Le Odi di Orazio
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28 Dicembre 2019La Lettera di Petrarca a Boccaccio, comunemente chiamata “L’ombra di Dante”, è uno dei documenti più importanti nella corrispondenza fra questi due grandi scrittori italiani del Trecento.
Contesto della Lettera
La lettera si inserisce in uno scambio epistolare tra Petrarca e Giovanni Boccaccio, entrambi ammiratori di Dante, ma con prospettive diverse su di lui. Boccaccio, che scrisse una biografia di Dante (il Trattatello in laude di Dante) e fu un grande sostenitore della sua opera, invitava Petrarca a riconoscere l’importanza di Dante e la grandezza della sua Divina Commedia.
Petrarca, però, nella sua lettera, esprime un giudizio più sfumato e complesso sul poeta fiorentino. Pur riconoscendone il valore, sottolinea le differenze tra la propria visione poetica e quella dantesca, suggerendo che la grandezza di Dante non lo opprime o lo influenza direttamente, quasi volesse liberarsi dalla “sua ombra”.
Analisi della Lettera
Il confronto con Dante
Petrarca riconosce in Dante un predecessore illustre, ma la sua posizione nei confronti del poeta della Commedia è piuttosto ambivalente. Se da un lato rispetta il genio di Dante, dall’altro sembra voler affermare la propria indipendenza rispetto a lui.
- Diversità di stile e di visione: Petrarca sottolinea che il suo approccio alla poesia è diverso da quello di Dante. Dante ha creato un’opera monumentale in volgare, la Divina Commedia, che esplora temi profondi come il peccato, la redenzione e la salvezza. Petrarca, invece, ha scelto di scrivere prevalentemente in latino (anche se la sua opera più famosa, il Canzoniere, è in volgare), e la sua poetica è più intimista e centrata sull’esperienza personale, sui sentimenti umani e sul conflitto interiore.
- Dante e il volgare: Per Dante, la scelta del volgare come lingua della Commedia era un atto di democratizzazione della cultura. Petrarca, pur scrivendo in volgare in alcune opere, preferisce la lingua latina, considerata più nobile e adatta alla tradizione classica. Petrarca appare più vicino ai valori classici e alla cultura umanistica, che considerava il latino come lingua della vera sapienza.
L’ombra di Dante
Il titolo simbolico “L’ombra di Dante” può essere interpretato in più modi. Da un lato, rappresenta il riconoscimento della grande influenza che Dante ha esercitato sulla letteratura italiana e sul mondo culturale del Trecento. Dall’altro, Petrarca sembra esprimere la volontà di allontanarsi da questa influenza per affermare la propria originalità.
- Competizione e indipendenza: Petrarca non voleva essere schiacciato dall’autorità e dall’influenza di Dante. La lettera a Boccaccio sembra suggerire che Petrarca avverte l’ombra di Dante come un peso, un paragone inevitabile da cui sente la necessità di distanziarsi per sviluppare il proprio stile e la propria visione poetica.
- Due visioni del mondo: Dante e Petrarca rappresentano due visioni differenti del mondo e della letteratura. Dante è profondamente legato alla teologia e alla filosofia scolastica medievale, mentre Petrarca inaugura una sensibilità nuova, più vicina al nascente umanesimo, con una centralità dell’individuo, dei sentimenti, dell’interiorità e della cultura classica.
Il rapporto personale con Dante
Nella lettera, Petrarca sembra voler anche umanizzare Dante, mostrandone le debolezze personali e i limiti umani. Non si tratta di un attacco diretto, ma di un modo per sottolineare come, nonostante la sua grandezza, Dante fosse un uomo come gli altri, con difetti e contraddizioni. In questo modo, Petrarca cerca di distinguersi non solo sul piano artistico, ma anche umano, rifiutando di venerare Dante come un modello inarrivabile.
Temi principali della Lettera
- L’ereditarietà culturale e la necessità di innovazione: La lettera mette in luce il dilemma che molti artisti e intellettuali hanno affrontato nel corso della storia: come rapportarsi ai giganti del passato. Petrarca rispetta Dante, ma allo stesso tempo cerca di aprire una nuova strada, che segni una rottura con il passato medievale e punti verso una nuova era umanistica.
- La tensione tra latino e volgare: Il confronto tra il latino e il volgare come lingua della cultura e della poesia è un tema centrale nella lettera. Petrarca vede il latino come la lingua della tradizione classica e della sapienza, mentre Dante aveva dimostrato che anche il volgare poteva diventare una lingua nobile e capace di esprimere temi altissimi.
- Il destino dell’uomo di lettere: Per Petrarca, la figura dell’intellettuale è destinata a un percorso solitario di ricerca interiore, di dialogo con i classici e di distacco dalla dimensione pubblica e politica. Dante, al contrario, aveva vissuto il suo impegno intellettuale come una missione pubblica e politica, cercando di influenzare la vita civile e spirituale del suo tempo.
Significato della Lettera
La lettera “L’ombra di Dante” non è soltanto un giudizio su Dante, ma un manifesto dell’umanesimo nascente. Petrarca, con il suo stile personale, più attento alle sfumature psicologiche e ai conflitti interiori, rappresenta il passaggio dal mondo medievale, in cui Dante era immerso, a una nuova sensibilità che si svilupperà pienamente nel Rinascimento.
Petrarca cerca di affermare la necessità di un nuovo modello di poeta e intellettuale, più vicino alla sua visione del mondo, in cui la centralità non è tanto la redenzione cristiana attraverso la filosofia scolastica, quanto la dignità dell’uomo e la sua capacità di riflettere sulla propria interiorità.
Conclusione
“L’ombra di Dante” di Petrarca non è un rifiuto dell’eredità dantesca, ma piuttosto un tentativo di ridefinire il proprio posto nella storia della letteratura italiana. Petrarca riconosce la grandezza di Dante, ma insiste sulla necessità di una poesia diversa, più intima e personale. In questo senso, la lettera rappresenta un momento fondamentale nella transizione dal Medioevo all’Umanesimo, offrendo una visione della cultura che sarà centrale nello sviluppo del pensiero rinascimentale.