Complemento di fine
28 Dicembre 2019Introduzione alla raccolta La bufera e altro
28 Dicembre 2019Il complemento di tempo in analisi logica esprime il momento o la durata in cui si verifica un’azione.
Può essere distinto in due principali sottocategorie:
1. Complemento di tempo determinato
Il complemento di tempo determinato indica il momento preciso in cui si verifica l’azione. Risponde alle domande “quando?”, “in quale momento?”.
Come si esprime:
- Generalmente con preposizioni semplici o articolate come a, in, su, di, da, e può essere seguito da un nome o un avverbio di tempo.
Esempi:
- A Natale andrò in montagna. (quando? a Natale)
- Mi sono svegliato alle sette di mattina. (quando? alle sette di mattina)
- Nel 2022 ho finito l’università. (quando? nel 2022)
- Domenica uscirò con gli amici. (quando? domenica)
- Dopo la lezione, studierò. (quando? dopo la lezione)
Avverbi di tempo usati senza preposizioni:
- Oggi vado in palestra.
- Ieri ho visto un bel film.
- Domani partirò per le vacanze.
Possibili preposizioni per il tempo determinato:
- a, in, di, da, su, fra (tra), entro, dopo, prima di, dalla (per una durata precisa).
2. Complemento di tempo continuato
Il complemento di tempo continuato indica la durata dell’azione. Risponde alle domande “per quanto tempo?”, “da quanto tempo?”, “fino a quando?”.
Come si esprime:
- Generalmente con preposizioni come per, da, fino a, o con l’uso di espressioni temporali senza preposizione.
Esempi:
- Ho studiato per due ore. (per quanto tempo? per due ore)
- Abito qui da cinque anni. (da quanto tempo? da cinque anni)
- Rimarrò in Italia fino a settembre. (fino a quando? fino a settembre)
- Hanno camminato tutto il giorno. (per quanto tempo? tutto il giorno)
- Da settimane, il tempo è sempre brutto. (da quanto tempo? da settimane)
Differenze tra i complementi di tempo determinato e continuato
Complemento di Tempo Determinato | Complemento di Tempo Continuato |
---|---|
Indica un momento preciso. | Indica la durata o l’intervallo di tempo. |
Risponde a “quando?” | Risponde a “per quanto tempo?”, “da quando?” |
Esempio: A mezzogiorno siamo usciti. | Esempio: Abbiamo parlato per due ore. |
Ulteriori precisazioni sulle espressioni temporali:
- Esprimere una durata precisa:
- Per è la preposizione più comune per indicare la durata di un’azione.
- Esempio: Ho studiato per tre ore.
- Talvolta la preposizione per può essere omessa, soprattutto in contesti familiari:
- Esempio: Ho camminato tutto il giorno.
- Per è la preposizione più comune per indicare la durata di un’azione.
- Tempo determinato vs. avverbi di tempo:
- Gli avverbi di tempo (ad esempio: oggi, domani, ieri) non richiedono preposizioni:
- Esempio: Ieri ho incontrato Maria.
- Nomi di tempo specifici, come “Natale”, “Pasqua”, possono richiedere preposizioni come a:
- Esempio: A Natale siamo stati in montagna.
- Gli avverbi di tempo (ad esempio: oggi, domani, ieri) non richiedono preposizioni:
- Uso di “fra” o “tra” per indicare un futuro intervallo:
- Indicano un punto nel futuro.
- Esempio: Tra due settimane partirò per le vacanze.
- Indicano un punto nel futuro.
- “Entro” per esprimere una scadenza:
- Indica il limite temporale entro cui si deve compiere un’azione.
- Esempio: Consegnerò il progetto entro venerdì.
- Indica il limite temporale entro cui si deve compiere un’azione.
Individua il complemento di tempo nell’analisi logica delle seguenti frasi (con soluzione):
- Domani partirò per le vacanze.
- Domani: complemento di tempo determinato.
- Abbiamo lavorato per cinque ore.
- Per cinque ore: complemento di tempo continuato.
- A Natale andrò in montagna.
- A Natale: complemento di tempo determinato.
- Sono arrivato alle otto di sera.
- Alle otto di sera: complemento di tempo determinato.
- Lavorerò fino a mezzogiorno.
- Fino a mezzogiorno: complemento di tempo continuato.
Riepilogo:
Il complemento di tempo è cruciale per indicare quando avviene o per quanto dura un’azione. La grammatica italiana distingue tra tempo determinato (momento preciso) e tempo continuato (durata), con specifiche preposizioni e avverbi a seconda del contesto.