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24 Ottobre 2012STARTUP – I NUMERI CHE CONTANO
Con il termine startup si identifica l’operazione e il periodo durante il quale si avvia un’impresa. Si tratta di solito di imprese appena costituite, nelle quali vi sono ancora processi organizzativi in corso. Nello startup possono avvenire operazioni di acquisizione delle risorse tecniche correnti, di definizione delle gerarchie e dei metodi di produzione, di ricerca di personale, ma anche studi di mercato con i quali si cerca di definire le attività e gli indirizzi aziendali.
Lo startup può anche essere collegato ad una offerta pubblica di vendita, ovvero a quell’operazione con la quale un’impresa immette sul mercato titoli propri, come le azioni. Questa operazione può essere concomitante con lo startup, in quanto un’azienda può decidere di quotarsi alla borsa valori proprio per agevolare la raccolta di capitale per avviare i propri processi produttivi.
Le startup company, solitamente, presentano un alto rischio, ma anche una maggiore prospettiva di guadagno: infatti questo tipo di compagnie, in caso di successo, possono essere vantaggiose in quanto, essendo state appena avviate, utilizzano generalmente una limitata quantità di capitale, lavoro e terreni.
La ricerca dei finanziamenti non è proibitiva. Se da una parte è vero che il venture capital in Italia non sia radicatissimo è da evidenziare che in tre anni sono stati fatti investimenti in oltre 180 progetti differenti a fronte di 11 mila richieste di finanziamento e tuttora rimangono ancora da assegnare 320 milioni di euro nei prossimi due anni e mezzo. La media degli investimenti è di 3 milioni (con picchi di 5), con un quota controllata dal venture capitalist del 30%. Il tempo medio tra l’analisi del business plan e l’investimento è di sei mesi. Tra i principali motivi di scarto dei progetti da parte degli investitori ci sono: