Un amore di Dino Buzzati
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28 Dicembre 2019Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940, è uno dei romanzi più celebri della letteratura italiana del Novecento.
Narra la storia del tenente Giovanni Drogo, un giovane ufficiale che viene assegnato alla fortezza Bastiani, una postazione militare isolata ai confini di un immaginario deserto. La fortezza è un luogo carico di aspettative e di mistero, dove tutti sembrano attendere l’arrivo di un nemico che non arriva mai: i Tartari.
L’opera si distingue per il suo tono sospeso tra realismo e simbolismo. Il deserto rappresenta l’ignoto, l’attesa senza scopo, la vita che scorre nella speranza di un evento straordinario che non si concretizza mai. La fortezza Bastiani è una metafora della condizione umana, della routine e della passività di fronte al tempo che passa. Drogo, inizialmente desideroso di carriera e azione, finisce per essere intrappolato in un’attesa estenuante, priva di senso.
La critica ha spesso interpretato Il deserto dei Tartari come un’allegoria dell’esistenza umana, in cui la ricerca di senso e di gloria si scontra con l’ineluttabilità del tempo e la disillusione. Il romanzo riflette il sentimento di alienazione tipico del Novecento, unito a temi come il destino, la solitudine e la morte.
Interessante anche l’influenza che Buzzati subisce da autori come Kafka, specialmente per la sensazione di un’attesa senza risoluzione, simile a quella che si trova ne Il processo. Buzzati riesce però a dare al suo racconto un carattere unico, con uno stile limpido e sobrio che contrasta con la profondità delle riflessioni metafisiche contenute nell’opera.