Niente mascherina se in classe manca il saturimetro per l’alunno in difficol…
16 Marzo 2021Il colombre di Dino Buzzati
16 Marzo 2021La poesia è ambientata a Torino, nella stazione di Porta Nuova, dove un lunedì mattina si torna alla vita lavorativa. Levi immagina che ci sia un Minosse che divide un gruppo di dannati da un altro gruppo di eletti,
Occorre notare:
- che l’ha scritta nel 1946, un anno dopo aver fatto esperienza di “nuovi Minosse” che distinguevano i “sommersi dai salvati” , ma con altri criteri;
- che ancora una volta tornano le reminiscenze dantesche, come quando nella desolazione del lager (inferno) rammentava il ventiseiesimo dell’Inferno (qui invece il quinto)
Un altro lunedì di Primo Levi (testo della poesia)
«Dico chi finirà all’Inferno:
I giornalisti americani,
I professori di matematica,
I senatori e i sagrestani.
I ragionieri e i farmacisti 5
(Se non tutti, in maggioranza);
I gatti e i finanzieri,
I direttori di società,
Chi si alza presto alla mattina
Senza averne necessità. 10
Invece vanno in Paradiso
I pescatori ed i soldati,
I bambini, naturalmente,
I cavalli e gli innamorati.
Le cuoche e i ferrovieri, 15
I russi e gli inventori;
Gli assaggiatori di vino;
I saltimbanchi e i lustrascarpe,
Quelli del primo tram del mattino
Che sbadigliano nelle sciarpe». 20
Cosi Minosse orribilmente ringhia
Dai megafoni di Porta Nuova
Nell’angoscia dei lunedì mattina
Che intendere non può chi non la prova.
Avigliana, 28 gennaio 1946.
da “Ad ora incerta”