La svolta nicciana di D’Annunzio e la Sera Fiesolana
28 Dicembre 2019Il piacere di D’Annunzio
28 Dicembre 2019Tacito, come sempre, con il suo stile asciutto ma incredibilmente denso, ci offre uno spaccato delle caratteristiche geografiche, economiche e culturali della Germania, o meglio, delle tribù germaniche.
Nel capitolo 5 Tacito all’inizio si concentra ancora sugli aspetti peculiari dell’ambiente geografico, ma poi approfondisce alcuni usi e costumi dei Germani sulla estrazione, lavorazione e uso dei metalli.
Testo latino e Traduzione del capitolo 5 della Germania di Tacito:
Testo latino:
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Traduzione:
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L’agricoltura sembra meno sviluppata (“frugiferarum arborum inpatiens”), e quindi non produce alberi da frutto, ma è ricca di bestiame, anche se “plerumque improcera”, cioè generalmente di piccola taglia. In altre parole, anche le risorse che la Germania produce non sono eccelse dal punto di vista qualitativo, ma, come Tacito nota, per i Germani la quantità conta più della qualità: “numero gaudent”, cioè “si compiacciono del numero”. Questo dimostra una mentalità più pratica e meno sofisticata rispetto ai Romani.
La discussione sull’argento e oro è affascinante. Tacito si chiede retoricamente se gli dèi abbiano negato questi metalli preziosi ai Germani per favore o per ira. Questo dubbio introduce il tema dell’indifferenza dei Germani verso la ricchezza materiale. Anche quando possiedono vasi d’argento, li trattano con la stessa noncuranza dei vasi di terracotta: un simbolo del loro disprezzo per il lusso.
Qui Tacito sta costruendo un’immagine idealizzata di una società primitiva e virtuosa, contrapposta alla decadenza romana, intrappolata nel lusso e nella ricerca del denaro. I Germani, o almeno quelli più distanti dal confine romano, usano ancora il baratto (“simplicius et antiquius permutatione mercium utuntur”), un modo di commerciare che Tacito associa con la semplicità e la purezza dei tempi antichi. Questo contrappone la purezza dei Germani all’eccessiva complessità e corruzione della civiltà romana.
La preferenza per l’argento rispetto all’oro non nasce da una qualche sofisticata considerazione economica, ma da un semplice motivo pratico: l’argento è più facile da usare per le piccole transazioni. Tacito sottolinea come i Germani preferiscano il denaro “serratos bigatosque”, ossia monete più antiche e riconoscibili. Questo riferimento alle monete “serrate” e “bigate” è molto interessante: si tratta di antiche monete romane, a lungo in circolazione, e questo dimostra come i Germani apprezzino ciò che è antico e conosciuto, contrariamente all’idea di novità e modernità che potrebbe attrarre i Romani.
Conclusione sul capitolo 5:
Tacito ci offre un ritratto delle tribù germaniche che, pur filtrato dal suo punto di vista romano, fornisce dettagli preziosi sulla cultura e l’economia di questi popoli. La descrizione geografica ci dà l’immagine di una terra difficile e inospitale, in linea con l’idea di una popolazione resistente e spartana. L’analisi economica ci rivela un popolo poco interessato alle ricchezze materiali, che vive ancora in gran parte di scambi diretti e che mostra un’inclinazione verso pratiche antiche e semplici.
In definitiva, Tacito, in questo capitolo, continua il suo progetto di offrire una sorta di “specchio” alla società romana, ponendo i Germani come un esempio di virtù perduta o mai posseduta dagli stessi Romani.
Capitolo 7
Il capitolo 7 mette in risalto il carattere quasi sacrale del potere tra i Germani e la loro singolare concezione della leadership! Tacito, con il suo stile inimitabile, ci offre in questo passo un affresco della struttura sociale e militare delle tribù germaniche, che sembra volutamente contrapposta all’organizzazione gerarchica e burocratica di Roma. Procediamo ora alla traduzione del testo e alla successiva analisi dettagliata.