Seconda e ultima parte della biografia di Francesco Petrarca

L’ultima parte della vita di Francesco Petrarca è caratterizzata da un crescente distacco dagli affanni mondani e un avvicinamento alla spiritualità e alla contemplazione.

Negli ultimi anni, Petrarca si trasferì ad Arquà, un piccolo borgo sui Colli Euganei, dove visse in relativa solitudine, dedicandosi alla scrittura e alla riflessione.

Continuò a lavorare su vari progetti letterari, tra cui il Canzoniere, che non smise mai di rivedere e perfezionare, e il Trionfi, un’opera allegorica che esplora il tema dell’amore e della virtù. Petrarca mantenne corrispondenza con amici e intellettuali dell’epoca, consolidando la sua influenza come uno dei principali umanisti e poeti del suo tempo.

Il 19 luglio 1374, all’età di settant’anni, Francesco Petrarca morì nella sua casa di Arquà, mentre si trovava nel suo studio, apparentemente con la penna in mano, simbolo della dedizione alla letteratura fino agli ultimi momenti della sua vita. La sua morte segnò la fine di un’epoca, ma il suo lascito continuò a influenzare la letteratura e il pensiero umanistico per secoli a venire. Oggi, è ricordato come uno dei padri della letteratura italiana e una figura centrale del Rinascimento.