La questione della lingua e i generi letterari nel cinquecento
28 Dicembre 2019Secondo atto dell’Adelchi di Manzoni
28 Dicembre 2019Questi versi concludono il primo canto dell’Inferno di Dante Alighieri, parte iniziale della Divina Commedia.
In questa sezione, Virgilio spiega a Dante il viaggio che stanno per intraprendere attraverso i regni dell’aldilà.
Analisi e commento: I versi descrivono i tre regni dell’aldilà che Dante visiterà:
- L’Inferno: caratterizzato da “disperate strida” e “antichi spiriti dolenti” che invocano una “seconda morte”.
- Il Purgatorio: dove le anime sono “contente nel foco” perché sperano di raggiungere il Paradiso.
- Il Paradiso: le “beate genti” a cui Dante potrà salire solo con una guida più degna di Virgilio.
Virgilio spiega che non può accompagnare Dante in Paradiso perché, essendo vissuto prima di Cristo, non può entrare nella “città” di Dio. Questa limitazione sottolinea il ruolo della fede cristiana nell’opera.
Dante risponde invocando “quello Dio che tu non conoscesti”, riferendosi al Dio cristiano sconosciuto a Virgilio, e chiede di essere guidato attraverso l’Inferno per vedere “la porta di san Pietro” (il Purgatorio) e le anime sofferenti.
Questi versi sono fondamentali per comprendere la struttura dell’aldilà dantesco e il ruolo di Virgilio come guida limitata nel viaggio di Dante.
Testo e parafrasi dei versi 115-136 del Canto primo dell’Inferno di Dante
Testo
ove udirai le disperate strida, e vederai color che son contenti A le quai poi se tu vorrai salire, ché quello imperador che là sù regna, In tutte parti impera e quivi regge; E io a lui: “Poeta, io ti richeggio che tu mi meni là dov’or dicesti, Allor si mosse, e io li tenni dietro. |
Parafrasi
Nell’Inferno udrai grida disperate e vedrai antiche anime sofferenti che invocano una seconda morte. Vedrai anche coloro che, nel Purgatorio, sono contenti nonostante il fuoco, poiché sperano di raggiungere il Paradiso. Se vorrai salire al Paradiso, ci sarà un’anima più degna di me a guidarti. Io ti lascerò con lei, poiché Dio, l’imperatore celeste, non vuole che io entri nella sua città, essendo stato ribelle alle sue leggi. Egli governa ovunque, ma lì è la sua sede. Beato chi è scelto per dimorarvi!” E io risposi: “Poeta, ti prego per quel Dio che tu non conoscesti, affinché io possa sfuggire a questo male e peggio, conducimi dove hai detto, così che io veda la porta del Purgatorio e le anime di cui parli con tanta tristezza.” Allora Virgilio si mosse, e io lo seguii. |