè sulla sequenza S.V.O ( soggetto – vb – oggetto ): poiché in latino l’ordine delle parole è libero ( ma non casuale ! ), al 90% dei casi l’ordine delle parole latine NON corrisponde a quello dell’italiano.
Occorre quindi riordinare, seguendo il seguente metodo.
Ricorda: MAI TRADURRE, se prima non hai riordinato la frase ( = ordo verborum )!!!
â-ºFASI DEL METODO dellordo verborum:
Analizzo il verbo della frase reggente. Al verbo della frase reggente pongo la seguente domanda:
1. Sei ATTIVO / PASSIVO / DEPONENTE ? ( = FORMA / DIÁTESI verbale )
ATTIVO |
PASSIVO |
DEPONENTE |
||||
Se il verbo è di forma attiva, le domande successive sono:
1a. Sei TRANS / INTRANS ?” ( = GENERE verbale ) La risposta si trova sul VOCABOLARIO, in fondo al paradigma del verbo. Quindi devi consultare il vocabolario !
2a. CHI E IL SOGGETTO? Per individuare il soggetto del verbo reggente:
– analizzo la PERSONA della DESINENZA verbale. – sottolineo due volte TUTTE le parole con desinenze di CASO NOMINATIVO. – con una freccia, collego il VB TRANS con il suo soggetto.
3a. QUAL E’ la REGGENZA PRIMARIA del VB?”
Nel caso di VB TRANS, la sua reggenza primaria è: SOGG – VB – OGG
Nel caso dei VB INTR, la loro reggenza primaria dipende dal loro costrutto ( già verificato sul vocabolario ! ). Per esempio, per i verbi di MOTO, la reggenza primaria è; SOGG – VB – VALENZE DI MOTO
4a. Quali sono le ALTRE REGGENZE ?“
Le altre reggenze possono essere: 1.Le parole con desinenze dei casi obliqui ( GEN / DAT / ABL ) non retti dal verbo ( ma retti da un sostantivo / aggettivo nella frase ).
2. Le parole rette dalle PREPOSIZIONI SEGNA-CASO”.
Nell’ipotesi 1 , analizzo ciascuna parola per essere sicuro al 100% del suo CASO ( se necessario, col gioco del se fosse“; per esempio se la desinenza è -AE oppure -IS ). Dopo aver riconosciuto il caso, devo capirne la valenza logica sulla base delle MARCHE SEMOTATTICHE ( per esempio, il GENITIVO con valenza di SPECIFICAZIONE deve essere retto sempre da un nome, che generalmente sta dopo il genitivo; oppure il DATIVO con valenza di TERMINE si trova sempre in presenza di un vb attivo transitivo )
Nell’ipotesi 2, individuo nella frase reggente le PREPOSIZONI SEGNA-CASO” e i nomi con le DESINENZE richieste dalle preposizioni ( per esempio, AD = + ACC , mentre A = + ABL ).
Con un rettangolo inquadro tutto il costrutto ( preposizione + nome ).
Se preposizione e nome si trovano distanti, magari separati da un genitivo di specificazione, mi servo di un archetto per collegarli insieme.
5a. Riordino la frase reggente secondo l’ordine dellasintassi italiana: SOGG – VB – REGGENZA PRIMARIA – REGGENZE ALTRE
NOTA BENISSIMO:
Nella ricerca delle DESINENZE dei nomi, ricorda di considerare la CONCORDANZA fra NOME + AGGETTIVO o fra NOME + NOME e di collegare sempre insieme i termini concordanti, sottolinenadoli sotto la stessa riga. Se i termini sono distanti, serviti degli ARCHETTI per ricongiungerli.
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Se il verbo di forma passiva, non mi pongo la domanda sulla froma / diatesi verbale ( Sei TRANS o INTR ): infatti , per essere passivo, il verbo deve essere necessaroamente di genere transitivo !!!
Cerco comunque sul VOCABOLARIO il verbo ( attivo ) e verifico che il verbo è di genere transitivo.
2a. CHI E IL SOGGETTO? Per individuare il soggetto del verbo reggente:
– analizzo la PERSONA della DESINENZA verbale. – sottolineo due volte TUTTE le parole con desinenze di CASO NOMINATIVO. – con una freccia, collego il VB PASSIVO con il suo soggetto.
3a. QUAL E’ la REGGENZA PRIMARIA del VB?”
Nel caso di VB PASSIVO, la sua reggenza primaria è: SOGG – VB – AGENTE / CAUSA EFFICIENTE
Dunque individuo nel testo AB + ABLATIVO ( agente ) Oppure ABLATIVO SEMPL. ( causa efficiente ).
4a. Quali sono le ALTRE REGGENZE ?“
Le altre reggenze possono essere: 1.Le parole con desinenze dei casi obliqui ( GEN / DAT / ABL ) non retti dal verbo ( ma retti da un sostantivo / aggettivo nella frase ).
2. Le parole rette dalle PREPOSIZIONI SEGNA-CASO”.
Nell’ipotesi 1 , analizzo ciascuna parola per essere sicuro al 100% del suo CASO ( se necessario, col gioco del se fosse“; per esempio se la desinenza è -AE oppure -IS ). Dopo aver riconosciuto il caso, devo capirne la valenza logica sulla base delle MARCHE SEMOTATTICHE ( per esempio, il GENITIVO con valenza di SPECIFICAZIONE deve essere retto sempre da un nome, che generalmente sta dopo il genitivo; oppure il DATIVO con valenza di TERMINE si trova sempre in presenza di un vb attivo transitivo)
Nell’ipotesi 2, individuo nella frase reggente le PREPOSIZONI SEGNA-CASO” e i nomi con le DESINENZE richieste dalle preposizioni ( per esempio, AD = + ACC , mentre A = + ABL ).
Con un rettangolo inquadro tutto il costrutto ( preposizione + nome ).
Se preposizione e nome si trovano distanti, magari separati da un genitivo di specificazione, mi servo di un archetto per collegarli insieme.
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Se il verbo di forma deponente, devi procedere secondo il metodo dei verbi attivi.
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3. COMPRENDERE = FARSI GUIDARE DAL SIGNIFICATO
DELLE PAROLE AMICHE”
A questo punto la frase latina è stata riordinata secondo la sintassi italiana.
Ora iniziamo a ragionare sul senso della frase.
Mi lascio guidare dal significato delle parole amiche”, cioè di quelle parole di cui ià conosco il significato generico.
ATTENZIONE:
Nella fase di comprensione non è necessario rispettare la grammatica ( per esempio, il SING / PL dei nomi, oppure il TEMPO dei verbi, oppure le preposizioni segna-caso” ), ma è sufficiente comprendere il SENSO delle parole ( i nomi al singolare ; i verbi allindfinito; i complementi senza preposizioni un po come parlano in italiani le persone extracomunitarie : io abitare milano” ).
In questa fase è FONDAMENTALE consultare il VOCABOLARIO: anche se conosci il significato delle parole, devi cercare sul vocabolario secondo il seguente metodo.
Si incomincia dal VERBO, di cui conosci già la sintassi ( ATTIVO / PASSIVO ; TRANS / INTRANS ).
Ora invece devi ragionare sui suoi significati.
La tecnica d usare è quella del VOLO DUCCELLO, la quale consiste nel memorizzare un solo significato per ciascuna delle accezioni scritte in neretto.
In questo modo, conosci i principali significati generali del verbo.
Ma tu hai un testo preciso da comprendere, per cui non devi trovare tutti i significati possibili del verbo, ma devi trovare il significato predciso che il verbo assume in quel testo che hai di fronte. Per fare ciò, devi CONFRONTARE i significati possibili del verbo con i significati possibili della sua valenza primaria ( = SOGGETTO – OGGETTO ): grazie a questo lavoro di confronto, arriverai con certezza a comprendere il senso del VERBO collegato alle sue valenze.
Per esempio, nell’esempio di cui sopra, il verbo della frase reggente è COL?RE”.
Con la tecnica a VOLO DUCCELLO puoi sintetizzare i seguenti dati:
c?lo
c?lo, c?lis, colui, cultum, c?l?re v. tr. III coniug
1.adorare (v.tr.)
2.abitare (v.tr.)
3.rispettare (v.tr.)
4.coltivare (v.tr.)
5.corteggiare (v.tr.)
6.venerare (v.tr.)
Questi sono i significati generali del verbo colere” ( con i rispettivi costrutti / reggenze ): nel nostro testo, però, il verbo COLERE regge l’accusativo specifico DEAM” ed ha come soggetto INCOLAE”.
Ora devo confrontare i significati possibili del verbo con quelli del soggetto e dell’oggetto:
d?a, -ae ( f ), I decl
dea (s.f.)
A questo punto non mi chiedo più: Quali sono i significati generali del verbo CÔL?RE“?, ma mi chiedo Qual è il significato specifico del costrutto COLERE DEUM / DEAM ?”
Confrontando i significati, l’unica possibilità è scegliere ONORARE UNA DEA” !!!
Se l’oggetto, al posto di DEAM”, fosse INSULAM”, la scelta sarebbe cadùta sul significato ABITARE”.
Il significato del soggetto INCOLAE” a questo punto è intuitivo: = ABITANTE”.
Dunque al termine della fase del COMPRENDERE arrivo a questa ipotesi di senso:
ABITANTI ONORARE DEA MINERVA ISOLA CRETA
4.TRADURRE = RISPETTARE LA MORFOLOGIA DEI NOMI E DEI VERBI
Solo a questo punto mi occupo della morfologia, cioè devo rispettare :
-per i NOMI, il loro numero ( SING / PL )
-per gli aggettivi, la concordanza col nome e la loro funzione ( sost / attributivo / predicativo )
-per i verbi, il MODO e il TEMPO.
Dalla comprensione di senso:
ABITANTI ONORARE DEA MINERVA ISOLA CRETA
Devo passare alla TRADUZIONE grammaticale:
GLI ABITANTI ONORANO LA DEA MINERVA SULL ISOLA DI CRETA.
5. LABOR LIMAE = VERIFICARE la traduzione.
Copro il testo latino con una mano.
Rileggo attentamente il testo latino: analizzo ciascuna parola in latino e, a ogni analisi, tolgo la mano e verifico se la mia anlisi corrosponde alla traduzione.
Riguardo ai nomi, verifico il SING / PL ( nel testo latino trovo INCOLAE = sing / pl? = PLURALE > quindi devo aver tradotto =GLI ABITANTI ).
Riguardo ai verbi, verifico la PERSONA, la FORMA ( attiva / passiva / deponente ), il MODO ( indicativo / congiuntivo ) e il TEMPO ( COLUNT = 3^ pl, forma attiva, modo indicativo, tempo presente = ONORANO ).
Riguardo ai complementi, verifico laCONCORDANZA, la REGGENZA e LA VALENZA
( IN INSULA CRETA = in + ablativo + verbo di stao = valenza di STATO IN LUOGO; concordanza = nel caso perché CRETA = valenza di denominazione ).
IL VADEMECUM
DEI MIEI ERRORI PIU FREQUENTI
Sulla base degli errori che commetterai più frequentemente nella traduzione, potrai stilare un VADEMECUM, cioè un ELENCO da PORTARE SEMPRE CON TE, quando traduci.
In genere, gli errori più frequenti sono i seguenti:
– VERBO : 1. FORMA VERBALE ( attivo / passivo / deponente )
2. PERSONA
3. TEMPO
– NOME: 1. NUMERO ( sing / pl )
– AGGETTIVO: 1. CONCORDANZA
1. FUNZIONE ( sostantivata / attributiva / predicativa )-
– PREPOSIZIONE SEGNA – CASO: 1. REGGENZA ( IN + ACC / ABL )
2. VALENZA ( AD + ACC = verso”, NON in ).
RICORDA: solo conoscendo i propri limiti, ci si può migliorare !
Quindi crea il tuo VADEMECUM DEGLI ERRORI in modo serio ed onesto.
La parola ERRORE deriva dal verbo latino ERRARE, che in primo luogo non significa sbagliare”, bensì GIRARE A VUOTO, VAGABONDARE, ERRARE”.
L’errore non è dunque qualcosa di definitivo, ma è una tappa necessaria da percorrere per procedere nel nostro cammino di apprendimento!
Non vergognarti di sbagliare: accetta l’errore, lavoraci sopra e vedrai che non lo commetterai più.