La questione della lingua e i generi letterari nel cinquecento
28 Dicembre 2019Secondo atto dell’Adelchi di Manzoni
28 Dicembre 2019
Il quinto atto dell’“Adelchi” di Alessandro Manzoni, l’ultimo atto di questa tragedia, rappresenta uno dei momenti più alti della riflessione manzoniana sulla storia e il destino umano.
Siamo di fronte alla conclusione del dramma e alla tragica fine del protagonista, Adelchi, figlio del re longobardo Desiderio.
In sintesi, l’atto si concentra sulla morte di Adelchi, che viene ferito in battaglia dai Franchi di Carlo Magno. Ormai prossimo alla fine, Adelchi pronuncia un lungo monologo in cui esprime una profonda riflessione sulla condizione umana, sul potere e sulla giustizia. La sua morte è non solo fisica, ma anche simbolica: è la sconfitta di un ideale, di un desiderio di giustizia che si infrange contro la brutalità della storia.
Monologo di Adelchi
Il momento più celebre è il suo monologo con il padre Desiderio, dove Adelchi esprime la sua visione sul mondo:
“Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti, Dai boschi, dall’arse fucine stridenti, Dai solchi bagnati di servo sudor, Un volgo disperso repente si desta; Intende l’orecchio, solleva la testa Percosso da novo crescente romor. Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti, Qual raggio di sole da nuvoli folti, Traluce de’ padri la fiera virtù: Nei guardi, nei volti, confuso ed incerto, Si mesce e discorda lo spregio sofferto, Coll’ira del forte che fremere non sa.”
Questa è un’amara riflessione sullo stato della società e della storia: il popolo è schiacciato dai potenti, e quando si solleva, lo fa solo per essere nuovamente oppresso. Manzoni, come sempre, usa la tragedia storica per esprimere una profonda critica sociale e religiosa.
Il destino dei protagonisti
Alla fine del quinto atto, Adelchi muore, abbandonando ogni speranza di giustizia terrena, ma con la fede che solo Dio può offrire una redenzione autentica. Desiderio, il padre sconfitto, è costretto a piegarsi ai Franchi, rappresentando la fine dell’epoca longobarda e l’avvento del dominio franco in Italia.
L’intero atto si configura come una meditazione sul tema della provvidenza, molto caro a Manzoni: il mondo terreno è segnato dall’ingiustizia e dalla violenza, ma la vera giustizia si trova solo nell’aldilà.
Se desideri approfondire qualche aspetto specifico del quinto atto, come la struttura, i personaggi o l’analisi delle tematiche religiose e filosofiche, potrei citarti fonti critiche autorevoli che esaminano questo capolavoro in dettaglio.