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28 Dicembre 2019“Piccolo testamento” di Eugenio Montale è una delle poesie più significative della raccolta La bufera e altro.
In essa, il poeta riflette sul significato della propria vita e della propria opera, offrendo una sorta di “testamento” simbolico, non materiale, ma spirituale e poetico. La poesia è intrisa di un senso di sconfitta e di precarietà, ma al contempo esprime una resistenza sottile e persistente.
Testo della poesia Piccolo testamento di Eugenio Montale
Questo che a notte balugina
nella calotta del mio pensiero,
traccia madreperlacea di lumaca
o smeriglio di vetro calpestato,
non è lume di chiesa o d’officina
che alimenti
chierico rosso, o nero.
Solo quest’iride posso
lasciarti a testimonianza
d’una fede che fu combattuta,
d’una speranza che bruciò più lenta
di un duro ceppo nel focolare.
Conservane la cipria nello specchietto
quando spenta ogni lampada
la sardana si farà infernale
e un ombroso Lucifero scenderà su una prora
del Tamigi, dell’Hudson, della Senna
scuotendo l’ali di bitume semi-
mozze dalla fatica, a dirti: è l’ora.
Non è un’eredità, un portafortuna
che può reggere all’urto dei monsoni
sul fil di ragno della memoria,
ma una storia non dura che nella cenere
e persistenza è solo l’estinzione.
Giusto era il segno: chi l’ha ravvisato
non può fallire nel ritrovarti.
Ognuno riconosce i suoi: l’orgoglio
non era fuga, l’umiltà non era
vile, il tenue bagliore strofinato
laggiù non era quello di un fiammifero.
Temi principali
- La testimonianza fragile e l’eredità immateriale: Montale non lascia in eredità qualcosa di solido o tangibile, ma solo una “traccia madreperlacea di lumaca”, un’immagine delicata e effimera. L’idea centrale è che l’unica cosa che può trasmettere è il ricordo di una fede combattuta e una speranza bruciata lentamente, simboleggiando l’inutilità di cercare sicurezze permanenti. Il poeta si rivolge a un interlocutore indeterminato, forse il lettore, e lascia un testamento fatto di sensazioni, di bagliori e di immagini, consapevole della fragilità di queste memorie.
- L’iride come simbolo: Montale menziona l’iride, che rappresenta la varietà dei colori e delle percezioni, come l’unico dono che può lasciare. Questo simbolo evoca qualcosa di effimero e delicato, una bellezza che non dura, ma che testimonia il passaggio della luce. Questa luce non appartiene a una fede religiosa o politica, ma è una traccia personale e intima del poeta.
- La condizione dell’uomo moderno: La poesia allude a un mondo dominato dalla decadenza e dal caos, in cui l’uomo è oppresso da forze che non può controllare. L’immagine finale di “Lucifero” che scende sulle città simboliche del mondo (Tamigi, Hudson, Senna) rappresenta una visione apocalittica e infernale. È una denuncia del fallimento della modernità e del suo collasso, con un senso di imminente rovina.
- Il concetto di memoria e persistenza: Montale si interroga sul valore della memoria e della durata nel tempo. La storia, secondo il poeta, “non dura che nella cenere”, suggerendo che anche ciò che resta nel ricordo è destinato a svanire. Tuttavia, vi è anche un senso di persistenza: chi ha riconosciuto il “segno” di Montale non fallirà nel ritrovarlo. Questo implica che, nonostante la fugacità di tutto, qualcosa di importante può ancora essere trasmesso, seppur in forma simbolica e non tangibile.
Stile e struttura
La poesia è composta da versi liberi, che si sviluppano in modo fluido, quasi come un flusso di pensieri. Le immagini usate da Montale sono complesse, a volte enigmatiche, ma sempre evocative. Il linguaggio è raffinato e denso di simboli, e si nota una forte tensione tra il desiderio di dare un senso e la consapevolezza della fragilità di ogni costruzione umana.
Conclusione
“Piccolo testamento” è una riflessione profonda e malinconica sulla condizione umana, sulla poesia e sulla memoria. Montale, consapevole della precarietà del mondo e dell’esistenza, cerca di lasciare una traccia, per quanto tenue e fugace, come testimone del suo passaggio e della sua lotta. La sua eredità è spirituale e poetica, non materiale, e si affida alla sensibilità e alla comprensione di chi sarà capace di riconoscerla.