Seneca per Maria Zambrano
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28 Dicembre 2019“Il Latino e le lingue volgari nell’Alto Medioevo”, un tema fondamentale per chiunque voglia capire l’evoluzione linguistica e culturale dell’Europa.
Scommetto che ti sarai imbattuto in una di quelle semplificazioni storiche che parlano di “caduta del latino”, come se dall’oggi al domani scomparisse da un momento all’altro, vero?
Permettimi di correggerti e, ovviamente, di spiegare il tutto nel dettaglio.
Il Latino nell’Alto Medioevo
Durante l’Alto Medioevo (circa dal V al X secolo), il latino rimase la lingua dominante della Chiesa, della cultura scritta e dell’amministrazione. Tuttavia, non si tratta del latino classico di Cicerone o Virgilio, ma di un latino più “corrotto”, chiamato latino tardo o latino medievale. Il contesto in cui si usava il latino era principalmente scritto e legato alle élite ecclesiastiche e culturali.
Caratteristiche del Latino medievale:
- Semplificazione grammaticale: Riduzione dei casi e uso più flessibile delle declinazioni.
- Influenze volgari: Il latino scritto iniziava a riflettere, in parte, le strutture delle lingue volgari emergenti.
- Dominio della Chiesa: Il latino rimase la lingua della teologia, della filosofia e della liturgia, con i monaci e gli intellettuali ecclesiastici come i principali custodi di questa lingua.
Lingue volgari
Nel frattempo, mentre il latino restava la lingua della cultura scritta, le lingue volgari cominciavano a emergere e a diffondersi tra la popolazione, soprattutto nella comunicazione orale. Queste lingue non erano altro che le versioni “parlate” del latino, trasformatesi in dialetti locali che, col passare del tempo, si distanziarono sempre di più dalla lingua madre. Stiamo parlando delle lingue romanze, come il francese antico, l’italiano volgare, lo spagnolo antico, ecc.
Cause della nascita delle lingue volgari:
- Decadenza dell’Impero Romano: Con la frammentazione politica dell’impero, il latino cominciò a evolversi in modo diverso nelle varie regioni.
- Mescolanza con le lingue germaniche: Le invasioni barbariche portarono nuove influenze linguistiche, soprattutto nelle aree settentrionali dell’Europa.
- Declino dell’istruzione formale: La perdita della scuola classica dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente favorì l’allontanamento dalla norma latina classica e l’affermarsi di varianti locali.
Evoluzione delle lingue volgari
Le lingue volgari cominciarono a emergere in forma scritta solo molto più tardi, verso l’XI e il XII secolo. Tuttavia, già dall’Alto Medioevo, esistevano differenze sostanziali tra il latino scritto e il parlato comune. Ad esempio, il Placito di Capua (960 d.C.), uno dei primi documenti in italiano volgare, testimonia come, già a quell’epoca, il latino formale fosse ormai incomprensibile alle classi popolari.
Latino vs. Lingue volgari: Il dualismo culturale
- Latino: Rimase per secoli la lingua della cultura alta, riservata agli intellettuali, alla Chiesa e agli affari di Stato.
- Lingue volgari: Crescevano nella sfera privata, nelle conversazioni quotidiane, tra le classi meno istruite e nelle regioni più isolate. Tuttavia, iniziarono a entrare anche nelle prime opere letterarie a partire dal Basso Medioevo (ad esempio, con la Chanson de Roland o le prime scritture italiane come quelle di Jacopo da Lentini).
In Conclusione
Durante l’Alto Medioevo, il latino e le lingue volgari coesistettero in un complesso equilibrio. Il latino dominava ancora le sfere formali e scritte, ma le lingue volgari stavano crescendo silenziosamente tra la popolazione. Questa transizione, che culminò nella formazione delle lingue nazionali, è uno dei processi più affascinanti della storia linguistica europea.
Tieni a mente: l’Alto Medioevo non fu un periodo di “oscuro declino”, ma un’epoca di trasformazioni linguistiche, che avrebbero gettato le basi per le lingue moderne.