Valeriano (253-260 d.C.)
Valeriano fu proclamato imperatore dalle legioni orientali nel 253 d.C., durante un periodo di grave instabilità. Il suo regno fu segnato da continue invasioni barbariche, dalla pressione dei Sasanidi a est e da una serie di usurpazioni interne. Valeriano è particolarmente noto per la sua tragica fine: nel 260 d.C., fu catturato dal re sasanide Sapore I durante una campagna militare in Oriente e morì in prigionia, un evento umiliante che evidenziò la debolezza dell’impero.
Gallieno (253-268 d.C.)
Dopo la cattura di Valeriano, suo figlio Gallieno governò come unico imperatore. Sebbene fosse stato co-imperatore con il padre fin dall’inizio del loro regno, Gallieno si trovò ad affrontare una situazione interna ed esterna estremamente difficile. Durante il suo governo, l’impero fu frammentato in diverse regioni autonome (come l’Impero delle Gallie e il Regno di Palmira). Tuttavia, Gallieno è anche ricordato per le sue riforme militari, che includevano la creazione di una cavalleria mobile d’élite, e per aver cercato di ridurre l’influenza del Senato sui comandi militari.
Gli Imperatori Illirici (268-285 d.C.)
Con la morte di Gallieno nel 268 d.C., si apre una fase in cui una serie di imperatori di origine illirica ascese al potere. Questi imperatori, spesso di umili origini e con una solida carriera militare alle spalle, riuscirono a stabilizzare temporaneamente l’impero e a respingere le minacce esterne.
- Claudio II il Gotico (268-270 d.C.): Fu il primo degli imperatori illirici. Claudio ottenne il titolo “Gotico” per la sua vittoria sui Goti nella battaglia di Naisso. Morì durante una pestilenza, ma è ricordato come un restauratore dell’ordine.
- Aureliano (270-275 d.C.): Uno degli imperatori più significativi di questo periodo, Aureliano è famoso per aver riunificato l’impero, sconfiggendo l’Impero delle Gallie e il Regno di Palmira. Aureliano fortificò Roma con una nuova cinta muraria e portò avanti il culto del Sol Invictus come religione unificante.
- Probo (276-282 d.C.): Probo continuò le politiche di rafforzamento dell’impero, pacificando le province e combattendo le incursioni barbariche. Fu un abile generale e un amministratore che cercò di stabilizzare le frontiere e promosse la colonizzazione agricola delle terre abbandonate.
- Diocleziano (284-305 d.C.): Sebbene non fosse di origine illirica, Diocleziano viene spesso considerato come colui che raccolse l’eredità degli imperatori illirici e portò a compimento le riforme avviate dai suoi predecessori. Con la sua ascesa al trono, iniziò una nuova fase di consolidamento, che culminò con la creazione della Tetrarchia, un sistema di governo collegiale che divideva l’impero tra due Augusti e due Cesari, rendendo più efficiente la gestione dei confini e delle minacce interne.
Conclusioni
Il periodo che va da Valeriano agli imperatori illirici fu un’epoca di crisi e di trasformazione per l’Impero Romano. La figura dell’imperatore si spostò sempre più verso un ruolo di dominus, con un potere assoluto e meno legato alle tradizioni repubblicane. Le riforme militari e amministrative di questi imperatori prepararono il terreno per la successiva stabilizzazione dell’impero sotto Diocleziano e Costantino, segnando il passaggio decisivo verso il tardo impero.