Masetto da Lamporecchio. Decameron, III, 1
28 Dicembre 2019I pastori di Gabriele D’Annunzio
28 Dicembre 2019Nel romanzo “Il piacere” di Gabriele D’Annunzio, il protagonista è il prototipo dell’esteta dannunziano.
Riassunto de “Il Piacere”
Il piacere (1889) è un romanzo di Gabriele D’Annunzio che narra la vita di Andrea Sperelli, un giovane aristocratico romano che incarna il modello dell’esteta decadente. Andrea vive in un mondo dominato dall’arte, dalla bellezza e dal piacere, e cerca di rendere la propria vita un’opera d’arte. La trama si sviluppa attorno alle sue relazioni amorose con due donne, Elena Muti e Maria Ferres, che rappresentano due diverse concezioni dell’amore: passionale e sensuale la prima, spirituale e pura la seconda. Tuttavia, Andrea non riesce a conciliare queste due dimensioni e, nonostante i suoi sforzi per raggiungere una sorta di elevazione spirituale, cade preda del vuoto interiore.
Il romanzo si chiude con la sconfitta esistenziale del protagonista, che non riesce a costruire rapporti autentici né a trovare un senso alla sua vita, rimanendo prigioniero della propria estetizzazione dell’esistenza e della sua superficialità emotiva.
Personaggi principali
- Andrea Sperelli: Protagonista, aristocratico romano e dandy, è un esteta che cerca di vivere secondo il culto del bello e del piacere. Egli oscilla tra la passione per Elena e l’amore puro per Maria, ma non riesce a realizzarsi pienamente in nessuna delle due dimensioni. Il suo carattere si distingue per l’incapacità di vivere autenticamente i sentimenti, portandolo a un vuoto esistenziale.
- Citazione: “Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte. Bisogna che la vita di un uomo di spirito sia di lui opera. La superiorità vera è tutta qui.”
- Elena Muti: È l’amante passionale di Andrea, una donna affascinante ma inafferrabile. Il suo rapporto con Andrea è contrassegnato da intensità emotiva e desiderio sensuale, ma anche da una profonda disillusione.
- Maria Ferres: Maria rappresenta per Andrea l’amore spirituale e idealizzato, ma non riesce a strapparlo completamente alla sua vita di piaceri e sensazioni. Il loro rapporto è segnato da un contrasto tra la purezza morale e l’incapacità di Andrea di elevarsi veramente.
- Giovanni Doria: Amico di Andrea, rappresenta un modello di vita più serio e responsabile rispetto a quello dell’esteta, pur rimanendo nell’orbita della mondanità.
Spazi
Gli spazi del romanzo sono importanti per comprendere il mondo in cui si muove Andrea Sperelli. Questi luoghi rispecchiano il culto estetico del protagonista e la sua vita mondana:
- Roma: La città eterna è lo sfondo principale del romanzo, in particolare le sue ville aristocratiche, salotti e gallerie d’arte, che riflettono il mondo dell’estetismo e della raffinatezza.
- “Tutta la sua casa era, come il suo vivere, uno sfoggio continuo, un piacere della vanità, una delicatezza dello spirito.”
- Villa Schifanoja: Il rifugio in cui Andrea cerca di ritrovare se stesso, un luogo che incarna la bellezza e l’isolamento, ma che finisce per accentuare il suo vuoto interiore.
- Campagna romana: Spazio che offre un senso di lontananza dal caos cittadino e dal mondo delle relazioni superficiali. Tuttavia, anche qui Andrea non trova pace.
Tempi
Il romanzo è ambientato tra il 1885 e il 1887, un periodo di transizione che riflette la crisi morale ed esistenziale della fine del XIX secolo. Il tempo narrativo segue in modo abbastanza lineare la vicenda di Andrea, ma ci sono vari flashback che riportano alla memoria del protagonista i momenti passati, specialmente il suo amore con Elena Muti. Questo uso del flashback contribuisce a sviluppare la complessità emotiva e psicologica del protagonista, creando un ritmo narrativo a volte lento e riflessivo.
Tecniche narrative
D’Annunzio utilizza diverse tecniche narrative che contribuiscono a creare la complessità psicologica ed estetica del romanzo:
- Narratore esterno: Il narratore è in terza persona e onnisciente, offrendo una visione approfondita dei pensieri e delle emozioni dei personaggi, in particolare di Andrea. Questo permette una riflessione continua sulla psicologia del protagonista e sui suoi conflitti interiori.
- Uso della descrizione: Le descrizioni degli ambienti e dei dettagli estetici sono centrali per comprendere l’universo di Andrea Sperelli. D’Annunzio si sofferma spesso su oggetti d’arte, paesaggi, vestiti e altri elementi sensoriali che riflettono il culto della bellezza tipico dell’estetismo.
- “Le sue mani erano bianche come quelle delle sante e ben formate come quelle di certe sculture classiche.”
- Monologo interiore e introspezione: Andrea spesso riflette sui propri desideri, sentimenti e fallimenti. Questo uso del monologo interiore permette al lettore di penetrare nella sua psicologia, rivelando la sua incapacità di conciliare l’amore spirituale con il piacere carnale.
- Simbolismo e analogie: D’Annunzio usa simboli e immagini ricorrenti per descrivere le emozioni e i pensieri dei personaggi. Per esempio, la contrapposizione tra luce e ombra rappresenta la dualità della vita di Andrea, divisa tra il piacere sensuale e la ricerca di purezza spirituale.
- “Come un fiore delicato ch’egli aveva chiuso fra le pagine di un libro prezioso, si sfilacciava nelle sue mani.”
Conclusione
Il piacere è un romanzo che esplora le contraddizioni dell’estetismo e la crisi morale di fine Ottocento. Andrea Sperelli rappresenta l’archetipo dell’esteta dannunziano, un uomo che vive nel culto della bellezza, ma che non riesce a trovare una vera realizzazione esistenziale. Il fallimento della sua ricerca del piacere e la sua incapacità di conciliare l’amore carnale e spirituale lo portano a una condizione di vuoto e disillusione. Il romanzo si configura come una riflessione profonda sulla superficialità del vivere estetico e sul fallimento di una vita dedicata esclusivamente all’edonismo.