
Il tempo nella narrazione
28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019La distinzione tra fabula e intreccio rappresenta uno dei concetti fondamentali della narratologia moderna, offrendo strumenti analitici essenziali per comprendere come le storie vengono costruite e raccontate.
Questi concetti, che risalgono ai formalisti russi dei primi anni del Novecento, continuano a influenzare profondamente la teoria letteraria contemporanea.
Origini teoriche
Il concetto di fabula (фабула) e sjužet (сюжет, tradotto come “intreccio” o “trama”) fu inizialmente sviluppato dai formalisti russi, in particolare da Viktor Šklovskij e Boris Tomaševskij negli anni ’20. Questa distinzione analitica mirava a separare il contenuto di base di una storia dalla sua presentazione artistica, permettendo così un’analisi più precisa dei meccanismi narrativi.
Definizione di fabula
La fabula costituisce il materiale narrativo grezzo: la sequenza di eventi in ordine cronologico e causale come sarebbero accaduti nella realtà. Rappresenta, in sostanza, “cosa è successo veramente” all’interno dell’universo narrativo. Caratteristiche principali:
- Segue un ordine rigorosamente cronologico
- Rispetta i principi di causalità
- È indipendente dal modo in cui viene raccontata
- Costituisce il livello più profondo della narrazione
- Può essere ricostruita solo attraverso l’interpretazione del testo
Definizione di intreccio
L’intreccio (sjužet) rappresenta invece il modo in cui questi eventi vengono effettivamente presentati al lettore. È l’organizzazione artistica del materiale narrativo, che può riarrangiare, omettere, enfatizzare o minimizzare elementi della fabula. Caratteristiche principali:
- Può alterare liberamente l’ordine cronologico
- Introduce tecniche come flashback, flashforward, ellissi
- Determina il punto di vista narrativo
- Stabilisce il ritmo e la cadenza della narrazione
- Costituisce ciò che il lettore incontra direttamente nel testo
Relazione dinamica
La tensione tra fabula e intreccio crea gran parte dell’interesse narrativo. Le distorsioni temporali, le omissioni strategiche e le rivelazioni ritardate creano effetti di suspense, sorpresa o curiosità. Alcuni esempi classici:
- In “Edipo Re” di Sofocle, la fabula copre decenni, mentre l’intreccio si concentra su pochi giorni cruciali, rivelando il passato attraverso indagini progressive.
- In “Ulisse” di Joyce, la fabula copre un solo giorno, ma l’intreccio si espande attraverso la coscienza dei personaggi, creando una densità temporale straordinaria.
- Nei romanzi di Faulkner, l’intreccio disarticola deliberatamente la fabula, costringendo il lettore a ricostruirla attivamente.
Importanza analitica
Questa distinzione permette di analizzare:
- Le strategie di gestione del tempo narrativo
- La focalizzazione dell’informazione
- I processi di selezione e combinazione degli eventi
- Le scelte stilistiche dell’autore
- Gli effetti pragmatici sul lettore
Evoluzione contemporanea
Teorici contemporanei come Gérard Genette hanno raffinato ulteriormente questi concetti, distinguendo tra “storia” (fabula), “racconto” (intreccio) e “narrazione” (l’atto stesso del raccontare). Questa triplice distinzione ha arricchito l’analisi narratologica, permettendo di studiare non solo cosa viene raccontato e come, ma anche le condizioni dell’enunciazione narrativa stessa.
La distinzione fabula/intreccio rimane uno strumento analitico fondamentale, che consente di comprendere come gli autori manipolano il materiale narrativo per ottenere specifici effetti estetici, emotivi e cognitivi, rivelando così la natura profondamente artificiale e costruita di ogni narrazione.