Questa decisione è motivata da una combinazione di fattori che riflettono il senso del dovere, dell’onore e del destino.
1. Il Senso del Dovere verso la Patria
Ettore è il principale difensore di Troia e, in quanto tale, sente una profonda responsabilità verso la sua città, la sua famiglia e i suoi concittadini. Sa che la sua assenza sul campo di battaglia metterebbe in pericolo la città, esponendola agli attacchi dei Greci. Per Ettore, il dovere verso la patria è più importante persino della sua vita personale e degli affetti familiari. Questa convinzione lo spinge a non abbandonare il campo di battaglia, nonostante il rischio evidente per la sua vita.
2. L’Onore del Guerriero
Nella cultura eroica descritta nell’Iliade, l’onore è uno dei valori più importanti. Ettore è un principe, un leader militare e un guerriero rispettato; la sua reputazione è strettamente legata al suo coraggio e alla sua abilità in battaglia. Fuggire o evitare il combattimento sarebbe visto come un disonore non solo per lui, ma per tutta la sua famiglia e la sua città. Ettore è consapevole che il suo comportamento influenzerà la memoria che lascerà ai posteri, e la sua decisione di tornare in battaglia è quindi anche un modo per preservare il suo onore.
3. Il Destino Ineluttabile
Ettore è consapevole del suo destino. In un passaggio toccante, egli confessa ad Andromaca che sa che un giorno Troia cadrà, così come lui stesso, ma nonostante questa consapevolezza, non può e non vuole sottrarsi al suo destino. Ettore accetta la sua sorte con una sorta di stoicismo eroico, sapendo che la gloria che deriva dal compiere il proprio dovere è l’unico modo per affrontare la morte inevitabile. Questo senso di accettazione del destino è un motivo potente nella sua decisione di combattere.
4. La Responsabilità Familiare e Sociale
Ettore non è solo un guerriero, ma anche un marito e un padre. Paradossalmente, il suo amore per Andromaca e Astianatte è anche una delle ragioni che lo spingono a combattere. Egli desidera proteggere la sua famiglia non solo nel presente, ma anche per il futuro, sperando che la sua lotta possa garantire la loro sicurezza e il loro onore. Ettore prega che suo figlio possa crescere in una Troia libera e rispettata, e questo desiderio di proteggere il futuro della sua famiglia lo motiva a tornare in battaglia, nonostante i rischi.
5. Il Ruolo di Modello per il Figlio
Un altro aspetto rilevante è il desiderio di Ettore di essere un modello per il figlio Astianatte. Egli sa che, come principe e guerriero, deve dare l’esempio di coraggio e di responsabilità. Ettore spera che un giorno suo figlio possa ricordare con orgoglio il padre e seguire le sue orme come un valoroso difensore di Troia. Questo impulso a lasciare un’eredità di onore e valore contribuisce alla sua decisione di tornare al combattimento.
6. L’Impossibilità di un’altra Soluzione
Infine, Ettore è consapevole che non c’è un’alternativa reale al combattere. Se Troia vuole sopravvivere, i suoi difensori devono resistere all’assedio greco. La scelta di ritirarsi o di restare sulle mura, come suggerisce Andromaca, non avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi; al contrario, avrebbe potuto accelerare la caduta di Troia. Ettore sa che la guerra non offre scelte semplici e che, come leader, deve affrontare la dura realtà della battaglia.
In sintesi, la decisione di Ettore di tornare a combattere nonostante la supplica di Andromaca è motivata da una combinazione di senso del dovere, onore personale, accettazione del destino, responsabilità verso la famiglia e realismo riguardo alla situazione della guerra. Questi fattori si intrecciano per spingere Ettore a compiere la sua scelta tragica ma inevitabile.