Le suppliche di Priamo ed Ecuba ad Ettore, Iliade, 22, vv. 25-92
28 Dicembre 2019Amata per caso di Stefano Zecchi – Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019Ettore è inevitabilmente sottoposto alla furia del vincitore Achille, come già previsto da un fato inesorabile.
Testo del brano tradotto in Italiano:
Così pensava, lì fermo. Ed ecco che Achille gli venne da presso:
era simile ad Enialio, il Dio guerriero dall’elmo ondeggiante.
Vibrava l’asta di frassino del Pelio sopra la spalla destra:
era tremenda. Intorno gli fiammeggiava il bronzo,
pareva il frammento di un fuoco acceso o del sole che sorge. 135
Ettore allora, solo a vederlo, venne preso dal panico; non ebbe più
la forza di restare lì fermo, ma si lasciò la porta alle spalle e fuggì via.
Il Pelide si lanciò a inseguirlo con i suoi piedi veloci, sicuro di sé.
Come uno sparviero sui monti, il più veloce degli uccelli,
si avventa speditamente dietro una a colomba impaurita; 140
essa sfugge via, ma quello tra acute strida la incalza da vicino
sempre di più, con addosso la volontà di ghermirla:
così Achille volava smanioso, dritto su di lui. Ettore fuggì via
sotto le mura dei Troiani e muoveva rapide le ginocchia.
Correndo oltre la vedetta e il caprifico battuto dai venti, 145
(sempre sotto il muro, lungo la carraia)
giunsero alle due belle fontane: qui sgorgano
due sorgenti dallo Scamandro vorticoso:
nell’una scorre acqua tiepida e tutt’intorno si leva
un fumo, come se venisse da un fuoco ardente; 150
l’altra anche d’estate scorre fredda come la grandine,
come gelida neve o acqua ghiacciata.
Accanto alle fontane ci sono dei larghi lavatoi
in pietra, magnifici, dove le spose dei Troiani
e le loro belle figliole venivano a lavare le splendide vesti 155
in passato, in tempo di pace, prima che arrivassero i figli degli Achei.
Per di là passarono di corsa, l’uno in fuga e l’altro all’inseguimento;
davanti fuggiva un valoroso, inseguiva uno molto più forte,
a gran velocità. Non cercavano di guadagnarsi un capo di bestiame
né una pelle di bue (i premi che si danno nelle gare a piedi): 160
in quella corsa si disputavano la vita di Ettore domatore di cavalli.
Come quando cavalli da corsa dai solidi zoccoli girano al galoppo
con il carro intorno alla meta (un grosso premio è messo in palio:
un tripode oppure una donna), nei giochi funebri in onore di un eroe
caduto: così quei due correvano intorno alla città di Priamo; 165
con rapidi piedi, per ben tre volte. E gli Dei tutti stavano a guardare.
Questo brano tratto dal ventiduesimo libro dell’Iliade descrive il drammatico inseguimento tra Achille e Ettore, un momento cruciale nell’epica guerra di Troia. Achille, l’eroe greco, sta inseguendo Ettore, il più grande difensore di Troia, con l’intenzione di vendicare la morte del suo amico Patroclo.
Analisi
- Similitudine con Enialio: Achille viene paragonato a Enialio, un dio guerriero dall’elmo ondeggiante, rafforzando l’immagine della sua potenza divina e temibile. Il suo aspetto, con l’asta di frassino e il bronzo scintillante, incute timore.
- Descrizione dell’inseguimento: Ettore, vedendo Achille, viene preso dal panico e fugge. Achille lo insegue con determinazione, paragonato a uno sparviero che caccia una colomba impaurita. Questo paragone evidenzia la disparità di forza tra i due eroi: Achille è l’incarnazione della forza e dell’ineluttabilità, mentre Ettore rappresenta la paura e la fuga.
- Le due fontane: Durante l’inseguimento, i due eroi passano accanto a due sorgenti dello Scamandro, una con acqua calda e una con acqua fredda. Questa descrizione non solo arricchisce il paesaggio, ma simbolizza anche la dualità della vita e della morte, della pace e della guerra.
- Riferimenti alla vita quotidiana: Il passaggio attraverso i lavatoi in pietra, dove le donne troiane lavavano i vestiti in tempi di pace, evoca un contrasto tra la serenità della vita quotidiana e la brutalità della guerra.
- Il contesto della corsa: L’inseguimento viene paragonato a una gara con cavalli nei giochi funebri, sottolineando la solennità e la gravità della situazione. Qui, però, la posta in gioco è la vita stessa di Ettore, rendendo il confronto molto più drammatico e carico di tensione.
- Intervento degli dei: Gli dei osservano l’inseguimento, sottolineando che il destino degli eroi è oggetto dell’attenzione divina e che gli eventi mortali sono intrecciati con le volontà delle divinità.
Commento
Questo brano dell’Iliade è uno dei momenti più intensi e tragici dell’intera opera. Achille, guidato da una furia quasi sovrumana, rappresenta la forza inarrestabile del destino. Ettore, nonostante il suo valore, è destinato a soccombere. La descrizione dell’inseguimento è carica di simbolismo: la velocità e l’inevitabilità della morte, la fugacità della vita e il senso di predestinazione che permea tutta l’epica. La presenza delle fontane e dei lavatoi introduce una dimensione di normalità e umanità in mezzo alla furia della battaglia, ricordando al lettore che la guerra interrompe brutalmente la vita quotidiana.
Inoltre, il paragone con le gare funebri evoca la celebrazione della memoria e dell’onore degli eroi caduti, indicando che la morte di Ettore non sarà solo una perdita personale, ma un evento di grande significato per tutto il mondo greco. Infine, l’osservazione degli dei sottolinea il legame tra il divino e l’umano, mostrando come le azioni dei mortali siano sempre sotto lo sguardo delle divinità, un tema ricorrente nell’epica omerica.
Audio Lezioni sull’ Iliade del prof. Gaudio