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28 Dicembre 2019
In latino, l’uso dell’indicativo e del congiuntivo nelle proposizioni subordinate esplicite dipende dal tipo di proposizione e dal rapporto temporale rispetto alla proposizione principale.
Ecco una guida su quando e come usare l’indicativo e il congiuntivo nelle più frequenti subordinate esplicite, con i relativi tempi verbali:
Indicativo
L’indicativo è usato nelle subordinate esplicite quando si vuole esprimere un fatto reale o un’azione certa. Ecco i principali tipi di subordinate in cui si usa l’indicativo:
1. “Proposizioni relative”: Quando descrivono un’azione certa.
– “Exemplum”: “Vir, qui venit, est meus amicus.” (L’uomo che è venuto è mio amico.)
2. “Proposizioni temporali”: Quando il tempo dell’azione è certo.
– “Exemplum”: “Cum Caesar venit, omnes surrexerunt.” (Quando Cesare venne, tutti si alzarono.)
3. “Proposizioni causali”: Quando la causa è vista come certa.
– “Exemplum”: “Quod pater adest, laetus sum.” (Poiché mio padre è qui, sono felice.)
4. “Proposizioni comparative”: Quando si fa un confronto reale.
– “Exemplum”: “Tam altus est mons quam putabam.” (Il monte è alto come pensavo.)
Congiuntivo
Il congiuntivo è usato nelle subordinate esplicite quando si vuole esprimere un’azione potenziale, ipotetica, desiderata o temuta. Ecco i principali tipi di subordinate in cui si usa il congiuntivo:
1. “Proposizioni finali”: Espresse con “ut” (affinché, perché) o “ne” (perché non, affinché non).
– “Exemplum”: “Laborat ut pecuniam habeat.” (Lavora affinché abbia denaro.)
– Tempi usati: Presente (azione contemporanea al presente/futuro), imperfetto (azione contemporanea al passato).
2. “Proposizioni consecutive”: Espresse con “ut” (così che).
– “Exemplum”: “Tam fortis erat ut vinceret.” (Era così forte che vinse.)
– Tempi usati: Presente (azione contemporanea al presente/futuro), perfetto (azione compiuta rispetto al presente), imperfetto (azione contemporanea al passato), piuccheperfetto (azione compiuta rispetto al passato).
3. “Proposizioni relative di carattere finale o consecutivo”:
– “Exemplum”: “Legatus misit qui pacem peteret.” (Inviò un ambasciatore perché chiedesse la pace.)
– Tempi usati: Presente, imperfetto (come nelle finali e consecutive).
4. “Proposizioni temporali e causali con “cum” (quando, poiché)”: Quando si vuole esprimere una causa, una concessione o una circostanza particolare.
– “Exemplum”: “Cum venisset, hostes fugerunt.” (Quando era venuto, i nemici fuggirono.)
– Tempi usati: Imperfetto (azione contemporanea al passato), piuccheperfetto (azione compiuta rispetto al passato).
5. “Proposizioni concessive”: Espresse con “quamvis”, “etsi”, “quamquam” (anche se, sebbene).
– “Exemplum”: “Quamvis laboraverit, non confecit opus.” (Sebbene abbia lavorato, non ha completato il lavoro.)
– Tempi usati: Presente, perfetto, imperfetto, piuccheperfetto (secondo il contesto temporale).
Tabella Riassuntiva dei Tempi
Tipo di Subordinata | Tempi Verbali |
---|---|
Finali | Presente, Imperfetto |
Consecutive | Presente, Perfetto, Imperfetto, Piuccheperfetto |
Relative (Finali/Consecutive) | Presente, Imperfetto |
Temporali (cum causale/concessivo) | Imperfetto, Piuccheperfetto |
Concessive | Presente, Perfetto, Imperfetto, Piuccheperfetto |
In sintesi, l’indicativo è usato per esprimere azioni reali e certe, mentre il congiuntivo è usato per azioni potenziali, ipotetiche o desiderate. La scelta del tempo verbale dipende dal rapporto temporale tra la subordinata e la proposizione principale.