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22 Agosto 2022Quando Enea Silvio Piccolomini diventa Papa, fa cambiare il nome della città, da quello originario di Corsignano, a quello di Pienza, cioè la sua città, la città di Papa Pio II
Da Corsignano a Pienza
Quando Enea Silvio Piccolomini diventa Papa, fa cambiare il nome della città, da quello originario di Corsignano, a quello di Pienza, cioè città di Pio II. Da quel momento Pienza diventa un laboratorio artistico in generale, e soprattutto architettonico, unico al mondo, tanto che è stata proclamata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1996, in quanto il luogo è di elevato valore universale sia perché rappresenta la prima applicazione della concezione umanistico rinascimentale dell’urbanistica, sia perché occupa una posizione determinante nello sviluppo della concezione del progetto della “città ideale” che ha giocato un ruolo significativo nei successivi sviluppi urbani in Italia e non solo. L’applicazione di questo principio a Pienza, ed in particolare al gruppo di costruzioni intorno alla piazza centrale, risultano essere un capolavoro del genio creativo umano.
Le strade
Non dimentichiamo che Pienza è anche capitale commerciale del pecorino della Val d’Orcia, e come potremmo non accorgercene, dal momento che da molti negozi esala il profumo del formaggio. All’inizio di settembre gli abitanti di Pienza si sfidano anche in Piazza in un gioco di precisione nel tiro delle forme di pecorino, simile alle bocce nelle regole.
Piazza Pio II
Piazza Pio II di Pienza è dedicata ad uno dei personaggi più importanti che hanno fatto la storia di questo angolo di Val d’Orcia: Enea Silvio Piccolomini, poi Papa Pio II, che nel 1462 incaricò l’architetto Bernardo Rossellino di trasformare la sua casa natale, il piccolo borgo medievale di Corsignano, in città. Si diede così una nuova forma a questa piazza, trapezoidale, con pavimentazione angolare in laterizio. Oggi è considerata una delle realizzazioni più pure dell’ideale urbano rinascimentale. Gente come Lutero non l’avrebbe apprezzata, poiché Lutero odiava soprattutto i papi umanisti e spendaccioni. Punti di vista!
Cosa c’entrano i romani?
Il mondo antico c’entra sempre con gli intellettuali rinascimentali (e Pio II è uno di essi) perché fornisce i modelli da seguire, anche nel campo della costruzione o ricostruzione di una città = come trasformare una città medievale, con i suoi vicoli contorti, in una città ideale
Il Duomo di Pienza
La Cattedrale di Santa Maria Assunta, Cattedrale di Pienza, fu progettata da Bernardo Rossellino e consacrata nel 1462. L’edificio fu voluto da Papa Pio II e si affaccia sulla piazza a lui intitolata.
Ancora una volta qui, in uno spazio molto limitato, troviamo anche Palazzo Piccolomini e Palazzo Vescovile (Palazzo Vescovile). Tutte queste opere si inseriscono spettacolarmente nella piazza ed esprimono al meglio il concetto pontificio di “città ideale”.
Esterno rinascimentale, interno gotico
La cattedrale, eretta sui resti della pieve romanica di Santa Maria, riprende i canoni architettonici rinascimentali di Leon Battista Alberti. Possiamo tuttavia identificare alcuni elementi peculiari del gotico francese, come il tetto a due falde, le finestre e il bel rosone centrale. Lo stemma con lo stemma della Santa Sede di Pio II Piccolomini domina l’esterno della cattedrale.
L’interno della cattedrale rivela ancora una volta un’affinità con lo stile gotico, essendo suddiviso in tre navate della stessa altezza secondo il modello “Hallenkirche” (una tipologia di chiesa “a sala”, diffusa soprattutto nell’area tedesca ). Il papa, infatti, aveva avuto modo di ammirare queste chiese durante i suoi viaggi nel Nord Europa e ne era rimasto affascinato.
Ad impreziosire l’interno sono ornati capitelli e pannelli dipinti dai più importanti pittori senesi dell’epoca, come Giovanni di Paolo, Matteo di Giovanni e Lorenzo di Pietro (detto il Vecchietta, il vecchio). Vi è anche un altare attribuito allo stesso Rossellino. L’abside è divisa in tre cappelle, la più grande delle quali ospita il coro.
Punto cardine del grandioso progetto di Pio II, il Duomo di Pienza fu simbolo della sua grande potenza, e oggi è considerato uno dei monumenti più importanti del Rinascimento italiano.
Palazzo Piccolomini
Palazzo Piccolomini a Pienza fu costruito a metà del Quattrocento dall’architetto fiorentino Bernardo Rossellino come residenza estiva di Papa Pio II, Enea Silvio Piccolomini, e racchiude tutti gli elementi architettonici rinascimentali voluti dal pontefice per rendere questa cittadina unica e di notevole bellezza. Il palazzo è stato di proprietà della famiglia fino alla morte dell’ultimo discendente, che lo ha lasciato ad una istituzione benefica.
Il primo piano del Palazzo Piccolomini è aperto al pubblico come museo di Pienza. Qui si possono visitare la Sala degli Antenati, dove insieme a vari dipinti, spicca un ritratto di Pio II Piccolomini opera di Ventura Salimbeni, ma anche la camera da letto di Pio II, riccamente arredata con un bel paliotto e un letto della fine del XVI secolo, e la biblioteca che conserva incunaboli, libri rari, bolle e documenti. Gli ambienti del Palazzo presentano inoltre camini e soffitti quattrocenteschi, arredi dal XV al XVIII secolo, quadri, sculture e arazzi fiamminghi.
Il vero tema architettonico di Palazzo Piccolomini è il suo rapporto con la natura e con il paesaggio: dal loggiato sul lato posteriore si gode una vista straordinaria della Val d’Orcia e del Monte Amiata. Al piano terra del palazzo è inserito in questo panorama un giardino di forma quadrata cinto da mura con al centro il pozzo: quello di Pienza è il primo giardino pensile del Rinascimento.
Palazzo comunale
Il Palazzo Comunale di Pienza fu probabilmente progettato da Bernardo Rossellino. Fu ristrutturato nel 1900.
I suoi tratti distintivi sono il portico a tre arcate sorrette da colonne in pietra ionica e la facciata in travertino sopra il portico che presenta quattro bifore e una torre dell’orologio in terracotta con lunghe finestre e doppi bastioni. L’interno del portico è ricoperto dagli stemmi in pietra scolpita dei vari podestà del paese nel corso dei secoli, oltre a quelli di papa Pio II Piccolomini che proveniva dal comune di Pienza.
A sinistra dell’edificio si trova un’interessante casa quattrocentesca che si affaccia su via Marconi.
All’interno dello stesso Palazzo Comunale, nella Sala del Consiglio, si trova un affresco di scuola senese del XV secolo raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Patroni di Pienza: San Vito, San Modesto e San Matteo.
Palazzo Borgia
Il Museo Diocesano di Pienza ha sede all’interno del Palazzo Vescovile composto dal Palazzo Borgia, un tempo di proprietà del cardinale Rodrigo, futuro papa Alessandro VI, che si affaccia sulla piazza, e anche dal palazzo del cardinale Francesco Jouffroy d’Arras, che si sviluppa invece lungo il corso Rossellino dove si trova l’attuale ingresso.
All’interno delle sale sono conservate opere d’arte risalenti a diverse epoche: la Madonna col Bambino di Pietro Lorenzetti salta all’occhio per l’intensità dello sguardo tra Madre e Figlio, lo splendido Piviale di fattura inglese donato al Duomo da Papa Pio II è realizzato con la tecnica chiamata opus anglicanum. Numerose sono anche le opere di oreficeria e vari dipinti dei grandi maestri del Rinascimento, come il “Vecchietta”, Luca Signorelli, Fra Bartolomeo della Porta.
San Francesco
Austera, a navata unica, segue un modello diverso da quello rinascimentale, il modello francescano, che ispira povertà di spirito e religiosità. Contiene affreschi con la vita del Santo, ma è perfettamente in sintonia e collegamento con il Duomo, di cui ricorda la dedica all’Assunta
Pieve di Corsignano
Nelle immediate vicinanze di Pienza, la Pieve di Corsignano, eccezionale esempio dell’arte romanica, un monumento affascinante ed essenziale per comprendere la storia e l’origine di Pienza. Vi si giunge in pochi minuti scendendo le strade delle Fonti.
Molto belli i due portali decorati, il campanile cilindrico e tutte le sculture che i tagliapietra dell’epoca hanno lasciato scolpito all’esterno e all’interno della chiesa. Interessante la minuscola cripta collocata sotto il presbiterio.
La Pieve si situa in un contesto naturale e paesaggistico di grande fascino.