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28 Dicembre 2019Peronella è uno dei personaggi boccacciani che meglio incarna astuzia e intelligenza pratica, virtù esaltate dall’autore.
Il personaggio di Peronella, nella seconda novella della settima giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio, può essere giudicato immorale secondo gli standard tradizionali della società medievale e religiosa, in quanto tradisce il marito e lo inganna. Tuttavia, la sua figura va analizzata più a fondo per comprendere le sfumature che emergono dal racconto e dalla visione boccacciana della realtà.
Analisi del personaggio di Peronella
- L’astuzia e l’inganno: Peronella è indubbiamente un personaggio che dimostra prontezza di spirito e un’abilità notevole nel risolvere una situazione delicata. Quando il marito torna a casa mentre l’amante è con lei, Peronella inventa rapidamente una scusa convincente per non farsi scoprire. Il suo inganno riesce perfettamente, e l’amante può fuggire indisturbato. Da un punto di vista morale, l’inganno e il tradimento del marito la rendono un personaggio discutibile secondo la visione tradizionale della fedeltà coniugale. Tuttavia, la sua arguzia è presentata in modo quasi ammirabile nella narrazione.
- Il contesto della novella: La settima giornata del Decameron è dedicata a storie in cui le donne ingannano i propri mariti, spesso con grande ingegnosità. Questo tema, comune nelle novelle di Boccaccio, riflette una visione ironica e disincantata dei rapporti tra uomo e donna, in cui la scaltrezza femminile viene esaltata e celebrata. Boccaccio non condanna moralmente i suoi personaggi, ma sembra piuttosto divertirsi a mettere in scena situazioni in cui le convenzioni sociali e morali vengono sovvertite. In questo contesto, Peronella è una donna che sfrutta al meglio le sue risorse mentali e sociali per ottenere ciò che desidera, e lo fa con una brillantezza che suscita simpatia nel lettore.
- Il tono comico: La novella è raccontata con un tono comico, che rende il tradimento di Peronella meno grave o riprovevole agli occhi del lettore. La scena del marito che si mette a pulire la botte, ignaro di ciò che sta accadendo, e l’uscita dell’amante dalla casa senza essere scoperto, creano una situazione di beffa che sottolinea l’umorismo della vicenda. In questo contesto, la moralità dei personaggi passa in secondo piano rispetto alla dimensione comica e alla furbizia della protagonista.
- La critica della società patriarcale: Nella società medievale, le donne erano spesso subordinate al marito e avevano un ruolo secondario nella famiglia e nella società. Tuttavia, nel Decameron, Boccaccio offre spesso uno spazio di emancipazione alle sue protagoniste, come nel caso di Peronella. Anche se agisce in maniera immorale secondo i canoni tradizionali, il suo comportamento può essere letto come un segno di ribellione contro una condizione femminile oppressiva. Peronella dimostra di essere in grado di manipolare il marito, che viene presentato come una figura ingenua e sottomessa, invertendo così i ruoli di potere.
- Relativismo morale boccacciano: Nel Decameron, Boccaccio non esprime un giudizio morale rigido nei confronti dei suoi personaggi. Anzi, il suo approccio è spesso quello di un osservatore ironico della realtà umana, che si diverte a raccontare le astuzie, le passioni e le debolezze delle persone senza condannarle apertamente. In questo senso, la figura di Peronella può essere vista come un esempio della moralità ambigua e flessibile che caratterizza l’opera di Boccaccio. La sua astuzia viene apprezzata come una virtù, più che come un difetto morale.
Conclusione: Peronella è un personaggio immorale?
Da un punto di vista morale tradizionale, sì, Peronella potrebbe essere considerata immorale, poiché tradisce il marito e lo inganna. Tuttavia, Boccaccio non la presenta in modo negativo o riprovevole. Anzi, il racconto esalta la sua intelligenza, la sua capacità di risolvere situazioni difficili e il suo spirito d’iniziativa.
La morale di Boccaccio è spesso relativa e condizionata dalle circostanze. In un contesto comico e leggero come quello della settima giornata del Decameron, la questione dell’infedeltà coniugale passa in secondo piano rispetto alla furbizia e all’abilità del personaggio di cavarsela in una situazione difficile. La novella, quindi, va letta più come un elogio dell’ingegno femminile che come una condanna morale.
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