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11 Luglio 2020Analisi: La letteratura provenzale
Obiettivi:
- individuare i concetti chiave nei vari brani
- contestualizzare i brani
- individuare analogie/differenze
Valutazione:
- comprensione del significato dei brani proposti p. 2
- individuazione dei concetti chiave e loro contestualizzazione p. 3
- collegamenti fra i vari brani (analogia/differenza) p. 3
- proprietà e correttezza p. 2
Consegne:
- tempo: 4 ore
- spazio: 4 colonne di foglio protocollo diviso a metà
Traccia:
Analizza i temi presenti nei seguenti brani elaborando le indicazioni e individuando i collegamenti e contestualizzandoli:
Bernart de Ventadorn: Canzone di Primavera:
Tanto amo madonna e l’ho cara,
e tanta reverenza e soggezione ho per lei,
che di me non ardii parlarle mai
che nulla chiedo da lei, nulla pretendo.
Ma ella conosce il mio male e il mio duolo
e quando le piace mi benefica e onora,
e quando le piace io sopporto la mancanza dei suoi favori,
perché a lei non le venga biasimo.
– nel v. 2 ci sono due parole chiave che denotano una particolare concezione del servizio d’amore.
– fai un parallelismo fra la sfera dell’eros sublimato e spiritualizzato e quella del feudo, del potere, del servire.
Nel Canzoniere di Bernart de Ventadorn il rapporto dell’amante con la donna è di dedizione assoluta:
Sempre vorrò il suo bene,
e le sarò vassallo, amico e servitore.
– individua le parole chiave e mettile in correlazione con la poesia precedente
– commenta due poesie inserendole nel contesto studiato sulla nuova lirica d’amore e la sua teorizzazione
Affronta un nuovo aspetto del “paradosso dell’amore” nella lirica cortese: un amore distante e inaccessibile, contemplato con struggimento e con desiderio inappagato. Il trovatore che ha composto questi versi è Jaufré Rudel.
Giammai d’amore non prenderò gioia
se non di quest’amore di lontano
che più bella non so, né più valente,
in nessun luogo, vicino o lontano.
Triste e gioioso me ne partirò,
se vederlo mai possa, l’amore di lontano.
Ma non so quando alfin lo vedrò,
che i nostri paesi son troppo lontano.
Dice il vero chi ghiotto mi chiama
e bramoso d’amore di lontano
null’altra gioia tanto mi piace,
come gioire d’amore di lontano.
– che cosa ricorre ossessivamente nella chiusa del secondo e quarto verso di ogni strofa?
– in un verso della seconda strofa due aggettivi esprimono sentimenti contrastanti
– inserisci il commento di questa poesia nell’ambito della trattazione dell’amor cortese
Nell’immaginario trobadorico la primavera diventa preannuncio della donna amata,metafora dell’eros come in questa Canzone d’amore di Girault de Bornelh:
Quando il freddo, il gelo e la neve
dileguano, e il caldo ritorna,
e rinverdisce splendida la primavera,
e odo i gorgheggi degli uccelli
tanto m’aggrada
la dolce stagione al finire di marzo
che mi sento più agile d’un leopardo
e più leggero di quanto non sia un capriolo od un cervo.
Se la bella cui son votato
mi vuole onorare
tanto che si degni permettermi
ch’io sia suo devoto fedele,
sovra ogni altro sarò potente e ricco.
– individua le similitudini che esprimono tutta la gioiosa vitalità dell’amore
– la rinascita della primavera è un topos della lirica d’amore; trova dei collegamenti con altre poesie o altri linguaggi artistici.
– individua nessi e relazioni tra questa poesia e gli altri testi
L’amor cortese è extraconiugale e diventa indispensabile non far sorgere l’invidia dei maldicenti, nemici dell’amore (Bernart de Ventadorn, Canzone di primavera):
S’io sapessi gettar l’incantesimo,
i miei nemici diverrebber bamboli
sì che niuno s’aprebbe immaginare
né dire cosa che ci tornasse a danno.
Allora so che potrei rimirare la più gentile,
ed i suoi occhi belli e il fresco viso,
e baciarle la bocca per davvero,
sì che per un mese ve ne parrebbe il segno.
– il nome della donna amata non può essere rivelato: qual è l’aggettivo che le viene attribuito che ha una profonda valenza semantica?
– per stornare i sospetti dei maldicenti che strategia vorrebbe attuare il poeta?
– nella lirica cortese convivono la spiritualizzazione di madonna e una grande carica di sensualità, che in questa poesia traspare chiaramente
Un ultimo motivo della letteratura cortese è quello che vede il poeta affidare le proprie pene d’amore al componimento stesso che si fa messaggero. Scrive Bernart de Ventadorn:
Messaggero, va’ e corri,
e dì per me alla gentilissima
la pena e il dolore
che soffro per lei e il martirio.
– come viene nominata la donna?
– gentilezza e cortesia nella letteratura cortese cosa significano?
– individua collegamenti con le altre poesie
Maria Luisa Torti
fonte: http://www.mlt.it/collegamenti/terza/italian3/anal3/lettprov.htm
Audio Lezioni di Letteratura delle origini, duecento e trecento del prof. Gaudio
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