Tanto gentile e tanto onesta pare e Oltre la spera che piu’ larga gira Venti…
28 Dicembre 2019Boccaccio Andreuccio da Perugia II giornata V novella
28 Dicembre 2019La seconda parte della vita di Torquato Tasso, a partire dagli anni ’70 del Cinquecento, è segnata da un intreccio sempre più complesso tra le sue esperienze personali e le sue opere, con un crescendo di eventi drammatici che influenzano profondamente la sua produzione letteraria.
1. Successo e Contrasti:
Negli anni successivi alla pubblicazione della sua famosa opera Gerusalemme Liberata (1581), Tasso raggiunge il culmine della sua fama. Tuttavia, il successo è accompagnato da crescenti tensioni interne e conflitti con i suoi mecenati. In particolare, Tasso sviluppa una profonda insicurezza e un forte senso di inadeguatezza, che si manifestano nella revisione incessante della Gerusalemme Liberata e nel desiderio di renderla conforme ai principi della Controriforma cattolica. Questa autocritica e il perfezionismo sfrenato lo spingono a revisionare l’opera più volte, culminando nella versione nota come Gerusalemme Conquistata (1593).
2. La Malattia Mentale e l’Incarcerazione:
Una delle svolte più drammatiche nella vita di Tasso avviene nel 1579, quando, dopo aver manifestato comportamenti paranoici e un crescente timore di essere perseguitato da nemici reali o immaginari, viene imprigionato nell’Ospedale di Sant’Anna a Ferrara, su ordine del duca Alfonso II d’Este. Tasso rimane rinchiuso per sette anni in condizioni di detenzione che variano dal rigido isolamento a fasi di maggiore libertà. Durante questo periodo, la sua produzione letteraria continua, ma è segnata da toni più cupi e da una riflessione sempre più profonda sui temi del dolore, del peccato e della redenzione.
Opere del periodo:
- Rime: Le poesie di questo periodo riflettono il tormento interiore di Tasso, con un forte senso di desolazione e disperazione.
- Lettere: Le sue lettere dall’Ospedale di Sant’Anna rivelano la sua sofferenza e le sue preoccupazioni, così come i suoi appelli per essere liberato.
- Dialoghi: I suoi scritti dialogici, come il Messaggiero e Il padre di famiglia, mostrano il Tasso filosofo, alle prese con interrogativi esistenziali e morali.
3. La Liberazione e gli Ultimi Anni:
Tasso viene finalmente liberato nel 1586 grazie all’intercessione del principe Vincenzo Gonzaga di Mantova, e successivamente si sposta tra varie corti italiane, senza mai trovare una stabilità duratura. Gli ultimi anni della sua vita sono segnati da una crescente malinconia e da una condizione di salute precaria. Nonostante ciò, Tasso continua a scrivere e a rielaborare le sue opere. In questo periodo compone anche la tragedia sacra Il Re Torrismondo (1587), che riflette le sue preoccupazioni morali e religiose.
4. Riconoscimento e Morte:
Verso la fine della sua vita, Tasso riceve il riconoscimento che aveva tanto desiderato: viene invitato a Roma per essere incoronato poeta con la corona d’alloro dal Papa Clemente VIII, un onore riservato ai grandi poeti. Tuttavia, la cerimonia non avrà mai luogo, poiché Tasso muore il 25 aprile 1595 nel convento di Sant’Onofrio a Roma, pochi giorni prima dell’incoronazione.
Conclusione:
La seconda parte della vita di Tasso è indissolubilmente legata alla sua produzione letteraria. Le sue esperienze di sofferenza, isolamento e ricerca spirituale si riflettono nelle sue opere, che assumono toni sempre più complessi e oscuri. Il suo continuo tentativo di conciliare l’arte poetica con le esigenze religiose e morali del suo tempo testimonia la profondità delle sue riflessioni e il tormento interiore che ha caratterizzato gran parte della sua vita.
In definitiva, la vita e le opere di Torquato Tasso nella sua maturità rappresentano un esempio struggente del conflitto tra il genio creativo e le tensioni psicologiche e spirituali, mostrando come l’esperienza personale possa influenzare e arricchire la produzione artistica.