Le inquietudini del giovane ‘Ntoni
28 Dicembre 2019Gli spazi, i tempi e lo stile nei Malavoglia di Verga
28 Dicembre 2019La vita di Giovanni Verga è strettamente intrecciata con lo sviluppo della letteratura italiana del XIX secolo.
Introduzione alla Biografia di Giovanni Verga
Nato in una Sicilia ancora feudale, Verga fu testimone dei grandi cambiamenti sociali e politici del Risorgimento e dell’unificazione italiana.
Il suo percorso artistico può essere diviso in tre fasi principali:
- La fase giovanile, influenzata dal romanticismo e dai temi patriottici.
- La fase scapigliata, durante il suo soggiorno milanese, dove sperimentò con temi e stili più moderni.
- La fase verista, che rappresenta il culmine della sua arte e il suo contributo più significativo alla letteratura italiana.
La svolta verista di Verga, segnata dalla pubblicazione di “Nedda” nel 1874, rappresentò una rivoluzione nella narrativa italiana. Abbandonando lo stile romantico e idealizzato delle sue prime opere, Verga si dedicò a una rappresentazione obiettiva e quasi scientifica della realtà, concentrandosi in particolare sulla vita dei ceti più umili della società siciliana.
I suoi capolavori, “I Malavoglia” e “Mastro-don Gesualdo”, sono considerati pietre miliari del realismo italiano. In queste opere, Verga esplora il tema del “ciclo dei vinti”, ovvero il destino tragico di coloro che cercano di migliorare la propria condizione sociale in una società rigida e spesso ostile.
L’influenza di Verga sulla letteratura italiana è stata profonda e duratura. La sua tecnica narrativa, che mirava a far “scomparire” l’autore dietro i suoi personaggi, ha aperto la strada a nuove forme di narrazione realistica. Inoltre, la sua attenzione alle classi sociali più basse e la sua critica sottile ma incisiva delle ingiustizie sociali hanno influenzato generazioni di scrittori impegnati.
In conclusione, Giovanni Verga rimane una figura centrale nella letteratura italiana, un ponte tra la tradizione romantica e le nuove forme di realismo che avrebbero dominato la narrativa del XX secolo. La sua vita e la sua opera offrono una finestra unica sulla società italiana del suo tempo e continuano a essere oggetto di studio e ammirazione.
Primi anni e formazione
Nascita e ambiente familiare Giovanni Verga nacque il 2 settembre 1840 a Catania, in Sicilia, da una famiglia benestante di proprietari terrieri. Questo background influenzò profondamente la sua visione del mondo e la sua futura produzione letteraria.
Educazione
- Iniziò gli studi sotto la guida dello zio paterno, Don Salvatore Verga.
- Si iscrisse alla facoltà di legge dell’Università di Catania nel 1858, ma abbandonò gli studi per dedicarsi alla letteratura.
Inizi letterari e periodo fiorentino
Prime opere
- 1861: Pubblicò a proprie spese il suo primo romanzo, “Amore e Patria”.
- 1862: Scrisse “I Carbonari della montagna”, ispirato alle idee risorgimentali.
Trasferimento a Firenze
- 1865: Si trasferì a Firenze, allora capitale d’Italia.
- Entrò in contatto con l’ambiente letterario toscano, frequentando il salotto di Francesco Dall’Ongaro.
Periodo milanese e maturità artistica
Trasferimento a Milano
- 1872: Si trasferì a Milano, centro della vita culturale italiana dell’epoca.
- Frequentò il salotto di Clara Maffei, entrando in contatto con gli scapigliati.
Svolta verista
- 1874: Pubblicò la novella “Nedda”, considerata l’inizio della sua fase verista.
- 1881: Pubblicò “I Malavoglia”, il primo romanzo del “Ciclo dei Vinti”.
- 1889: Pubblicò “Mastro-don Gesualdo”, il secondo romanzo del ciclo.
Ultimi anni
Ritorno in Sicilia
- 1893: Tornò definitivamente a Catania.
- Si dedicò alla gestione delle proprietà familiari e continuò a scrivere.
Riconoscimenti
- 1920: Fu nominato senatore del Regno d’Italia per meriti letterari.
- 1922: Ricevette la candidatura al Premio Nobel per la Letteratura.
Morte Giovanni Verga morì a Catania il 27 gennaio 1922, all’età di 81 anni.
Opere principali
- “I Malavoglia” (1881)
- “Mastro-don Gesualdo” (1889)
- “Vita dei campi” (1880) – raccolta di novelle
- “Novelle rusticane” (1883)
- “Per le vie” (1883)
Importanza e eredità letteraria
Giovanni Verga è considerato il maggior esponente del Verismo italiano. La sua tecnica narrativa, caratterizzata dall’impersonalità e dall’uso del discorso indiretto libero, ha influenzato profondamente la letteratura italiana e internazionale. Le sue opere offrono un ritratto vivido e spesso critico della società siciliana del suo tempo, esplorando temi come la lotta per la sopravvivenza, il conflitto tra tradizione e progresso, e il “ideale dell’ostrica”.