Testo descrittivo
27 Gennaio 2019Dipinti di Antonello da Messina
27 Gennaio 2019
sonetto, n. 311 del canzoniere di Petrarca
analisi del testo di Alissa Peron
testo
Quel rosignol, che sí soave piagne,
forse suoi figli, o sua cara consorte,
di dolcezza empie il cielo et le campagne
con tante note sí pietose et scorte,
et tutta notte par che m’accompagne,
et mi rammente la mia dura sorte:
ch’altri che me non ò di ch’i’ mi lagne,
ché ‘n dee non credev’io regnasse Morte.
O che lieve è inganar chi s’assecura!
Que’ duo bei lumi assai più che ‘l sol chiari
chi pensò mai veder far terra oscura?
Or cognosco io che mia fera ventura
vuol che vivendo et lagrimando impari
come nulla qua giú diletta, et dura.
analisi
Sonetto 311: fa coppia con il 310, tema tipico e topico del ritorno della primavera: la stagione porta alla rinascita di ogni cosa, ma non rinasce la stagione dell’amante. Il 310 Zefiro torna è piuttosto limpido e non ha bisogno di esegesi; Zefiro soffia da Occidente, la zona dove originariamente era Laura ??. Figlia di Giove: Venere, indica il rigenerarsi della natura. Animal: essere animato, che si ripropone di tornare all’amore. Augelletti: affettivo, non diminutivo. Per lui vedere il rinascere della natura è come vedere un deserto, le donne in particolare appaiono come fiere aspre e selvagge. L’usignuol del 311 lo lega al precedente, anche qui negazione dell’amore contro il rinascere di esso in tutto l’ambito naturale. Il sonetto condensa vari temi del Canzoniere: tempo, fragilità umana, inganno che l’uomo crea su se stesso quando è innamorato, contrasto tra natura e animo del poeta. Quel: forte valore deittico, sembra mettere fuori l’usignolo dal contesto, scolpirlo e metterlo in evidenza. Empie il cielo e le campagne: dilatarsi del canto dell’usignolo, entrambi termini che proiettano al lettore l’immagine di spazi estesi. Scorte: abilmente modulate. Oh che lieve ecc.: il poeta si fondava sull’illusione che la donna amata fosse una divinità, non credeva che in lei regnasse morte; l’illusione si è unita al dolore del distacco.