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28 Dicembre 2019Nel primo capitolo de “I Promessi Sposi” ci sono già alcuni ingredienti che fanno di questo romanzo il modello di un romanzo storico, in quanto nel romanzo saranno sempre presenti la contestualizzazione storico-geografica (Lecco all’inizio del capitolo e la giustizia nel seicento alla fine), la denuncia delle ingiustizie e la caratterizzazione psicologica dei personaggi (qui i Bravi e don Abbondio)
Il primo capitolo dei “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni funge da ouverture, introducendo il lettore nel mondo del romanzo e ponendo le basi per la narrazione futura. Di seguito una descrizione dettagliata del capitolo.
Introduzione e Ambientazione
Il romanzo si apre con una celebre descrizione geografica del territorio in cui si svolgerà la storia. Manzoni dipinge il paesaggio del ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, offrendo un quadro vivido della natura e delle abitazioni che caratterizzano il luogo. Questa descrizione dettagliata non è solo un modo per situare la vicenda, ma anche per creare un’atmosfera che accompagni il lettore nell’epoca e nella regione in cui si svolgeranno gli eventi.
Don Abbondio e l’Incontro con i Bravi
La scena si sposta poi su Don Abbondio, il curato del paese, mentre passeggia per una strada di campagna. Manzoni ci presenta Don Abbondio come un uomo di indole pacifica e timorosa, un personaggio che cerca di evitare qualsiasi conflitto. Durante la sua passeggiata serale, Don Abbondio viene improvvisamente fermato da due bravi, che gli intimano di non celebrare il matrimonio tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. Questo incontro è cruciale poiché introduce il conflitto principale del romanzo: l’opposizione dei potenti alle nozze dei due protagonisti.
Descrizione dei Bravi e della Società
I bravi sono descritti come uomini minacciosi e violenti, tipici rappresentanti delle bande al soldo dei potenti dell’epoca. Manzoni utilizza questo incontro per illustrare le dinamiche di potere e l’oppressione che caratterizzavano la società del XVII secolo in Italia. La presenza dei bravi rivela un sistema sociale corrotto, dove la legge è piegata alla volontà dei potenti, come Don Rodrigo, il signore locale che si oppone al matrimonio.
Caratterizzazione di Don Abbondio
Dopo l’incontro con i bravi, Don Abbondio torna alla sua canonica, visibilmente scosso. Manzoni descrive con grande acume psicologico il carattere del curato, un uomo debole, che preferisce piegarsi alle imposizioni dei potenti piuttosto che difendere i diritti dei suoi parrocchiani. La paura di Don Abbondio non è solo per la sua incolumità, ma anche per la consapevolezza della sua impotenza di fronte ai soprusi.
Il Contesto Storico e Sociale
Attraverso questo capitolo, Manzoni introduce anche il contesto storico e sociale del romanzo, caratterizzato da un forte squilibrio di potere, ingiustizie e violenze. L’autore non manca di criticare la situazione della giustizia e della chiesa, rappresentata da figure come Don Abbondio, che cedono facilmente alla pressione dei potenti.
Conclusione del Capitolo
Il primo capitolo si conclude con Don Abbondio che, rientrato a casa, cerca conforto nella sua serva Perpetua, raccontandole l’accaduto. Il dialogo tra i due offre un ulteriore spunto per comprendere la personalità del curato e la sua posizione di debolezza rispetto ai potenti. La scena si chiude lasciando il lettore con una chiara idea delle difficoltà che Renzo e Lucia dovranno affrontare e la consapevolezza delle forze che si oppongono alla loro unione.
Commento
Il primo capitolo dei “Promessi Sposi” è un esempio magistrale di come Manzoni riesca a intrecciare descrizione, caratterizzazione e critica sociale. La sua prosa è ricca di dettagli che non solo servono a dipingere un quadro vivido della Lombardia del XVII secolo, ma anche a preparare il lettore alle tematiche principali del romanzo: la lotta contro l’oppressione, la forza della fede e della speranza, e la critica delle istituzioni corrotte. La figura di Don Abbondio, con la sua debolezza e paura, contrasta con l’immagine ideale del sacerdote coraggioso e giusto, sottolineando la disillusione di Manzoni verso la società del suo tempo.