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26 Gennaio 2019Giordano Bruno, filosofo e teologo rinascimentale, fu un ardente sostenitore della cosmologia eliocentrica di Copernico. Le sue idee rivoluzionarie lo portarono ad essere perseguitato dall’Inquisizione, che lo condannò al rogo nel 1600 per eresia.
Bruno ha lasciato un’eredità duratura nel pensiero filosofico, scientifico e religioso, con contributi significativi alla concezione dell’universo come infinito e alla libertà di pensiero. La sua vita e morte simboleggiano il conflitto tra la ricerca della verità e il dogmatismo dell’autorità religiosa, ispirando generazioni successive di liberi pensatori e rivoluzionari intellettuali.
IL NATURALISMO DI GIORDANO BRUNO
La filosofia di Giordano Bruno (1548-1600) è strettamente legata alle sue vicende personali, che lo portarono ad allontanarsi dal chiostro e da una mentalità vicina a quella della Chiesa, per abbracciare un sapere legato maggiormente alle filosofie presocratiche, più adatte a dar voce al suo impeto poetico nei riguardi della natura.
La concezione della natura e dell’universo
Per Giordano Bruno la natura non è semplicemente un elemento da osservare con distacco scientifico, come avveniva in Telesio, ma una dimensione a cui l’uomo deve congiungersi totalmente, perché unendosi alla natura l’uomo si unisce a Dio, che in essa è pienamente presente. Pertanto in Bruno possiamo parlare di una vera e propria religione della natura. Bruno, a differenza di Telesio, talvolta accetta di considerare la magia per spiegare i fenomeni naturali.
L’universo di Giordano Bruno è caratterizzato dalla presenza di elementi opposti che alla fine tendono a coincidere: si tratta pertanto di una coincidenza dei contrari che è presente nell’universo. Quest’ultimo, per il filosofo, è infinito, perché coincide con Dio, anch’esso infinito. L’universo è un effetto di Dio, che ne è la causa, e viene definito come Natura naturata, mentre Dio è Natura naturante.
La concezione religiosa
Bruno ha una concezione dualistica di Dio, che è inteso come:
- Mente sopra le cose, cioè trascendente, inconoscibile, che può essere solo oggetto di fede;
- Mente nelle cose, cioè immanente, conoscibile attraverso la natura e l’universo con i quali si identifica.
La concezione morale
Quella di Giordano Bruno è una morale attivistica, che sostiene che l’uomo si realizza attraverso l’unione attiva con la natura e attraverso il lavoro. In questo senso l’eroico furore si configura come tentativo inesauribile di conoscenza, come continuo desiderio dell’uomo, mai compiuto, di divenire una cosa sola con la natura.