Tu m’ài sì piena di dolor la mente di Guido Cavalcanti
28 Dicembre 2019Primi 72 versi del canto quinto del Purgatorio di Dante
28 Dicembre 2019Il coro dell’Atto quarto dell’Adelchi è una delle parti più famose e significative di questa tragedia di Manzoni.
È noto per la sua riflessione sulla condizione degli oppressi e sul corso della storia. Il coro si concentra sul destino del popolo longobardo dopo la sconfitta da parte dei Franchi.
Tematicamente, il coro affronta questioni come il dolore degli sconfitti, il senso della storia e il rapporto tra vincitori e vinti. Manzoni usa un linguaggio poetico e riflessivo per esplorare questi temi complessi.
Testo e parafrasi dei versi 85-120 del coro di Ermengarda
Sgombra, o gentil, dall’ansia Altre infelici dormono, Te, dalla rea progenie Te collocò la provida Muori; e la faccia esanime Dalle squarciate nuvole |
O nobile donna, libera la tua mente ansiosa dai desideri terreni. Rivolgi all’Eterno un puro pensiero di offerta, e accetta la morte serenamente. Nel terreno che accoglierà il tuo corpo fragile,
già riposano altre donne sfortunate, consumate dal dolore: spose private dei mariti dalla spada, giovani promesse spose invano, e madri che videro i propri figli morire davanti ai loro occhi.
Tu, discendente dalla stirpe malvagia degli oppressori, per i quali la forza del numero era considerata valore, l’offesa era ritenuta giustificata, versare sangue era un diritto, e non avere pietà era motivo di vanto,
sei stata posta dalla provvidenziale sventura tra gli oppressi. Muori compianta e serena, vai a riposare con loro: nessuno oserà insultare le tue ceneri innocenti.
Muori, e che il tuo volto senza vita si ricomponga in pace, come era quando, ignara di un futuro ingannevole, era animato solo da leggeri pensieri di fanciulla.
Così il sole al tramonto emerge dalle nuvole lacerate, e tinge di porpora l’occidente tremolante dietro il monte: un presagio per il pio contadino di un giorno più sereno a venire |