La rivoluzione americana
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5 Agosto 2022Silvestro Lega (1826-1895), nato nel forlivese, è uno dei più rappresentativi macchiaioli, sensibile ai problemi della società postunitaria. Il suo realismo di visione si svolse in una serie di opere, eseguite tra la metà degli anni sessanta e i primi settanta, caratterizzate da un prevalente interesse per il racconto con un’intonazione fortemente intimista (come Il pergolato, 1868, Milano, Brera).
Macchiaioli minori:
Domenico Morelli
I contemporanei lo ritennero uno dei maggiori pittori italiani dell’Ottocento, soprattutto per le opere di tema storico. La scelta di soggetti di questo genere, più vicina al romanticismo che al realismo, finirà per allontanarlo dall’ambiente napoletano. Morelli sarà attivo a Firenze, a Milano, in Francia, diventando così “internazionale”. La maggior parte della sua produzione, però, è forse costituita dai ritratti. Al di là dell’atteggiamento teatrale dei personaggi da lui dipinti, bisogna riconoscere a Morelli il merito di aver dato vita ad un luminismo sfaccettato, a macchie, in qualche modo di origine tiepolesca, che avrà peso non indifferente sulla formazione dei pittori macchiaioli a Firenze.
Diego Martelli
L’importanza del critico Diego Martelli per il movimento dei Macchiaioli è stata fondamentale. Personaggio molto dinamico, amico di molti pittori impressionisti francesi, Martelli riuscì a collegare le ricerche dei suoi amici pittori toscani con quanto di più innovativo avveniva in Francia. Di personalità anfitrionica, nella sua tenuta presso Castiglioncello ospitò diverse volte, nei periodi estivi, i pittori macchiaioli.
Giuseppe Abbati
Nacque a Napoli, figlio del pittore Vincenzo, il 13-1-1836. Studiò a Venezia, all’Accademia, col Grigoletti. Ma ritornò a Napoli nel 1853.
Qui lavorò con il padre fino alla spedizione dei Mille, alla quale partecipò perdendo un occhio nella battaglia del Volturno.
Giunto a Firenze nel 1860, entrò subito nel vivo del movimento macchiaiolo, distinguendosi per alcuni “interni” delle chiese fiorentine, dipinti con una sobrietà di rapporti e un impianto solido di figure nell’architettura.
Nel 1866 combattè di nuovo con le truppe di Giuseppe Garibaldi nel Trentino.
Morì a Firenze, in seguito al morso del suo cane, idrofobo, il 21 febbraio 1868.
Silvestro Lega
Molto originale il pittore Silvestro Lega, che, una volta trasferitosi in una casa colonica della umile e modesta campagna Toscana che fiancheggiava l’Arno, detta <Piagentina», inaugura una stile più intimo e familiare, rappresentando soprattutto le donne di casa Batelli.
Silvestro Lega sposerà poi Virginia Batelli.