Maestro Simone, Decameron, VIII, 9
5 Agosto 2022Scuola: il governo vive nel passato
5 Agosto 2022Le crociate sono pellegrinaggi armati. Si diffonde infatti nell’XI secolo l’idea che il combattente che rischia la vita nelle guerre in difesa dalla cristianità abbia gli stessi meriti del pellegrino, quindi sia destinato alla salvezza eterna nel paradiso dei giusti e dei santi martiri.
Alessandro II promette la remissione dei peccati in caso di morte a coloro che si recavano a combattere in Spagna.
L’uso delle armi, in tali contesti, viene giustificato.
La “guerra giusta”
Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:
Che il danno causato dall’aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo.
Che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci.
Che ci siano fondate condizioni di successo.
Che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.
Cause economico-sociali
Il movimento crociato grande successo anche per le difficoltà economiche legate all’aumento demografico:
i contadini erano mossi dal desiderio di trovare in Oriente la terra e lavoro;
i cadetti dell’aristocrazia, esclusi dalla successione, vi cercavano feudi;
le città marinare lucravano sui rifornimenti e speravano in colonie e privilegi commerciali.
L’invasione turca
Nel X secolo i Turchi selgiuchidi, di origine mongolica, provenienti dal Turchestan, si muovo verso Occidente.
Convertiti all’Islam, all’inizio dell’ XI secolo conquistano Persia e Iraq.
Sottraggono poi Siria e Palestina (1071) ai sovrani Fatimidi di Egitto
e raggiungono l’Anatolia, territorio dell’Impero bizantino.
Il Concilio di Clermont
I Turchi non impedirono i pellegrinaggi in Terrasanta, anche se compirono distruzioni e violenze, amplificate dal racconto dei testimoni.
Nel 1095 Urbano II, dopo aver ricevuto gli ambasciatori bizantini, pronuncia al Concilio di Clermont l’invito alla nobiltà a difendere la cristianità dai Turchi.
« È necessario che vi affrettiate a soccorrere i vostri fratelli orientali, che hanno bisogno del vostro aiuto e lo hanno richiesto. Infatti […] i Turchi, gente che viene dalla Persia e che ha ormai ha moltiplicato le guerre occupando le terre cristiane fino ai confini della Romània, uccidendo molti o rendendoli schiavi, rovinando le chiese, devastando il Regno di Dio, sono giunti fino al Mediterraneo ».
Dal resoconto di Fulcherio di Chartres del discorso di Urbano II al concilio di Clermont (1095)
« Non vi trattenga il pensiero di alcuna proprietà […] perché questa terra che voi abitate […] è fatta angusta dalla vostra moltitudine, […] appena somministra di che vivere a chi la coltiva. Perciò […] vi osteggiate a vicenda, vi fate guerra tanto spesso e vi uccidete tra voi […]. Prendete dunque la via del Santo Sepolcro, strappate quella terra a quella gente scellerata e sottomettetela a voi […]; come dice la Scrittura, in essa scorrono latte e miele ».
Dal resoconto di Robertus monachus del discorso di Urbano II al concilio di Clermont (1095)
L’esito dell’appello del papa
Molta gente umile si mise in marcia verso la Terrasanta (“Crociata dei pezzenti” guidata da Pietro l’Eremita, 1096).
I veri crociati, si riunirono nel 1097 a Costantinopoli, provenendo da:
- Normandia (Roberto, figlio di Guglielmo)
- Francia meridionale (Raimondo di Tolosa)
- Lorena (Goffredo di Buglione)
- Sud Italia (Boemondo e Tancredi di Altavilla)
I crociati penetrarono in Anatolia e in Siria (assedio di Antiochia) quindi conquistarono Gerusalemme (1099).
I territori conquistati non furono restituiti ai Bizantini, ma divisi in vari principati, vassalli del Regno di Gerusalmme.
Goffredo di Buglione divenne re (“Advocatus”) di Gerusalemme.
Gli stati crociati
La struttura feudale dei domini crociati non favorì la resistenza alla controffensiva islamica.
Tra XII e XIII secolo Siria e Palestina tornarono sotto il controllo musulmano (1291: Caduta di S. Giovanni d’Acri).
Le successive sei crociate non riuscirono ad ottenere risultati significativi.
Gli ordini cavallereschi
A difesa degli stati crociati e dei pellegrini si formarono gli ordini cavallereschi, i cui membri erano religiosi impegnati ad usare le armi contro i nemici della fede.
Nel corso del XII secolo, sorsero:
Ospitalieri (poi Cavalieri di Malta)
Teutonici (poi trasferiti in Prussia ove fondarono uno stato)
Templari (sciolti dopo il 1307)
Il mistero dei Templari non esiste.
Esistono invece miti e leggende, di origine molto recente, alimentate:
dalla collocazione della sede dell’ordine, presso il tempio di Gerusalemme,
e dalle circostanze in cui i Templari furono eliminati, per volontà del re di Francia interessato a impossessarsi delle loro ricchezze.