“I Sepolcri” di Ugo Foscolo è un carme di grande importanza nella letteratura italiana, composto nel 1806 e pubblicato nel 1807.
L’opera nasce come risposta polemica all’editto di Saint-Cloud (1804), che imponeva l’uguaglianza nelle sepolture, vietando la costruzione di tombe private all’interno delle città e prescrivendo che i cimiteri fossero situati fuori dai centri abitati. Questo decreto, emanato durante il periodo napoleonico, viene percepito da Foscolo come un segno di decadenza morale, poiché elimina la possibilità di celebrare e ricordare degnamente i defunti, privando così la società di un importante legame con il passato.
Struttura e Contenuti
“I Sepolcri” è un carme di 295 versi, composto in endecasillabi sciolti, e si articola in una meditazione sul significato della morte e del ricordo, nonché sul valore delle tombe come luogo di memoria e di ispirazione per i vivi. L’opera può essere suddivisa in quattro sezioni principali:
- L’importanza delle tombe e del culto dei morti: Foscolo riflette sul ruolo delle tombe come testimoni della storia e come elementi fondamentali per la civiltà. Le tombe non sono semplici monumenti funebri, ma diventano simboli di continuità tra passato e presente, custodendo la memoria degli antenati e stimolando nei posteri l’amore per la patria e il senso del dovere civico.
- Il potere della memoria: In questa sezione, Foscolo esplora come il ricordo dei grandi uomini, conservato attraverso i monumenti funebri, possa ispirare le generazioni future. Le tombe dei “forti”, ovvero degli uomini illustri, accendono nei cuori dei vivi un forte desiderio di emulare le loro gesta. Il poeta elogia l’importanza del culto della memoria per la costruzione dell’identità nazionale.
- La funzione educativa e civile delle tombe: Foscolo critica la pratica di seppellire i morti in modo anonimo e impersonale, come imposto dall’editto napoleonico. Egli sostiene che le tombe devono essere luoghi di riflessione e di educazione civica, dove il ricordo degli antenati serve a rafforzare l’amore per la patria e i valori morali.
- L’immortalità poetica: Nell’ultima parte, Foscolo afferma che, anche quando le tombe fisiche vengono distrutte, la poesia può mantenere viva la memoria dei grandi. Il poeta diventa il custode della memoria e, attraverso la sua arte, garantisce l’immortalità ai meriti e alle virtù dei defunti.
Temi Principali
- La memoria e l’immortalità: Il tema centrale del carme è la riflessione sulla memoria e sul modo in cui i defunti possono continuare a vivere nel ricordo dei vivi. Foscolo sottolinea l’importanza della memoria storica e del culto dei morti come fondamenta della civiltà.
- Il valore civile delle tombe: Le tombe, secondo Foscolo, non sono solo un luogo di sepoltura, ma un simbolo di valori civili, un modo per mantenere viva la storia e ispirare le future generazioni a compiere azioni nobili.
- Il contrasto tra la morte fisica e l’immortalità spirituale: Foscolo distingue tra la morte fisica, inevitabile per tutti, e l’immortalità spirituale che può essere raggiunta attraverso la memoria e la poesia. La morte diventa così una soglia che, se attraversata con onore, conduce all’immortalità del ricordo.
Conclusione
“I Sepolcri” è un’opera che riflette profondamente sulle relazioni tra vita e morte, memoria e oblio, individualità e collettività. Foscolo, con il suo carme, esalta il potere della poesia e della memoria come strumenti per superare la caducità dell’esistenza umana, trasformando la morte in una parte fondamentale del ciclo civile e storico.
Audio Lezioni su Ugo Foscolo del prof. Gaudio
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