Che cos’e’ l’introduzione dell’autore ai Promessi Sposi

L’Introduzione ai Promessi Sposi, che inizia con L’Historia si può veramente definire una guerra illustre contro il tempo, è il brano con cui Alessandro Manzoni apre il suo romanzo.

In questo testo, l’autore finge di presentare un antico manoscritto da lui ritrovato e studiato, dichiarando di volerlo riscrivere e rendere più fruibile al pubblico moderno. Questa finzione serve a Manzoni per introdurre il tema centrale del suo romanzo: il rapporto tra realtà e finzione, tra il passato e la memoria collettiva.

Manzoni, con questa introduzione, si finge un semplice editore di un manoscritto già esistente, l’opera di un anonimo secentista. Il narratore si presenta quindi come colui che si limita a riportare, in una forma linguisticamente più chiara e moderna, le vicende contenute in questo manoscritto. Questo espediente letterario serve non solo a dare al romanzo un’aura di autenticità storica, ma anche a distanziare Manzoni dalla materia trattata, permettendogli di introdurre i temi del potere, della giustizia e della sopraffazione senza apparire moralizzatore.

Il tono inizialmente ironico e distaccato dell’introduzione riflette lo spirito critico di Manzoni verso il secolo XVII e la letteratura barocca, ma rivela anche il suo desiderio di superare i limiti della narrativa storica tradizionale. Infatti, l’autore sottolinea che la storia, nel suo tentativo di lottare contro il tempo, lascia sempre margini di incertezza e imprecisione, dando spazio alla narrazione e alla ricostruzione immaginativa, che lui stesso mette in atto nei Promessi Sposi.

In sintesi, l’introduzione dei Promessi Sposi rappresenta una riflessione sulla natura della storia e della finzione, mescolando verità e immaginazione e introducendo così il lettore nel mondo del romanzo, in cui eventi storici e personaggi di fantasia si intrecciano in una “storia” che, pur essendo inventata, si radica profondamente nella realtà umana e sociale del Seicento.