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Moti del 30-31
Liberalismo
Il liberalismo è una dottrina politica basata sulla garanzia dei diritti delle persone contro l’autorità arbitraria di un governo.
Il movimento delle nazionalità (1815-1850) è un movimento risultante dalle idee della Rivoluzione francese intorno alla nazione e allo Stato. I popoli europei pretendono di disporre di se stessi, senza dipendere da un impero.
Francia
Nel 1924 in Francia a Luigi XVIII succede Carlo X, che avvalla una politica conservatrice. La sua politica reazionaria si esprime attraverso alcuni provvedimenti invisi non solo al popolo, ma anche alla borghesia cioè:
- La legge del miliardo quasi subito
- La guerra in Algeria nel 1830 per distogliere l’opinione pubblica, ma con un insuccesso che lo rende ancora più impopolare
- Dopo un esito a lui sfavorevole delle elezioni del 1830 emana quattro ordinanze liberticide:
- Sospensione della libertà di stampa
- Scioglimento della Camera
- Modifica della legge elettorale in senso restrittivo
- Riconvocazione delle elezioni
Quindi, dopo queste nuove elezioni, comunque neanche così succube a Carlo X, il 27-28 e 29 luglio 1830 (tre giornate gloriose) un moto rivoluzionario liberale scoppia in Francia e riesce a cacciare dal trono il re Carlo X, dichiarato decaduto dal suo parlamento, che elegge re di Francia per volontà della nazione, Luigi Filippo d’Orleans, di un ramo cadetto, re borghese e liberale. Presto tutta l’Europa è scossa da rivoluzioni.
Belgio
Anzitutto l’insurrezione del Belgio è una rivoluzione compiuta nell’agosto del 1830 dai cattolici e dai liberali belgi contro la tutela dei Paesi Bassi. Grazie al sostegno di Francia e Inghilterra, l’indipendenza belga viene imposta all’Europa, e la corona affidata a Leopoldo di Sassonia. Si noti che Francia e Inghilterra non interpellano Austria, Prussia e Russia per dirimere le questioni dell’Europa occidentale, come doveva essere in base al Congresso di Vienna e ai vari accordi e alleanze fra nazioni (la Santa Alleanza ha già perso quasi tutta la sua autorità).
Inghilterra
Il Reform Bill o Reform Act, sostenuta dal primo ministro liberale Charles Grey in Inghilterra, è una Legge del 1832 sulla Rappresentanza del Popolo nota anche come La Grande Riforma, che ha introdotto ampie modifiche al sistema elettorale inglese e gallese, rendendo la rappresentanza parlamentare più proporzionata alla concentrazione demografica nei grandi agglomerati urbani, molto ingranditi negli anni della rivoluzione industriale, mentre il sistema precedente concedeva deputati anche a piccoli borghi contadini, secondo un vetusto criterio di assegnazione che risaliva ai secoli precedenti.
Polonia
Altrove in Europa, è un fallimento, perché la reazione vuole conservare lo stato politico e sociale dell’Antico Regime.
Ad esempio, una rivoluzione in Polonia contro il giogo imposto dalla Russia fu spietatamente repressa dallo Zar nell’aprile del 1831, e si avviò il processo di “russificazione” del paese, cioè la lingua ufficiale era il russo e le cariche amministrative erano sempre in mano ai russi.
Italia
In Italia, la rivolta si infranse contro la fermezza dell’Austria, che intervenne per ristabilire l’ordine.
Un gruppo di liberali modenesi, ex carbonari, intavola un rapporto con Francesco IV di Asburgo-d’Este, duca di Modena, al fine di progettare l’unificazione di una parte dell’Italia centrale e settentrionale, di cui Francesco IV fosse signore e sovrano. Ma quest’ultimo, quando intuì che questo gli avrebbe concentrato le forze dei cugini austriaci, militarmente superiori, il duca fa arrestare, e poi condannare a morte, Ciro Menotti l’intraprendente borghese a capo della rivolta.
La rivolta, malgrado la cattura di Menotti, si espanse nei territori pontifici, spesso governate da un cardinale (cosiddette legazioni pontificie). Si creò perfino uno stato delle Province Unite, che hanno Bologna come centro, fino a quando non arrivano le truppe austriache a sostegno di quelle papali, per reprimere la rivolta.
Germania
Infine, in Germania, l’agitazione degli anni 1830-1832 in alcune regioni fu repressa dall’austriaco Metternich, oltre che da Russia e Prussia.
Motivazioni dei fallimenti
Pertanto, il movimento dei liberali e delle nazionalità ottenne risultati deboli solo nel 1830, per i soliti problemi, cioè
- Il carattere elitario dei moti
- Il sostegno incerto dei sovrani, che spesso tradiscono i rivoltosi come adesso Francesco IV e già nel 1820 Carlo Alberto
- Le divisioni campanilistiche fra le città e gli stati italiani
- Divisioni ideologiche fra liberali monarchici e democratici repubblicani
- La reazione ferma dell’Austria o di altri stati assoluti
Ma le rivolte mostrano che l’ordine stabilito a Vienna nel 1815 è fragile.
Lo Zollverein
Nonostante il fallimento del 1830, il movimento delle nazionalità continua a svilupparsi. La corrente liberale rimane potente in Germania e Austria.
Nel 1834 la Prussia istituì (o meglio completò l’istituzione) un’unione doganale che riuniva tutti gli stati tedeschi (Zollverein). Questo è un primo passo verso l’unificazione della Germania.
Si sviluppa intanto un dibattito tra chi sogna una Piccola Germania (senza Austria), o una Grande Germania