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9 Luglio 2022Parlare di autismo e scuola vuol dire raccontare una situazione molto delicata, soprattutto nelle fasi iniziali. Infatti capire i primi segnali di autismo e successivamente creare un percorso individuale di studio e inclusione è fondamentale.
Purtroppo i primi segnali dell’autismo non sono facili da vedere. Insegnanti poco esperti possono fraintendere l’autismo con la voglia di solitudine e l’incapacità di comunicare adeguatamente per timidezza.
I bambini autistici a scuola possono fare fatica a integrarsi e il docente dovrebbe cercare di trovare la chiave per affrontare la situazione, anche con i genitori. Spesso infatti che i genitori non accettano questa situazione e sviluppano un rifiuto.
Come capire se un bambino piccolo è autistico?
Innanzitutto se hai dei dubbi su come identificare in fretta se un bambino è autistico oppure no ti consigliamo di leggere subito l’articolo sulla diagnosi precoce autismo che trovi nel sito Autismo.it. Vengono descritti tutta una serie di “campanelli d’allarme” a cui prestare attenzione.
Ti segnaliamo il sito Autismo.it perché si tratta di una risorsa preziosa, una miniera di informazioni di qualità sull’autismo e la neurodiversità in generale. Perchè è importante intervenire il prima possibile? Un intervento precoce evita l’aggravamento del disturbo e permette al bambino di relazionarsi con i pari. Durante la delicata di riconoscimento, insegnanti e genitori potrebbero necessitare di un supporto da parte dello psicologo scolastico.
Purtroppo oggi nella scuola italiana non c’è ancora una particolare attenzione alla qualificazione del personale relativamente ai disturbi dello spettro autistico. I disturbi dello spettro autistico non si possono paragonare alle altre disabilità e il personale responsabile dell’educazione di bambini con questa patologia necessita di una formazione specifica e approfondita.
Strategie autismo a scuola: perché sono così importanti?
Il termine autismo identifica un disturbo del neurosviluppo, una sindrome comportamentale che si presenta nei primi tre anni della vita. Se hai dei dubbi ti consigliamo di informarti leggendo molto di più nel sito dedicato Autismo.it.
Gli studi hanno dimostrato che è in continuo aumento, coinvolgendo ormai oltre l’1% della popolazione scolare. E un bambino con disturbo dello spettro autistico trascorre la maggior parte della sua giornata nell’ambiente scolastico.
Come favorire l’adattamento e l’inclusione in classe? La scuola deve garantire il supporto a questi bambini con personale preparato e aggiornato, così da favorire l’adattamento e l’inclusione.
In questo senso lo psicologo scolastico deve formare gli educatori. Non fare lezioni, ma piuttosto lavorare un periodo al loro fianco per osservare i comportamenti del bambino, strutturare l’ambiente e le attività.
I bambini autistici alla scuola primaria
Autismo infantile a scuola: dalle elementari la situazione può diventare complicata. A questo punto gli insegnanti hanno il compito di creare un percorso di studi che permetta al bambino autistico di acquisire nuova conoscenza.
Quando si valuta autismo e scuola primaria l’obiettivo non è solo quello di formarlo e insegnargli a sviluppare le proprie potenzialità ma di migliorare la qualità della sua vita.
La legge italiana prevede almeno un insegnante di sostegno e altre figure professionali come educatori e psicologi.
Bambino autistico a scuola: cosa fare?
Questi bambini hanno bisogno di strumenti adeguati per interagire con gli altri. A questo proposito consigliamo di far fare queste cose al bambino:
- incoraggiare a salutare (compagni e insegnanti);
- insegnare a chiedere aiuto quando ha bisogno;
- incoraggiare a condividere le proprie cose;
- proporre delle attività e dei giochi da poter fare insieme.
Ti segnaliamo che potrebbero verificarsi crisi o scoppi di collera, non riuscendo a reagire in modo funzionale alle rigidità. Il bambino non va forzato a cambiare le abitudini, ma osservato per imparare ad anticipare e gestire questi problemi comportamentali.
Autismo scuola: l’importanza del PEI
La scelta delle tecniche non è casuale ma dipende da una collaborazione fra diverse figure come insegnante, terapista, educatore, psicologo scolastico, logopedista, psicomotricista e neuropsichiatra.
Bisogna redigere il PEI (Piano Educativo Individualizzato), un documento che la scuola redige e che deve essere approvato anche dalla famiglia. Si tratta di un parte importante nella crescita degli alunni e viene redatto sulla base della diagnosi funzionale.
L’autismo nella scuola superiore
A questo punto del percorso la situazione dovrebbe essere più stabile. Infatti le basi si imparano nella scuola primaria e secondaria.
Di solito i PEI dei ragazzi disabili nei licei sono in linea con gli obiettivi della classe. Questo perché la scelta stessa di una scuola superiore rispetto ad un’altra è fatta in base al raggiungimento di determinati parametri.
Conclusioni sull’autismo a scuola
La scuola italiana ha già la propria vocazione per l’inclusione, ma questo può non essere abbastanza. Spesso ci si imbatte in limiti strutturali (mancanza di spazi e materiali, scarsa formazione del personale docente, difficoltà dei contatti) che impediscono di mettere in pratica una vera forma di inclusività.
Inoltre, se lasciata sola, la scuola può arrivare solo fino ad un certo punto. Per questo è importante che la presa in carico di alunni con autismo debba prevedere la partecipazione di tutti gli attori chiamati in causa. Solo in questo modo si può garantire un percorso di vita coerente e positivo.