Venere appare ad Enea – Eneide, I, vv. 325-385

Analisi e Commento

I versi 305-385 del primo libro dell’Eneide di Virgilio sono un passaggio significativo dell’epopea, in cui Enea, il protagonista, incontra sua madre Venere sotto mentite spoglie e apprende informazioni cruciali su Cartagine e sulla regina Didone. Questo incontro prepara il terreno per gli eventi successivi, inclusa la tragica storia d’amore tra Enea e Didone.

Parafrasi dei Versi

305-312: Enea medita e decide di esplorare i nuovi luoghi

• Enea, riflettendo molto durante la notte, appena arriva la luce del giorno, decide di uscire ed esplorare i nuovi territori, per scoprire quali coste abbia raggiunto con il vento, e per sapere chi, se uomini o belve, abiti quei luoghi selvaggi, e per riferire ai suoi compagni informazioni precise. Nasconde la flotta nella rientranza dei boschi, sotto una rupe scavata, circondata da alberi e ombre fresche.

313-320: Enea e Acate incontrano Venere travestita

• Enea, accompagnato solo da Acate, avanza brandendo due giavellotti di ferro. In mezzo al bosco, incontrano Venere travestita da ragazza spartana o da Tracia Arpalice, una cacciatrice veloce. Venere, vestita da cacciatrice, con un arco sulle spalle e i capelli al vento, con il ginocchio nudo e le vesti legate in nodo, si rivolge a loro.

321-336: Venere chiede informazioni e Enea risponde

• Venere chiede se hanno visto una delle sue sorelle con una faretra e una pelle di lince, o mentre inseguiva un cinghiale. Enea risponde che non hanno visto nessuna e chiede chi sia. Suppone che sia una dea e chiede aiuto e informazioni su dove si trovano. Venere risponde che non è una dea e spiega che è consuetudine per le ragazze tirie portare l’arco e legare le gambe con coturni purpurei. Indica che si trovano nei regni punici, tra i Tirii e la città di Agenore, in territori libici abitati da una razza guerriera.

337-349: Venere racconta la storia di Didone

• Venere racconta che Didone, regina tiria, fuggi dalla città per sfuggire al fratello. Narra che Didone era sposata con Sicheo, il più ricco dei Punici e amato da Didone. Ma il fratello di Didone, Pigmalione, lo uccise per amore dell’oro. Il fantasma di Sicheo apparve a Didone nei sogni, rivelando l’omicidio e chiedendo di fuggire. Didone preparò la fuga e radunò compagni che odiavano o temevano Pigmalione, prendendo le navi e l’oro di Pigmalione.

350-368: La fuga di Didone e la fondazione di Cartagine

• Didone e i suoi compagni fuggirono con le navi, portarono l’oro e si stabilirono dove ora sorge Cartagine, comprando il suolo tanto quanto potevano circondare con una pelle di toro. Venere chiede chi siano Enea e Acate e da dove vengano. Enea sospira e racconta la sua storia.

369-385: Enea racconta la sua storia

• Enea spiega che vengono da Troia, spinti dal fato e dalle tempeste alle coste libiche. Rivela di essere Enea, famoso per aver portato con sé i Penati troiani, e di cercare l’Italia, la sua patria promessa. Racconta che è partito con venti navi, ma ora ne rimangono solo sette. Conclude dicendo che ora si trova bisognoso e disperso in Libia.

Analisi

Questo passo è ricco di elementi tematici e simbolici, cruciali per comprendere la narrazione epica di Virgilio.

Temi Principali

1. Destino e Pietas
   • Enea è descritto come pio e devoto al suo destino. Il suo ruolo di fondatore della futura Roma è evidenziato dalla sua determinazione a esplorare e comprendere il nuovo territorio per il bene dei suoi compagni.
2. Intervento Divino
   • L’incontro con Venere, sua madre, sottolinea l’importanza dell’intervento divino nel viaggio di Enea. Venere appare in forma mortale per guidare e aiutare Enea, rafforzando il tema del sostegno divino.
3. Fuga e Fondazione
   • La storia di Didone parallela a quella di Enea, evidenziando temi di fuga, sofferenza e fondazione di una nuova città. Didone, come Enea, è costretta a fuggire e a fondare una nuova città dopo aver subito grandi perdite.

Struttura e Stile

• Descrizione Vivida:
  • Virgilio usa descrizioni dettagliate e vivide per creare un’immagine chiara dell’ambiente e dei personaggi. La descrizione di Venere travestita da cacciatrice è particolarmente evocativa.
• Dialogo e Narrazione:
  • Il dialogo tra Venere e Enea è cruciale per rivelare informazioni importanti e per sviluppare i personaggi. La narrazione di Venere sulla storia di Didone fornisce un contesto storico e emotivo per gli eventi successivi.
• Simbolismo:
  • L’incontro con Venere simboleggia la protezione divina e il destino di Enea. La storia di Didone introduce il tema della sofferenza e del sacrificio necessario per la fondazione di una nuova civiltà.

Conclusione

Virgilio in questi versi intreccia abilmente la storia di Didone con quella di Enea, creando un parallelismo che arricchisce la narrazione e prepara il lettore agli eventi drammatici che seguiranno. Questo passo sottolinea la grandezza e la complessità dell’epopea virgiliana, celebrando la missione civilizzatrice e il destino glorioso di Roma.