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28 Dicembre 2019Il Proemio de Le Grazie di Ugo Foscolo, che apre il poema con i versi iniziali (vv. 1-27), introduce il tema della bellezza e dell’armonia incarnate dalle tre Grazie, figure mitologiche simbolo di eleganza, serenità e arte.
Testo e parafrasi
Testo del Proemio delle Grazie di Ugo Foscolo vv. 1-27 Cantando, o Grazie, degli eterei pregi Nella convalle fra gli aerei poggi Forse (o ch’io spero!) artefice di Numi, |
Parafrasi:
Cantando, o Grazie, gli splendidi doni di cui il cielo vi adorna, e della gioia che, pure e modeste, donate alla terra, o belle vergini, vi chiedo di concedermi l’armonia misteriosa e pittorica della vostra bellezza, così che il mio canto possa giungere improvvisamente a rallegrare l’Italia, oppressa dalla furia di potenze straniere. Nella valle, tra le alture di Bellosguardo, dove io ho costruito un altare dedicato alle tre Dee, circondato da una fonte limpida e dalle ombre quiete di giovani cipressi, e protetto da un lauro profetico intrecciato con la vite, vieni tu, Canova, al rito e ai canti. A me la bella Dea che tu, sulle rive dell’Arno, hai consacrato come protettrice delle arti pacifiche, ha donato il cuore; e lei stessa ha circondato di luce immortale e ambrosia la sua sacra immagine. Forse (o spero!) tu, artista capace di creare Numi, darai nuovo spirito alle Grazie che ora nascono dalla tua mano nel marmo. Anch’io dipingo e infondo un’anima eterna nelle figure; disprezzo la poesia che risuona vuota e che non crea; perché Febo mi disse: Io stesso guidai Fidia e Apelle con la mia lira. |