
L’impero romano inizia a spezzettarsi ancora prima del suo crollo
12 Giugno 2020
Viaggio notturno nella letteratura italiana ep.9 (13/06/2020)
14 Giugno 2020Omosessualità tesina terza media
I.C. sant’EUFEMIA-SINOPOLI-MELICUCCA’
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “GIUSEPPE CAPUA”
MELICUCCA’
ALUNNA: GIULIA MANTICE
CLASSE: TERZA F
TESINA ESAME CONCLUSIVO PRIMO CICLO, TITOLO:
L’OMOSESSUALITA’
A.S. 2019/2020
SCALETTA
ITALIANO: Pasolini
STORIA: l’omocausto
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE: le malattie sessualmente trasmissibili
MUSICA: i Queen-“I want to break free”
TECNOLOGIA: il cyberbullismo omofobico
FRANCESE: Verlaine et Rimbaud
LINGUA INGLESE: A.E. Housman-“because I liked you better”
SCIENZE MATEMATICHE E NATURALI: l’AIDS
ARTE E IMMAGINE: Keith Haring
GEOGRAFIA: il Canada
L’omosessualità
Per omosessualità si intende l’attrazione a livello sessuale e sentimentale nei confronti di
individui dello stesso sesso.
E’un atteggiamento naturale presente non solo nella natura umana ma anche in quella di altri
animali.
Considerata fino agli inizi degli anni novanta disturbo a livello mentale, tutt’oggi è spesso,
troppo spesso, motivo di discriminazione nei confronti di uomini e donne, che molte volte
vengono aggrediti verbalmente o, nel peggiore dei casi, fisicamente.
Addirittura in alcuni paesi gli omosessuali sono perseguitati dalla legge stessa, che considera
l’omosessualità un crimine, che viene punito a volte anche duramente, con condanne come la
morte.
In pratica, uomini e donne vengono condannati dalle altre persone, dalla società o addirittura
dalla legge per una sola colpa: quella di amare.
Nel nostro paese, per fortuna, l’omosessualità non è considerata come reato, però in Italia la
discriminazione è molta e la strada per abbattere tutti i pregiudizi è ancora lunga.
C’è chi considera ancora l’omosessualità come malattia, chi la ritiene contro natura, chi pensa
che il “diventare” gay sia solo un modo per attirare attenzione sui social o chi, usando come
“giustificazione” la religione, accusa gli omosessuali di peccare contro la natura e contro Dio.
Secondo me, nella nostra epoca ormai avanzata e moderna, discriminare e odiare l’amore
(perché l’omosessualità non è altro che questo) è inaccettabile, oltre che inutile e privo di
senso.
Perché odiare persone che vogliono solo essere libere di amare? Perché gli omosessuali
dovrebbero essere “inferiori” , “deviati” o “malati” ? Perché non dovrebbero avere il diritto di
amare e di mostrare il loro amore senza paura di ricevere occhiate, commenti o cattiverie?
A queste domande non penso ci sia una risposta degna di essere considerata sensata, perché in
realtà le persone che si occupano di diffondere odio non giustificato nei confronti degli
omosessuali sono solo esseri che ancora non sono riusciti a capire il significato della parola
“amore” .
Secondo me, se solo arrivassero a capirla, non vedrebbero più due uomini che si baciano come
un problema, ma inizierebbero a vedere solo il sentimento che c’è in quel gesto.
Purtroppo però è difficile, e le persone che ancora odiano l’amore sono troppe.
Il motivo principale per cui ho scritto questa tesina è proprio questo.
Trovo inconcepibile che nel mondo in cui viviamo l’odio si diffonda veloce, alla luce del sole e
indisturbato, mentre l’amore sia ancora costretto a nascondersi, perché viene condannato
come se fosse un peccato.
Trovo stupido il fatto che sia quasi più accettato il vedere due uomini che litigano piuttosto di
due che si abbracciano.
Penso che forse noi tutti dovremmo preoccuparci dei problemi veri e non di lanciare odio su chi
semplicemente si ama.
Spero che un giorno non ci sarà bisogno di parlare di questo, perché ormai l’omosessualità non
sarà più un problema.
Magari un giorno tutti capiranno che l’amore è semplicemente amore, in qualsiasi sua forma.
Probabilmente ci vorrà molto tempo, perché l’odio è difficile da distruggere, ma se magari ci
impegnassimo tutti a diffondere amore, alla fine succederà e allora sarà l’amore a potersi
diffondere senza più paura.
Dal punto di vista storico purtroppo il Secolo scorso è stato macchiato dalla terribile persecuzione messa in atto durante il periodo buio della Shoah.
L’omocausto
Tra gli internati nei campi di concentramento c’erano anche loro, con un triangolo rosa cucito
sulle divise: gli omosessuali.
Il tasso di mortalità degli omosessuali internati raggiunse il 60% tra il 1933 e il 1945, secondo
solo a quello degli ebrei.
Ci furono 100.000 arrestati, tra questi circa 15.000 furono inviati in campi di concentramento
mentre il resto scontò le condanne in carcere.
E’difficile però identificare il numero preciso delle vittime, dato che molti tedeschi omosessuali
vennero deportati come oppositori politici o ebrei.
I nazisti prestavano particolare attenzione ai triangoli rosa, riservando loro le violenze più
indicibili e le mansioni più dure, il tutto per scopi terapeutici.
Vivevano in blocchi isolati e venivano discriminati anche dagli altri prigionieri, erano gli ultimi
tra gli emarginati in quel clima di odio e atrocità.
Furono fatti esperimenti per riconvertire la sessualità, da parte di un folle medico danese: Carl
Vaernet, che testò l’impianto di una ghiandola sessuale artificiale in diverse cavie.
Questo “progetto” portò alla morte di quasi tutti i soggetti coinvolti.
Per cercare di capire le ragioni di questo accanimento possiamo riportare le parole di Heinrich
Himmler, numero due del Reich nazista:” per un popolo il dominio della sessualità può essere
una questione di vita o di morte. Un popolo che ha molti bambini può aspirare all’egemonia
mondiale, alla dominazione del mondo.”
Quindi per lui gli omosessuali erano sabotatori della razza ariana e traditori della patria.
Nel 1935 venne inasprito dai nazisti il “paragrafo 175” , entrato già in vigore nel 1871 per
criminalizzare i rapporti “contro natura” , che prevedeva la reclusione e il decadimento dei
diritti civili per i colpevoli, con pene detentive più lunghe e per l’aggiunta di azioni punibili:
anche abbracci tra uomini, baci e fantasie omosessuali potevano essere perseguibili.
Una volta che il mondo scoprì gli orrori dei campi di concentramento, molti omosessuali
tacquero sulla loro condizione.
Essi erano infatti ancora punibili con la reclusione e pertanto la maggior parte di loro scontò
anche una condanna in prigione.
Nessuno degli omosessuali deportati fu mai risarcito, e persino i libri di storia hanno ignorato
per decenni la loro persecuzione.
Si è dovuti arrivare al 2000 perché il governo tedesco chiedesse scusa alla comunità gay per
quanto patito a causa del paragrafo 175 e dei campi di concentramento.
Inglese- A.E.Housman
A. E. Housman (1859-1936) remains a popular poet with many readers not least because he captures the feelings of heartbreak and hopeless love in his work.
He is perhaps the unofficial Laureate of the Broken Heart: nobody has said it better. His short poem “Because I liked you better” is about doing the noble
thing and agreeing to give up chasing the one we love, because we know they can never return our love.
Because I liked you better
Than suits a man to say,
It irked you, and I promised
To throw the thought away.
To put the world between us
We parted, stiff and dry;
Good-bye, said you, forget me.’
I will, no fear, said I.
If here, where clover whitens
The dead man’s knoll, you pass,
And no tall flower to meet you
Starts in the trefoiled grass,
Halt by the he
adstone naming
The heart no longer stirred,
And say the lad that loved you
Was one that kept his word.
?Because I liked you better / Than suits a man to say’: if these words hint at homosexual love, which was not openly talked about during Housman’s lifetime.
This poem was inspired by Housman’s own hopeless affection for Moses Jackson, an athlete whom Housman met when they were both studying at Oxford in the late 1870s and early 1880s. Jackson later married and emigrated to Canada, but Housman remained loyal, nurturing an impossible love for Jackson until the day Jackson died in 1923. After that, Housman didn’t write any further poems: his muse had gone.
In Housman’s poetry, he want to forget Jackson, but we know that this is a lie. He’s prepared to forget him in so far as he will never mention his love for him again, but he will never really forget him – all he can do is the noble thing of keeping his distance, a promise that Housman honoured until the day Jackson died.
Because the opening words suggest a love that dare not speak its name, “Because I liked you better” was not published during A. E. Housman’s own lifetime.
However, it did appear in More Poems, published shortly after his death in 1936, like another poem of Housman’s which sees him bidding farewell to Jackson, knowing that the love he yearns to have returned never will be.
Francese- Verlaine et Rimbaud
Paul Verlaine est né le 30 mars 1844.
A L’âge de 20 ans il collabore au premier Parnasse contemporain et il publie les célèbres «poèmes Saturniens ». En 1869 il compose « les Fêtes galantes » où il évoque le siècle de Watteau. Après son mariage avec Mathilde Mauté il publie « La Bonne Chanson ».
L’année qui suit son mariage Verlaine rencontre Arthur Rimbaud. Verlaine quitte alors son épouse et suit Rimbaud en Angleterre, puis en Belgique. De cette escapades il écrit « Romances sans paroles ». Quelques années plus tard il tire sur son amant et il est condamné à deux ans de prison.
Après sa peine il se converti au catholicisme et il publie « le livre de Sagesse » en 1884.
Avant de sombré dans la misére la plus total il publie son dernier ouvrage celui sur les trois «poètes maudits ».
Il décède le 8 janvier 1896.
Arthur Rimbaud est né à Charleville-Mézières le 20 octobre 1854. Il commence à écrire en 1865 est ce lie d’amitié avec son professeur de rhétorique.
Après plusieurs fugue et un séjour bref en prison pour s’être rendu à Paris sans autorisé en tant de guerre il rentre chez lui. cette année là il rencontre Verlaine et il participe aux réunions parisiennes du « Cercle Zutique ».
Verlaine est Rimbaud vivent tout deux des moment forts, leur amours grandissants il décide de partir ensemble en Belgique, en Angleterre.
En 1872 Rimbaud décide de retourner dans les Ardennes et c’est en 1873 qu’il commence à rédiger « Une Saison en enfer ». Quelque temps après Verlaine lui ire dessus est sépara les deux amoureux.
C’est en 1871 qu’Arthur Rimbaud et Paul Verlaine se rencontrent à Paris. A cette date commence entre ces deux hommes une belles histoires d’amour mais également une histoire tragique qui les lie à tout jamais.
Deux poètes, deux génies en quêtes d’amour et d’inspiration. Pendant deux ans ils composeront des vers magnifiques, des poèmes connues et reconnu jusqu’à nos jours.
De leur intimité naît un amour interdit. Verlaine est tirailler entre sa femme Mathilde est son amant Rimbaud. Mais cette expérience va se terminer un jour de juillet 1873 à Bruxelles.
Paul Verlaine est en proie à l’alcool est tiraillé par ses sentiments en vers Rimbaud, Verlaine tire une balle sur Arthur Rimbaud.
Ce dernier est simplement blessé il part est quitte Verlaine.
Scienze: l’AIDS
Dal punto di vista scientifico, è stato dimostrato che una
delle malattie che viene trasmessa attraverso il sangue è l’aids.
Alla fine del 1980, Michael Gottlieb, ricercatore dell’Università della California, sta svolgendo una ricerca clinica sui deficit del sistema immunitario. Analizzando le cartelle cliniche dei ricoverati in ospedale, si imbatte nel caso di un giovane paziente che soffre di un raro tipo di polmonite dovuta ad un protozoo che solitamente colpisce solo pazienti con un sistema immunitario indebolito. Nei mesi successivi, Gottlieb scopre altri tre casi di pazienti, tutti omosessuali attivi, con un basso livello di linfociti T.
Nel 1981, viene registrato un aumento improvviso e inspiegabile di casi di questa polmonite in giovani omosessuali. Successivamente vengono segnalati nuovi casi di pazienti che soffrono di un raro tumore dei vasi sanguigni, il sarcoma di Kaposi. Con la pubblicazione di questi dati, si fa lentamente strada la consapevolezza di essere di fronte a una nuova malattia.
Sebbene non siano chiare le modalità di trasmissione e di contagio, cominciano a nascere le prime teorie sulle possibili cause di queste infezioni e tumori: l’infezione da Cytomegalovirus (Cmv), l’uso di droghe, un’eccessiva stimolazione del sistema immunitario. L’ipotesi più accreditata è comunque quella che la malattia colpisca soltanto gli omosessuali.
Il messaggio arriva anche a livello dell’opinione pubblica, con il titolo del New York Times «Raro cancro osservato in 41 omosessuali». Alla fine dell’anno, però, la malattia comincia a colpire anche gli eterosessuali e, soprattutto, esce dal confine degli Stati Uniti: viene registrato infatti il primo caso europeo, in Inghilterra.
Alla fine del 1981, la malattia non ha ancora un nome.
Sulla carta stampata si cominciano a leggere le definizioni più disparate: The Lancet parla di “gay compromise sindrome” , mentre sui quotidiani nazionali di diversi Paesi si leggono espressioni come “immunodeficienza gay-correlata (Grid)” , “cancro dei gay” , “disfunzione immunitaria acquisita” .
Quando nel giugno 1982 viene registrato un gruppo di casi fra maschi omosessuali nel sud della California, comincia a serpeggiare fra i ricercatori l’ipotesi che la malattia abbia un’origine virale. Nel mese successivo, si contano 452 casi totali in 23 Stati diversi, si registrano i primi casi fra gli emofiliaci, individui portatori di un difetto ereditario nei processi di coagulazione del sangue e obbligati quindi a sottoporsi a continue trasfusioni.
Durante il mese di agosto, nel corso di un congresso, viene proposto per la prima volta il termine “sindrome da immuno-deficienza acquisita” per definire la nuova malattia.
L’espressione indica come ci si trovi di fronte a una malattia di origine non ereditaria, ma che viene invece acquisita attraverso un meccanismo di trasmissione ancora ignoto, e che consiste in una deficienza del sistema immunitario. Il sistema immunitario è costituito da alcuni tipi di globuli bianchi che scatenano le loro azioni di difesa che possono essere aspecifiche e specifiche-
La difesa aspecifica è la difesa fagocitaria o fagocitosi; essa consiste nella capacità di alcuni globuli bianchi, i granulociti e i monociti, detti anche fagociti,di individuare la presenza di qualsiasi microrganismo e di demolirlo per fagocitosi, cioè inglobandolo e poi digerendolo al loro interno per mezzo di enzimi presenti nei loro lisosomi. La difesa specifica è quella attuata da particolari globuli bianchi, i linfociti, e consiste in tre fasi fondamentali: il riconoscimento dell’agente invasore, la risposta, ovvero l’attacco, la memorizzazione dell’invasore per impedire futuri attacchi.
Quando però il sistema immunitario è colpito da immunodeficienze, viene compromesso e non riesce più a svolgere tali funzioni, esponendo l’organismo al rischio maggiore di contrarre malattie infettive.
Il 1982 si chiude con due eventi significativi: la prima morte, a seguito di una trasfusione infetta, di un bimbo emofiliaco e il primo caso di trasmissione materno-fetale dell’Aids. Si fa dunque sempre più strada la consapevolezza di essere al cospetto di una nuova malattia in diffusione, che riguarda tutti e non più solo piccole categorie, anche al di fuori del confine degli Stati Uniti
Ormai chiaro che la malattia si può trasmettere anche fra eterosessuali e non soltanto fra omosessuali come si riteneva all’inizio.
Nel maggio del 1983 all’Istituto Pasteur di Parigi il virologo francese Luc Montagnier riporta l’isolamento di un nuovo virus che potrebbe essere l’agente responsabile della trasmissione della malattia. Il virus viene isolato dalle cellule coltivate in laboratorio di un paziente omosessuale con linfonodi ingrossati, privo però di alcun sintomo di Aids. Il virus viene analizzato ad Atlanta e denominato Lav (Virus associato a linfoadenopatia), quindi viene inviato al National Cancer Institute di Bethesda, per ulteriori ricerche.
Un anno dopo, il 22 aprile 1984, viene dichiarato pubblicamente da un centro di ricerca che il
virus francese Lav è stato definitivamente identificato come la causa dell’Aids dai ricercatori
dell’Istituto Pasteur. Il giorno successivo Margaret Heckler, il segretario dell’Health and Human
Services, annuncia che Robert Gallo, direttore del laboratorio di biologia cellulare dei tumori del
National Cancer Institute, ha a sua volta isolato da pazienti malati di Aids il virus candidato a
essere il responsabile della malattia, chiamandolo Htlv-III (Virus umano della leucemia a cellule
T di tipo III). Il nome assegnato al virus indica come faccia parte di una famiglia di retrovirus
identificata dallo stesso Gallo, costituita da virus che infettano i linfociti T umani e che
sembrano essere coinvolti nella proliferazione anomala di queste cellule, come la leucemia
appunto. Gli Htlv sono i primi retrovirus umani mai scoperti. Nell’annuncio viene anche
dichiarato che sarà presto disponibile un test commerciale per diagnosticare l’infezione.
Nel 1986 un comitato internazionale stabilisce un nuovo nome per indicare il virus dell’Aids:
d’ora in poi si parlerà soltanto di Hiv, ovvero “Virus dell’immunodeficienza umana” .
Pier Paolo Pasolini
La letteratura italiana, purtroppo conta tra le sue fila tanti poeti ed illustri letterati che a causa dei loro
orientamenti sessuali subirono pesanti discriminazioni, spesso culminate con la morte degli stessi autori.
Uno di questi fu Pier Paolo Pasolini.
Pasolini è uno degli intellettuali italiani più brillanti del Novecento: poeta, scrittore, pittore,
autore di testi teatrali, saggista, polemista e famosissimo come regista cinematografico: non c’è
mezzo espressivo che non abbia usato per manifestare quella che lui chiamava la sua “disperata
vitalità”.
Artista e intellettuale sì, ma soprattutto personaggio “scomodo”. Certamente comunista, ma
espulso dal partito; cattolico, ma non accettato dalla Chiesa anche per la sua omosessualità; e
poi provocatore acutissimo (scandalo provocavano i suoi romanzi, i suoi film, ma anche i suoi
scritti polemici sul Corriere della Sera).
Nei suoi 20-25 anni di produzione è stato sottoposto a decine e decine di processi penali per i
motivi più diversi dal “vilipendio della religione” all’ “offesa al comune senso del pudore”. Sono
pochissimi i suoi film che non siano stati censurati.
Pierpaolo Pasolini è nato a Bologna nel ’22. Ha passato l’infanzia e l’adolescenza in Friuli e dopo
la guerra si è trasferito a Roma. Qui, dopo aver passato un periodo di gravi difficoltà
economiche, ha prima lavorato per qualche tempo come maestro elementare e in seguito,
pubblicati i suoi primi romanzi e le sue prime raccolte di poesie, si è inserito nel “mondo
intellettuale” della capitale.
Ha poi collaborato alla sceneggiatura di alcuni film e nel 1961 è riuscito a realizzare il suo primo
film come regista: Accattone.
Negli anni Settanta ha cominciato a collaborare con il Corriere della Sera nella pagina culturale:
i suoi articoli, davvero esplosivi, in cui proponeva per esempio l’abrogazione della televisione e
della scuola dell’obbligo, oppure in cui sosteneva la necessità di un processo a tutti i dirigenti
dei partiti di governo italiani (corredando il tutto di nomi degli imputati e dei capi di
imputazione) fanno parte ora di due raccolte intitolate Scritti Corsari e Lettere Luterane.
Il 2 novembre del 1975 il corpo di Pasolini è stato ritrovato su una spiaggia vicino a Fiumicino:
che l’assassino sia stato Pino Pelosi, un “ragazzo di vita” omosessuale simile ai protagonisti di
tante storie di Pasolini, è una cosa stabilita dal tribunale ma mai accettata da parte
dell’opinione pubblica: c’è infatti chi pensa a un omicidio fatto per eliminare il personaggio
scomodo e mascherato da questa morte così “pasoliniana”.
Supplica A mia madre – Poesia di Pier Paolo Pasolini
E’ difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
Scienze motorie e sportive: Le malattie sessualmente trasmissibili
Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST), dette anche malattie veneree, sono malattie
virali o batteriche che si possono trasmettere e contrarre attraverso l’attività sessuale (alcune di
queste si possono trasmettere anche per altre vie).
I fattori che mettono più a rischio di contrarre tali malattie sono:
- l’aumento dei rapporti sessuali;
- la frequenza e il numero dei partner sessuali;
- il numero dei partner del proprio o della propria partner;
- l’autoterapia, cioè cercare di curarsi da soli senza rivolgersi ad un medico.
Per quanto ci sia già il rischio di contrarle nel corso di un unico rapporto sessuale, anche fosse il
primo, bisogna puntualizzare che sono in larga parte malattie curabili e, se la diagnosi è
tempestiva, non danno luogo a sequele a distanza. Si consiglia quindi, in caso di secrezioni
anomale dai genitali, ulcerazioni o piccole escrescenze sull’apparato genitale o anche solo
quando si hanno dubbi sui rapporti sessuali avuti, di ricorrere ad una consulenza con il proprio
medico. In ogni modo bisogna ricordare che le malattie sessualmente trasmesse riguardano
entrambi i partner ed è quindi la coppia che deve essere trattata per una eradicazione della
malattia, impedendone così l’ulteriore diffusione. Le uniche malattie per le quali la guarigione è
in dubbio ed a maggior rischio di evoluzione sono quelle a trasmissione virale.
Tra queste, l’AIDS è sicuramente quella più conosciuta e per la quale non esiste ancora un
rimedio efficace. Quindi l’unica maniera per evitarla consiste nella prevenzione.
Nella sessualità, la massima priorità deve essere la conoscenza: conoscenza di sé e dell’altro,
del proprio e dell’altrui stato di salute/malattia, dei rischi in cui si può incorrere e dei modi con
cui evitarli.
Conoscendo, si possono prendere decisioni responsabili per la propria salute e per il proprio
futuro.
Quali comportamenti responsabili adottare per una sessualità senza rischi? Anzitutto evitare
rapporti occasionali o con partner sospetti e comunque, nel dubbio, utilizzare il profilattico;
prestare una particolare attenzione al proprio stato di salute, effettuando le opportune visite
mediche e, nel caso in cui si sia contratta una qualunque infezione, evitare rapporti sessuali
senza l’uso del profilattico, recarsi da un medico, possibilmente con il proprio partner, per
sottoporsi all’opportuno trattamento; evitare frequenti cambi di partner sessuali.
Solo l’uso corretto del profilattico, applicato all’inizio del rapporto e non poco prima
dell’eiaculazione, può costituire una protezione dalle malattie.
Tecnologia- Cyberbullismo omofobico
Una delle cause principali degli attacchi di cyberbullismo è l’omofobia, seguita dall’aspetto
fisico (perché grossi, bassi o ritenuti brutti) e dal carattere delle vittime (perché timidi o
introversi); tre elementi percepiti come differenze sostanziali del modo di essere tra gli
adolescenti italiani.
Le reazioni dei cyberbulli sono discriminazioni e scherni che nella maggior parte dei casi
distruggono le vite delle vittime.
Nelle nuove generazioni i pregiudizi sono sicuramente inferiori rispetto agli anni passati.
L’ultima ricerca Istat sulla percezione dell’omosessualità in Italia rivela che oltre il 50% dei
giovani si dichiara a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso, segnale di un paese
che sta cambiando e che riconosce nuove forme di affettività. Allo stesso tempo, però,
rimangono molti pregiudizi sottili legati all’espressione di genere: se sei fuori dallo stereotipo
binario del maschile e del femminile vieni considerato una minaccia dell’antinomia di genere
maschile-femminile su cui si fondano i ruoli sociali. Questo concetto sta alla base
dell’eterosessismo, una forma di pregiudizio appreso fin dall’infanzia proprio perché impregna il
tessuto culturale radicandosi in contesti familiari, scolastici e sociali in cui i bambini crescono.
La diretta conseguenza è, quindi, il rifiuto dell’omosessualità o il considerarla come un
argomento scomodo, da evitare o al massimo su cui fare ironia.
Il cyberbullismo rappresenta una minaccia in costante aumento, ma i giovani ragazzi LGBT sono
soggetti quotidianamente a discriminazioni nella vita reale. Il semplice fatto di non poter
esternare le proprie emozioni, i propri sentimenti e le proprie passioni genera uno stress
psicologico notevole difficile da affrontare se non individui un ambiente inclusivo di
riferimento. Inoltre, se, da un lato, abbiamo molto esempi positivi di abbattimento di pregiudizi
nelle scuole e tra gli adolescenti, dall’altro rimangono numerosi i casi di discriminazione e di
bullismo fisico, verbale e psicologico che ci vengono segnalati.
La società non è divisa tra parti ostili e meno ostili, ma da singole persone che, per diversi
motivi, non riescono ancora a decostruire i propri stereotipi e ad eliminare i pregiudizi verso
persone che vivono il proprio orientamento sessuale senza tabù.
Solo la conoscenza diretta e la capacità di mettere in discussione danno la capacità di aprirsi e
comprendere altre realtà in maniera costruttiva ed inclusiva.
Tabù, giudizi e pregiudizi che se non sradicati sono fonte di discriminazioni, con mezzi mediatici
a largo raggio, come i social network. Più volte in Italia si sono verificati drammatici casi di
suicidio, da parte di vittime giovanissime, tra i 14 e i 16 anni, che hanno affidato ad un biglietto
le spiegazioni del gesto. Da qui la necessità d’intervenire a livello governativo con l’introduzione
del reato per omofobia, attraverso una legge.
Geografia: Il Canada
Nel mondo uno dei primi paesi che ha concesso la libertà di matrimonio a persone dello stesso sesso fu il
Canada.
Il Canada e il matrimonio omosessuale
Il Canada occupa la parte più settentrionale dell’America, confina a sud con gli Stati Uniti, a est
con l’Oceano Atlantico, a nord con il Mar Glaciale Artico, a ovest con l’Oceano Pacifico.
Il Canada è il secondo stato nel mondo per superficie, le temperature sono molto rigide per cui
il paese è poco popolato. La tundra al nord, un’immensa foresta boreale fatta soprattutto di
conifere (che copre quasi la metà del paese) caratterizzano l’aspetto di questa nazione insieme
a numerosi laghi grandi e piccoli di origine glaciale: i più importanti sono il Gran Lago degli Orsi
e il Gran Lago degli Schiavi.
Montreal è la maggiore città del territorio francese, si trova sul fiume San Lorenzo, in Quebec,
per cui è di lingua francese. Possiede il più grande quartiere sotterraneo del mondo per
combattere il clima rigido. Il suo porto comunica con l’Atlantico e con i grandi laghi.
Toronto è sulla riva del lago Ontario ed è la più grande città Canadese.
Ottawa è la capitale federale con un milione di abitanti, ha funzioni politico-amministrative ed è
fra i maggiori mercanti mondiali di legname.
Nelle regioni più settentrionali si stanno valorizzando le grandi risorse energetiche e minerarie
oltre a quella tradizionale del legno. Nelle praterie si coltiva frumento (Manitoba) e avena, qui
si ricava anche petrolio.
Il Canada è uno stato federale membro del Commonwealth.
Capo dello stato è il sovrano del Regno Unito rappresentato da un governatore generale. Il
potere esecutivo spetta al consiglio dei ministri, quello legislativo al parlamento, che è
bicamerale.
Questo Paese garantisce la libertà religiosa, infatti sono presenti altre numerose religioni come
Musulmani ed anche Ebrei.
I diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) in Canada sono tra i più
avanzati nel mondo. Alle coppie omosessuali hanno cominciato ad esser concesse unioni civili
simili a quelle relative alle coppie eterosessuali già tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI
secolo, mentre il matrimonio tra persone dello stesso sesso viene legalizzato nei vari
dipartimenti tra il 2003 e il 2005, facendo così della nazione il primo paese americano e il
quarto al mondo a concedere questa possibilità ai propri cittadini.
La discriminazione basata sull’orientamento sessuale in materia di occupazione, alloggi e
strutture pubbliche e private è vietata per legge a livello nazionale, mentre gli atti discriminatori
sulla base dell’identità di genere ed espressione vengono perseguiti da legislazioni che possono
variare da zona a zona del paese.
L’adozione da parte di coppie dello stesso sesso è stata ammessa a livello giuridico in tutto il
Canada, ma secondo regole specifiche che possono variare nelle diverse province e territori.
Le persone transessuali sono autorizzate a cambiare legalmente il proprio genere in tutte le
province e territori secondo regole diverse.
Il Canada è stato spesso indicato come esser uno dei paesi più gay friendly dell’intero pianeta,
con le sue più grandi città (Toronto, Montréal, Vancouver e Ottawa) che sono state elette tra i
luoghi del mondo più amichevoli nei confronti delle persone LGBT.
Arte- Keith Haring
Haring nacque a Reading, in Pennsylvania, suo padre era un fumettista. Tra il 1976 e il 1978
studiò grafica a Pittsburg, poi quando aveva 19 anni si trasferì a New York per studiare alla
School of Visual Arts. Haring iniziò a dimostrare un particolare interesse per graffiti e murales e
si fece conoscere, per lo meno in città, con i propri disegni realizzati nella metropolitana di New
York.
Il suo segno grafico così semplice e comprensibile parlava di temi universali come la nascita, la
morte, l’amore, la guerra e invadeva ogni supporto, dalle anfore romane alle felpe. Keith Haring
sosteneva che l’arte non avesse senso se non comunicata a un pubblico vasto e per questo
coinvolgeva centinaia di studenti o bambini nell’esecuzione di alcune delle sue opere.
Le novità proposte dall’artista americano, a ogni modo, erano esplosive e non mancarono di
attirare l’attenzione degli intenditori più smaliziati. Keith Haring trasmetteva e inventava un
nuovo linguaggio urbano, costituito da sagome quasi infantili o primitive, caratterizzate da un
continuo segno nero che si rifà palesemente al fumetto.
Nell’aprile del 1986 Keith Haring apre il Pop Shop, a New York.
Ormai è un artista affermato,
acclamato in tutto il mondo e ricoperto di allori, che tradotti nel linguaggio contemporaneo,
significano soldi. Bizzoso e trasgressivo, per l’artista ciò significava libertà di gestione personale,
che nel suo caso si traduceva in una vita sempre più sregolata, soprattutto dal punto di vista
sessuale.
D’altronde lo stesso Haring non nascondeva la sua omosessualità, anzi ne andava fiero. Nel
1976
A San Francisco frequentava abitualmente Castro Street (celeberrima strada facente parte del
quartiere Castro della città, rinomato per essere il cuore della comunità gay californiana) e
molto sesso prese parte a diverse manifestazioni pro diritti gay e anti-omofobia.
Nel 1988 gli venne diagnosticata l’AIDS.
Con un colpo a sorpresa annunciò lui stesso la sua triste condizione in un’intervista a “Rolling
Stone” , incrementando così la sua già grande popolarità. Stando a quanto l’artista stesso
dichiarò in alcune successive interviste, la rivelazione di essere affetto dall’Aids non fu affatto
una sorpresa, nella consapevolezza di aver varcato molti limiti e di aver sfruttato appieno quel
clima di libertà e di promiscuità che poteva offrire la New York dell’epoca.
Pochi mesi prima di morire, fondò la Keith Haring Foundation, che si propone tutto’oggi di
continuare la sua opera di supporto alle organizzazioni a favore dei malati e dei bambini con
problemi, oltre che a quelle impegnate nella lotta all’AIDS.
Tornando alla sua arte, tutti conoscono le sue figure antropomorfe. In effetti la fortuna del
writer è stata proprio la creazione di esse e del mondo che le circonda: gli omini di Keith Haring,
colorati e gioiosi, si abbracciano, si amano e fanno l’amore fondendosi tra loro in un unico
essere. In fondo non è difficile notare in queste figure la sua visione dell’amore, che non vede
differenze di sesso, razza e altro: Heart, uno dei più celeberrimi disegni di Haring non a caso
raffigura due omini, di cui è impossibile prescinderne il sesso, che danzano sulle note
dell’amore, quell’amore raffigurato alle loro spalle da un grande cuore rosso pulsante.
Musica- “I want to break free” , Queen
I Want to Break Free è una delle più celebri e conosciute canzoni dei Queen. Insieme a Radio Ga
Ga e Hammer To Fall è il cavallo di battaglia del famosissimo album The Works, undicesimo
prodotto discografico in studio della band britannica.
I Want to Break Free presenta un testo il cui significato non è di difficile comprensione. La
traduzione letterale in italiano del termine altro non è che “Voglio liberarmi” ed è, in effetti, il
messaggio che vuole essere comunicato all’interno del brano. Il testo è stato scritto dal bassista
John Deacon e parla della liberazione di un amore negativo, della voglia di innamorarsi, di non
sentirsi più legati a qualcuno che ci fa male, a qualcuno che ci racconta solo bugie… La voglia di
essere se stessi, senza dover dare spiegazioni a qualcuno. Sono passati 35 anni da quando
questa canzone è entrata nelle nostre case e sembra che il significato non si sia ancora capito:
la libertà di essere chi vogliamo.
Purtroppo, nel 2020, c’è ancora la convinzione che l’orientamento sessuale determini il
carattere, una persona omosessuale = criminale, per intenderci. Sembriamo rimasti fermi a
quando si pensava che l’omosessualità fosse una malattia psichiatrica.
Tornando alla canzone, altro motivo che fece nascere polemiche fu il video musicale, dove i
membri della band indossavano abiti femminili, per rifarsi ad una serie tv inglese di moda in
quel periodo.
Non molti però capirono il reale significato del video e lo collegarono invece ad un’allusione
all’omosessualità, che venne subito criticata e addirittura, negli USA, il video venne censurato e
proprio per questo, Mercury giurò che la band non avrebbe più tenuto concerti nel paese.
La vicenda di questo video è l’esempio migliore di quanto fosse difficile e spesso ipocrita negli
anni Ottanta il rapporto fra tematica gay e mondo dell’industria musicale.
Insomma, la vicenda dimostrò che il tema gay andava ormai trattato seriamente, nel bene e nel
male, come i Queen (e i loro produttori) scoprirono letteralmente a loro spese.