Verifiche classe terza
27 Gennaio 2019Nuova materia scolastica: la sicurezza
27 Gennaio 2019le supplenze sono a rischio
Salvo Intravaia, la Repubblica 24.1.2009
Tra poche settimane le scuole non potranno più pagare i supplenti. Il grido d’allarme arriva dai dirigenti scolastici della Lombardia e dell’Emilia Romagna e la questione arriva in Parlamento. Secondo la Cgil le scuole vantano un credito dal ministero dell’Istruzione di circa 250 milioni di euro. Il sottosegretario Pizza riconosce lo stato di sofferenza degli istituti italiani e chiama in causa il ministero dell’Economia.
Le prospettive per il 2009 non sono rosee: le scuole hanno i bilanci in sospeso, le visite fiscali stanno prosciugando le casse e gli organici verranno tagliati. E’ stato Fausto Gheller, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Lecco, il primo a denunciare la crisi finanziaria delle scuole. A fine dicembre ha inviato una lettera al ministero in cui segnalava la «difficile situazione degli istituti lecchesi» e un credito di oltre 3 milioni di euro. E pochissimi giorni fa, sono stati i dirigenti scolastici di Bologna e di Modena a puntare il dito contro il ministero: «mancano i fondi e a marzo non sarà possibile nominare i supplenti».
Nella scuola il meccanismo delle supplenze è piuttosto complicato: i più fortunati acciuffano una supplenza fino alla fine dell’anno e vengono pagati direttamente dal ministero dell’Economia; i meno fortunati devono accontentarsi delle supplenze di pochi giorni retribuite dalle scuole. Sono proprio queste ultime nell’occhio del ciclone.
Dal 2004 al 2008 il budget per le cosiddette supplenze brevi si è assottigliato, passando da 899 a 323 milioni di euro. Per attenuare la crisi economica delle scuole l’ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, sgravò a partire dal 2008 gli istituti dal pagamento delle supplenze per maternità e della tassa sui rifiuti. Contestualmente, il budget per le supplenze venne calcolato in base al numero dei docenti in servizio, incrementato al massimo del 50 per cento. Ma la situazione è rimasta critica e per fare fronte alle esigenze le scuole hanno dovuto attingere ad altri capitoli di spesa cumulando un credito enorme. «Il problema delle supplenze c’è – dichiara Massimo Di Menna della Uil scuola – ma non solo: dallo scorso anno le scuole devono pagare le visite fiscali e non si sa ancora di quanto saranno decurtati i bilanci». Per Francesco Scrima, leader della Cisl scuola, «le scuole già a febbraio incontreranno difficoltà a pagare i supplenti». «La settimana prossima – continua- rappresenteremo il problema al ministro Gelmini».
A viale Trastevere sono consapevoli del problema ma hanno le mani legate. Lo scorso 12 dicembre il deputato del Pd Lucia Codurelli aveva presentato un’interrogazione in commissione Cultura. La risposta del ministero è arrivata quattro giorni fa. «Con riferimento al 2008 – risponde il sottosegretario, Giuseppe Pizza – il ministero ha effettuato un monitoraggio delle spese imputabili al fondo per il funzionamento delle scuole ritenute assolutamente incomprimibili» , tra le quali proprio quelle relative alle supplenze brevi. «Tale accertamento – prosegue il sottosegretario – ha evidenziato, in effetti, un’insufficienza degli stanziamenti di bilancio» segnalata «tempestivamente al ministero dell’Economia» . Per il solo 2008 le scuole sono in attesa di 137 milioni che potrebbero arrivare a breve. E per il 2009? «La situazione è drammatica», spiega Mimmo Pantaleo della Flc Cgil. «Le scuole – spiega – non possono fare i bilanci perché non conoscono l’entità dei finanziamenti statali, verranno liquidati migliaia di precari e l’introduzione del “maestro di riferimento” alla primaria determinerà un vistoso calo della qualità».