Testo della poesia
Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
Lettura e analisi del testo
Amai trite parole che non uno / osava. M’incantò la rima fiore / amore, / la più antica difficile del mondo.
In questi versi iniziali, Saba esprime il suo amore per le “trite parole”, ovvero per quei termini semplici e usurati dall’uso, che spesso vengono evitati dai poeti in cerca di originalità. Egli sottolinea come parole comuni come fiore e amore, che formano una rima molto utilizzata nella tradizione poetica, possano nascondere una difficoltà profonda. La rima fiore/amore, pur essendo “antica”, racchiude una verità eterna e universale: l’amore è un sentimento naturale e profondo, che può ancora sorprendere e toccare l’animo, nonostante la sua apparente banalità.
Amai la verità che giace al fondo, / quasi un sogno obliato, che il dolore / riscopre amica. Con paura il cuore / le si accosta, che più non l’abbandona.
Qui, Saba introduce un altro concetto fondamentale della sua poetica: l’amore per la verità nascosta, che si trova in profondità, come un “sogno obliato” (dimenticato). Questa verità, spesso ignorata o nascosta, viene riscoperta attraverso il dolore. Il dolore, infatti, è visto come un mezzo per riavvicinarsi a ciò che è autentico, reale, profondo. Tuttavia, questo avvicinamento alla verità non è privo di timore: il cuore si accosta ad essa con paura, perché una volta che ci si accorge della verità, non la si può più ignorare, e diventa parte inseparabile della propria esistenza.
Amo te che mi ascolti e la mia buona / carta lasciata al fine del mio gioco.
Nel finale, il poeta si rivolge direttamente al lettore o all’interlocutore. Esprime un amore per colui che lo ascolta, che diventa il destinatario della sua confessione poetica. L’immagine della “carta lasciata al fine del mio gioco” suggerisce che il poeta, ormai alla fine del suo percorso esistenziale o creativo, ha giocato tutte le sue carte, ha mostrato tutto se stesso. Questo gesto è intriso di un sentimento di conclusione, come se la poesia fosse l’ultimo atto di un gioco a lungo giocato, dove la buona carta è l’onestà e la semplicità del suo messaggio.
Commento
“Amai” è una poesia che riflette profondamente la poetica di Umberto Saba, un autore che si è sempre distaccato dalle avanguardie letterarie del suo tempo per ricercare una poesia più autentica, più umana. Saba preferisce le parole semplici, “trite”, ma cariche di significato e verità. Questo rifiuto della complessità formale e della ricerca ossessiva dell’innovazione letteraria, propria dei suoi contemporanei, dimostra il suo amore per una poesia che si radica nella vita quotidiana, nelle emozioni più comuni, ma universali.
L’amore per la verità, che si svela attraverso il dolore, è un tema ricorrente nella sua produzione. Saba crede che solo attraverso l’esperienza della sofferenza si possa raggiungere una comprensione più profonda della realtà e dell’esistenza. Tuttavia, questa ricerca della verità è sempre accompagnata da una certa paura: il poeta sa che una volta scoperta, la verità è qualcosa da cui non si può più fuggire, una sorta di epifania che trasforma per sempre il modo di vedere il mondo.
Il rapporto con il lettore è altrettanto importante in questa poesia. Saba instaura un dialogo intimo con chi lo ascolta, riconoscendo l’importanza della comunicazione poetica. La sua “buona carta”, quella che decide di giocare alla fine del “gioco”, è la sincerità, il legame diretto e schietto con l’interlocutore.
In conclusione, “Amai” è una poesia che, pur nella sua brevità, riesce a esprimere i cardini della poetica di Saba: la semplicità del linguaggio, la ricerca della verità attraverso il dolore, e l’importanza del rapporto autentico tra il poeta e chi lo ascolta. Saba celebra una poesia che parla della vita vera, senza abbellimenti inutili, e che cerca di raggiungere il cuore delle cose e delle persone.