I poeti lavorano di notte di Alda Merini
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6 Agosto 2022Il Convivio fu scritto tra il 1304 e il 1307 e doveva comprendere 14 canzoni con 14 trattati- commento più un libro introduttivo. La struttura è quella della Vita Nuova, ma qui si espongono l’amore per la sapienza e vi è un impegno con la realtà morale e civile.
Il progetto non fu portato a compimento: fu composto il libro introduttivo e i primi 3 trattati con le rispettive canzoni: Voi ch’intendendo il terzo ciel movete, Amor che ne la mente mi ragiona e Le dolci rime d’amor ch’io solia.
Nel I trattato, che è il proemio, espone i fini dell’opera, cioè offrire un banchetto di sapienza a tutti i nobili, sia di nascita, sia di una nobiltà spirituale ed etica. Per Dante un pubblico che sia capace di rivolgersi alla cultura per il solo amore per il sapere deve diventare la nuova classe dirigente delle città e contribuire al ristabilimento di un’ordinata convivenza umana.
Nel II trattato Dante spiega che seguirà un metodo di lettura allegorico per spiegare le poesie. Poi commenta la prima canzone e descrive l’impianto dei cieli che sarà alla base del Paradiso.
Il III trattato è un inno alla sapienza e perciò alla filosofia, all’intelligenza e al sapere che sarà un tema importante anche nella Commedia.
Nel IV trattato si affronta il tema della vera nobiltà, che secondo Dante si conquista con l’esercizio delle virtù e non con la nascita. Si parla anche di una teoria politica di Dante incentrata sulla necessità di un impero universale, sviluppata poi nella Monarchia.
La prosa in volgare è costruita da ragionamenti e argomentazioni, perciò risulta tesa e robusta.
Il motivo dell’interruzione non è noto, ma si pensa che l’opera fu superata dal delinearsi del grande disegno della Commedia. Mentre con il Convivio Dante voleva dividere con l’umanità il suo amore per il sapere e la sua sapienza stessa, con la Commedia Dante vuole dividere con gli altri le proprie visioni sul futuro dell’umanità.