Sono timido cover
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28 Dicembre 2019“Veronica” è una canzone di Enzo Jannacci che, come molte delle sue opere, combina umorismo, malinconia e un’acuta osservazione sociale.
Il testo racconta la storia di una donna, Veronica, vista attraverso gli occhi di un narratore che ricorda con nostalgia e ironia il loro passato insieme.
Struttura e Stile
Il brano si distingue per la sua struttura narrativa, in cui il protagonista ripercorre i ricordi legati a Veronica. Ogni strofa aggiunge dettagli sulla sua personalità e sul loro rapporto, intrecciando immagini vivide e contraddittorie. L’uso della ripetizione di certi elementi (“Veronica”, “in pé”) e delle rime semplici contribuisce a creare un ritmo cantilenante e quasi ipnotico, tipico di Jannacci.
Analisi del Testo
Veronica e la Musica
“Veronica, amavi sol la musica sinfonica / Ma la suonavi con la fisarmonica”: La canzone apre con una contraddizione che riflette la complessità del personaggio di Veronica. Ama la musica sinfonica, tipicamente associata a un certo elitismo culturale, ma la suona con uno strumento popolare come la fisarmonica. Questa dicotomia suggerisce un personaggio che vive una sorta di dissonanza tra i suoi sogni o ideali e la realtà quotidiana.
Veronica e l’America
“Veronica, da giovane per noi eri l’America”: In questo verso, Veronica viene paragonata all’America, simbolo di libertà, avventura e possibilità illimitate. Tuttavia, il fatto che dicesse “Io voglio farmi monaca” e allo stesso tempo bestemmiasse contro i preti aggiunge una nota di ironia e complessità al personaggio, quasi a voler sottolineare la disillusione tra le aspirazioni e la realtà.
Il Primo Amore e l’Innocenza Perduta
“Ma ti ricordo ancora come un primo amore / Lacrime e rossore fingesti per me”: Qui il narratore esprime un senso di nostalgia per Veronica, ricordandola come il suo primo amore. Le “lacrime e rossore” che Veronica finge suggeriscono una sorta di performance dell’innocenza, come se anche l’amore fosse, in qualche modo, un gioco di apparenze. Questo riflette una visione disincantata e quasi malinconica del passato.
L’Amore Concreto e Il Cinematico
“Il primo amor di tutta Via Canonica / Con te non c’era il rischio del platonico”: Il riferimento a “Via Canonica” radica la storia in un contesto ben preciso, forse una via di Milano, rendendo il racconto più personale e realistico. L’assenza di “rischio del platonico” indica che il loro amore era tutt’altro che idealizzato, ma molto concreto e fisico.
“Veronica, l’amor con te non era cosa comoda”: Qui, il testo allude alle difficoltà e alle complicazioni del loro rapporto, con un tocco di ironia.
L’Insistenza del “in pé”
L’espressione “in pé” ripetuta più volte verso la fine del brano è volutamente ambigua. Potrebbe rappresentare una censura per un termine volgare o alludere a un luogo (come un cinema di periferia). L’insistenza su questa frase incompleta sottolinea il non detto e l’allusività del rapporto descritto, lasciando spazio all’immaginazione dell’ascoltatore.
Significato e Interpretazione
“Veronica” è una canzone che esplora la complessità dei rapporti umani, in particolare quello tra il narratore e questa figura femminile enigmatica. Veronica rappresenta una figura ambivalente: simbolo di desiderio e disillusione, di sogno e realtà. Il modo in cui Jannacci descrive il loro rapporto — oscillando tra tenerezza e ironia, idealizzazione e concretezza — riflette la difficoltà di afferrare e comprendere pienamente le persone e le relazioni.
Inoltre, la canzone è intrisa di una sottile critica sociale, tipica di Jannacci e del suo collaboratore Dario Fo. Attraverso Veronica, si può leggere una rappresentazione della società italiana del tempo, con i suoi contrasti tra aspirazioni elevate e realtà quotidiana, tra sacro e profano, tra amore idealizzato e sesso vissuto senza tabù.
In definitiva, “Veronica” è un brano che mescola con maestria ironia e malinconia, raccontando una storia personale ma allo stesso tempo universale, con una profondità che emerge proprio dalla semplicità apparente del testo.