Una storia semplice di Leonardo Sciascia
19 Settembre 2022Verbi politematici greci
22 Settembre 2022Approfondimento sulle domande che si ponevano i Greci, e i loro tentativi di risposta, sul loro modo di vivere, sul loro modo di osservare la realtà e di comunicarla, sulla loro creatività letteraria ed artistica e sulle loro concezioni politiche e i rapporti con gli altri popoli
Traccia
In questi tre anni hai accostato da molti punti di vista e in diverse materie il mondo greco e romano: elenca in forma schematica ma con precisi riferimenti tutto quello che ti ha colpito come l’emergere delle caratteristiche di quel mondo di uomini: ad esempio
- le loro domande e i loro tentativi di risposta
- il loro modo di vivere
- il loro modo di osservare la realtà e di comunicarla
- la loro creatività letteraria ed artistica
- le loro concezioni politiche e i rapporti con gli altri popoli
SVOLGIMENTO
1) DOMANDE E TENTATIVI DI RISPOSTA
- quali sono le origini delle cose?
» tendenza del mondo greco ad immedesimare in un’unica persona l’origine di un’esperienza, come è successo con Omero per la poesia, con Archiloco per la παρακαταλογή, con i legislatori a cui veniva attribuita la messa per iscritto delle leggi (spesso sono mitici, perché per i Greci era importante avere una persona di riferimento) » si chiamano πρῶτος εὑρητής
» la poesia ed il mito sono strumenti utilizzati per spiegare l’origine del mondo, del cosmo (es: Teogonia), dell’uomo (es: mito delle cinque età), del male (es: mito di Pandora)
» scopo dell’Eneide è di raccontare come ha avuto origine la grandezza di Roma
» la ricerca delle origini è presente anche nell’arte, soprattutto quella decorativa, come testimonia il fregio interno dell’altare di Pergamo, che raffigura la storia di Telefo, fondatore di Pergamo
- cosa muove l’uomo? Qual è la cosa più importante che deve seguire? Cosa definisce l’uomo in mezzo a tutte le cose del mondo?
» Eneide: emerge l’idea che ciò che l’uomo deve perseguire sopra tutte le altre cose è il suo destino
» nel III libro dell’Odissea Atena incoraggia Telemaco ad avere coraggio davanti a Nestore, perché il suo destino il suo compito è quello di ricevere informazioni del padre
- può un dio volere il male degli uomini? Può covare tanta rabbia da fargli del male?
» il proemio Eneide termina con Tantaene animis celestibus irae? “è possibile che si sia così tanta rabbia nel cuore degli dei?” Tanta da permettere che venga fatto del male all’uomo? Da volergliene?
» è il tema fondante dell’Iliade, la μήνις, quell’ira che si estingue solo quando l’altro soffre, quando viene compiuta la vendetta, che reca sempre dolore. Così agisce Achille, un eroe, e nello stesso modo anche Apollo, che non esita a sterminare gli achei per vendicare l’offesa arrecata al suo sacerdote. È possibile che un dio infligga dolore agli uomini da lui creati?
» nell’Iliade, emerge la poca affezione degli dei nei confronti degli uomini, come Teti, che per amore di suo figlio chiede esplicitamente a Zeus di infrangere il suo dovere in quanto garante dell’ordine
» un mito racconta che alla morte di Achille, Odisseo ed Aiace si fronteggiano in un duello, il vincitore avrebbe preso le armi dell’eroe. Allora Atena acceca Aiace con un furore (Ate) per preservare Odisseo. Lui si suicida per la vergogna, e Atena glielo permette
- da cosa nasce il male?
» ὕβρις: tentativo futile dell’uomo di appropriarsi di una parte più grande di quella che gli è concessa dal destino, dalla μοῖρα come fa Patroclo nell’Iliade, e per questo viene punito con la morte, oppure come Capaneo, nella saga tebana, che, per la sua arroganza e presunzione viene fulminato
» nella IV ecloga delle Bucoliche, c’è la sensazione di aver perso quell’armonia del mondo, quel rapporto fecondo e generoso con la natura, per un inganno: il peccato originale, fonte del male
» proemio Iliade: il male nasce dalla rabbia scaturita da un’ingiustizia e che non vuole vedere ragioni richiudendosi su di sé, da una legge rotta e non osservata, da un affronto agli dei
» la mitologia greca risponde con il mito di Pandora, a cui si affida l’origine di tutti i mali del mondo
» Ate: accecamento della mente e della ragione operata da parte degli dei, da questa nasce la sventura che si abbatte sull’uomo, lo porta all’errore; nel caso di Achille è la rabbia unita al disonore e alla sofferenza d’amore. La presenza di questa forza indica che l’origine del male è in parte esterno all’uomo, come una maledizione che si abbatte su chi ne era prescelto
- perché l’uomo deve lavorare e fare fatica? Cos’è il lavoro?
» Georgiche: perché l’uomo è capace di sopportarlo e ricavarne qualcosa di buono per lui (nuova concezione del lavoro)
» Bucoliche, IV ecloga: il lavoro è lo sconto che l’uomo deve pagare per l’inganno commesso a quel salvatore bambino; deriva dalla necessità di correggere la creazione, che prima non aveva bisogno di essere integrata, a causa dell’insinuarsi della corruzione derivata dal peccato originale
» Eneide: le difficoltà ci sono affinché l’uomo si costretto a riaffermare la sua volontà a perseguire il destino, che non è una scelta valida per sempre, ma un cammino sempre riconfermato
» Georgiche: tutti hanno una concezione negativa del lavoro, Virgilio è un’eccezione nell’affermare che ha una funzione morale non nel pagare un conto, ma nella purificazione dell’uomo
- qual è il valore della poesia?
» Esiodo ed Omero: mezzo di educazione collettiva o personale
» Bucoliche: mezzo per incrementare la propria umanità, l’otio è il tempo per la poesia e l’arte
» Esopo: la poesia è la risposta alle domande “come si fa a vivere? Quali sono le conseguenze delle modalità del vivere?”
» Opere e i giorni: ha valore didascalico in quanto comunica un messaggio etico e morale (due tipologie di ἔρις, una buona che spinge l’uomo a migliorarsi, una cattiva che spinge l’uomo all’odio)
» Archiloco: modalità con cui contrastare l’opinione comune per affermare se stesso
- desiderio che arrivi qualcuno che salvi l’umanità
» nella IV ecloga delle Bucoliche, Virgilio lo raffigura come un bambino che tutto il creato aspettava, rivelando una infinita attesa per qualcosa di più grande dell’uomo
- cos’è l’amore?
» per Didone è una passione irresistibile che ottenebra tutto il resto, non diversa dall’amore di Francesca e Paolo: una circostanza distruttiva perché trascinante
» per Medea è una proprietà, tanto che uccide la moglie di Giasone e per vendetta uccide anche i suoi figli arrivando a togliere a Giasone la cosa più cara: la discendenza;
» Prometeo per amore degli uomini arriva a tradire Zeus, ingannandolo per ben due volte
» il teatro latino raffigura l’amore nella sua comica quotidianità, mettendolo in luce come un sentimento cieco, incostante ma nello stesso tempo tenace e caparbio
- filosofia » ricerca della verità della vita dell’uomo attraverso l’uso della ragione
» da cosa si genera la vita? Qual è il principio della vita? (acqua, infinito, aria, l’armonia dei contrari…) come si è generato il creato? » naturalisti
» può la ragione indagare sulla natura delle cose sull’uomo? » presupposto della filosofia
» cos’è l’anima? Qual è la natura dell’uomo? » Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro, lo Stoicismo
» qual è il retto agire umano? Cosa deve perseguire l’uomo? Chi è il saggio? » etica
» come si arriva a conoscere? Che ruolo ha la conoscenza nella vita? » Atomisti, Gorgia, Socrate, Platone, Aristotele
» da cosa è costituito l’uomo e le cose della realtà? Tutti i filosofi
» cosa è vero? Cosa è falso e illusorio? Esiste una verità universale? Come si concilia con la diversità di ciascun individuo? » Parmenide, Protagora, Gorgia, lo Stoicismo
» esiste Dio? Com’è fatto? Che rapporto ha con l’uomo e con il creato/la realtà? » Platone, Aristotele, Epicuro, lo Stoicismo
» la realtà è stata creata? » Aritstotele, Platone
» che valore ha la legge e la politica? Qual è lo stato ideale? Cos’è lo stato? » Protagora, Ippia, Callicle, Trasimaco, Antifonte, Platone, Aristotele, Epicuro, lo Stoicismo
» cos’è la virtù e quali sono le virtù necessarie per vivere davvero? Protagora, da Socrate in poi
» cos’è la felicità e che ruolo occupa nella vita dell’uomo e nell’uomo stesso? Da Socrate in poi
» da cosa nasce il male? Perché esiste? Perché l’uomo fa il male? Da Socrate in poi
» cos’è la libertà? Socrate, Platone, Aristotele (non c’è però il concetto di “libero arbitrio”)
» cos’è l’amore e che importanza ha per l’uomo? È un bene? » Platone, Epicuro, Stoicismo
» cos’è la bellezza? » Platone, Aristotele
» esiste una realtà che va oltre quella materiale? » Platone, Aristotele
» c’è qualcosa di immortale e di perfetto? Perché tutto è destinato a morire?
» perché l’uomo desidera?
2) IL LORO MODO DI VIVERE
» la società della colpa e della vergogna, per i greci, e virtus belli, per i latini, indicano l’importanza del valore in battaglia, delle proprie capacità, in quanto indicatori del valore personale
» l’uomo è soggetto a forze che sono al di sopra delle sue capacità, come Àte e Anànke nel mondo greco (la Necessità, il volere di Zeus da cui non ci si può sottrarre)
» la vera compagnia è costituita da coloro con cui condividi la vita e la morte (ἐταίρος)
» importanza della patria che si manifesta nell’orgoglio della propria grandezza (il mito dell’impero romano per i latini, la consapevolezza della magnificenza delle πόλεις per i greci) e come l’avversione nei confronti dell’estraneo, che è inferiore (disprezzo dei Persiani nelle guerre persiane manifestato anche nell’arte attraverso la lotta tra l’ordine e il disordine raffigurati nelle decorazioni degli edifici sacri; cerimonia dei trionfi per il mondo latino, in cui si avvilisce il nemico)
» la vita è scandita dal rapporto con gli dei, a cui se non si obbedisce, se non ci si fida di loro e se si va contro di loro, l’uomo perde qualcosa di sé e viene punito
– Didone » va contro il volere di Zeus, contro il destino di Enea e le proprie responsabilità, così muore
– Achille accetta l’ordine di Atena di non uccidere Agamennone perché sa che quello che riceverà dall’obbedienza sarà 100 volte di più
– Telemaco, che attende a casa il padre, si fida della guida di Atena nelle diverse vicende della telemachia
– struttura della stessa città con l’acropoli, la cui posizione nello stesso tempo richiama il cittadino al culto in ogni azione quotidiana, e gli dà l’impressione di protezione divina
– Ipponatte, il giambografo, addirittura prende in giro un dio (Plutone, Ermes) e, sminuendo il ruolo divino per esaltarlo, testimonia una certa familiarità con la divinità
» importanza della figura dell’eroe, che è l’uomo più vicino agli dei, e che è come testimone di virtù che ’uomo è chiamato a perseguire per raggiungere la pace e la saggezza
– μήτις: capacità mentale di adattamento e di comprensione di ogni circostanza
– un eroe non cancella i propri sentimenti (infatti Achille nell’Iliade piange spesso, ma non viene deriso per questo, anzi suscita nel lettore compassione nei suoi confronti)
– l’arte è mezzo di diffusione di questi valori etici, con la raffigurazione di uomini in nudità eroica
– l’eroe deve essere abile e bello, di conseguenza portatore di ciò che è buono
» importanza e rispetto del’anziano, che è più vicino alla saggezza a causa della maggiore esperienza vissuta
» importanza del rito (banchetto, sacrifici che se non sono eseguiti nel modo corretto scatenano l’ira degli dei, rito funebre, rito dell’ospitalità) e della gestualità (gesto del supplice di Teti a Zeus) in quanto testimonianza di un’attenzione alla modalità migliore e più bella di svolgere le azioni, una cura formale
» importanza dell’educazione
– per convincere Achille viene mandato il suo pedagogo Fenice)
– complessa e severa struttura dell’educazione di Sparta
– importanza della famiglia soprattutto nella cultura latina, dove il pater familias ha potere assoluto nei confronti dei familiari, e con il tempo assumerà anche potere politico (senatori sono famiglie arricchite)
– per il mondo greco il teatro è un importante momento comunitario aperto a tutta la popolazione, senza differenza di censo, che era occasione di comunicazione di un messaggio, cioè di educazione comune
» valore della vendetta in quanto ripaga chi è stato privato di qualcosa, onora ciò di cui è stato privato, è quindi un modo per riscattarsi da un’ingiustizia ricevuta
– nell’Iliade, alla morte di Patroclo, il migliore amico di Achille, questo si vendica su di Ettore uccidendolo a sua volta e beffeggiandolo quando muore (ἐυχός è l’atto dello schernire)
– nella saga degli Argonauti, Medea, per vendicarsi di Giasone che ha tradito il suo amore, uccide la sua nuova amante e i suoi stessi figli, dandoli come pasto a Giasone
» tentativo di raggiungere la perfezione e, in ciò, di avvicinarsi alla divinità
– i greci ricercavano in ogni opera, edile o artistica, di raggiungere quella perfezione che vedevano manifestarsi in una legge naturale; viene testimoniata con l’applicazione della matematica sia nello studio e costruzione dei templi, sia nella scultura (sezione aurea)
– la Venere di Crizios è la testimonianza del tentativo di rendere la divinità umana affinché sia più vicina, più tangibile e raggiungibile dall’uomo. Anche la modificazione della cella dei templi, che diventa sempre più aperta e visibile ai fedeli ne è testimonianza.
– la matematica è l’applicazione della perfezione divina, che, applicata allo studio della realtà, riesce a far carpire all’uomo il disegno con cui la realtà è stata progettata. Questo si può riscontrare nello studio dell’astronomia, che è impregnato di osservazioni e concetti matematici
– nella letteratura questo è riscontrabile nella descrizione del rapporto materno tra Teti ed Achille, in cui la ninfa è proprio come una madre umana
» importanza della tradizione
– Sparta era così fondata sulle sue tradizioni, e così restia a cambiarle, che ciò fu il motivo della sua rovina: quando una popolazione non si rinnova più, muore nei legami che si è creata
– Per i romani il mos maiorum era il fondamento dell’identità latina; pur essendo aperti alla novità e al diverso (come viene testimoniato anche nell’eclettismo in arte) gli elementi esterni venivano giudicati e a loro volta accettati, modificati o scartati dalla propria concezione e cultura secondo il paragone con la propria identità e tradizione, il proprio codice morale
3) MODO DI OSSERVARE LA REALTA’ E DI COMUNICARLA
» realtà viene letta come segno dell’intervento divino
– fin dagli inizi della civiltà greca era fondamentale il ruolo dei sacerdoti, degli auguri (che interpretavano il volere divino tramite il volo degli uccelli)
– nella letteratura latina, Virgilio descrive l’episodio di Laocoonte e di come l’intervento dei serpenti è stato letto in modo erroneo dalla popolazione troiana, segnando così la propria fine
» filosofia: osservazione della realtà con la tensione a carpire la ragione che la muove
» la natura del mondo è raffigurativa, specchio della natura dell’uomo
– nell’Eneide la tempesta descritta prima dell’incontro tra Enea e Didone ne prefigura la relazione
– un esempio contrario è la Saturnia Tellis, una donna che nella storia dell’arte romana rappresenta la fertilità della terra personificandola
– IV ecloga delle Bucoliche: la natura è stupefatta, gioisce anch’essa per l’arrivo del bambino, e la sua splendidezza si riflette in quella della natura, tutto rinasce più bello dopo che è nato il bimbo, tutto è fertile e la fatica non è più necessaria, la pace passa anche attraverso l’armonia tra natura e uomo
– nella saga tebana, al matrimonio tra Giocasta e colui che scoprirà essere suo figlio, Edipo, si scatena una pestilenza a Tebe; chiamando l’indovino i due comprendono la natura di questo evento, segno di qualcosa di turpe tra di loro, un errore commesso » la realtà rispecchia ciò che è interno all’uomo
» destino è ciò che determina il mio modo di vedere ciò che accade, termine di paragone continuo
» la realtà è positiva per i latini, perché, anche quando appare dura nella sua natura, non è ingiusta o contro l’uomo perché l’uomo trova sempre la forza di affrontarla (pensiero di Virgilio nelle Georgiche); i greci, come Primo Levi nel suo libro Se questo è un uomo, danno la responsabilità di ciò che accade alla μοῖρα, alla Necessità o all’Intelligenza o al caso (a seconda del periodo storico), cioè la forza maggiore che regge tutto il cosmo a cui anche gli dei si devono sottomettere. Questa volontà superiore può essere portatrice di beni o di mali, ma l’uomo non potrà mai conoscere il criterio per cui gli uomini vengono scelti per il bene o per il male. È presente un’idea di predestinazione che assomiglia a quella del calvinismo.
» la realtà è bella e l’uomo è fatto per la bellezza, tanto che la ricerca continuamente in ogni cosa
– per i greci ciò che è ordine è bene, se è bene è anche bello. Ricerca dell’ordine che è parametro di bellezza sia nell’arte, sia nel governo della città (la struttura di governo era stabilita e precisa)
– καλοσκαγαθός = bello e buono. Per i greci ciò che è bello è necessariamente buono così ciò che è brutto è necessariamente portatore di male (es: Tersite). Questo completa il concetto di società della colpa e della vergogna
– per i romani ciò che è utile è bene, ciò che bene è bello (infatti l’arte non si è sviluppata subito, perché accessoria e non indispensabile, nascerà solo con l’incontro con la cultura greca)
» modalità di comunicazione » la poesia, che giunge a tutti attraverso l’operato degli aedi
» il mito, che appartiene al sapere popolare ed ha funzione didascalica attraverso l’allegoria e la metafora
» dialettica e la retorica nel metodo filosofico che punta sulla logica e la ragione
» il dialogo tra gli uomini (es: Socrate)
» nella lingua, la modalità di comunicazione e di osservazione della realtà passa attraverso il verbo
– in greco, una delle cose più interessanti è l’aspetto verbale, che rimanda ad una preoccupazione dei Greci non di indicare il momento preciso in cui è avvenuta l’azione, ma la durata dell’azione stessa. Per questo si ha la divisione dell’aspetto, che è il punto di vista con cui viene considerata l’azione, in assoluto (quando il tempo è sciolto dai legami temporali), durativo (azione considerata nel suo svolgersi, nella sua durata), compiuto (azione vista come conseguenza di un’altra passata oppure conclusa in sé)
– il latino invece è molto più preoccupato di definire il tempo preciso in cui si svolge l’azione, e che rapporto temporale ha l’azione espressa dal verbo con altre azioni espresse da altri verbi
4) POLITICA E RAPPORTI CON GLI ALTRI POPOLI
» importanza del bene comune
– De bello gallico e De bello civili testimoniano che per il bene del popolo è qualche volta necessario sorpassare le leggi e lasciare che si affermi un singolo
– Nelle versioni degli storici greci è evidente come il popolo sostiene chi ha intenzione di perseguire il bene comune e non il bene proprio (come anche l’allegoria e gli effetti del buon governo di Ambrogio Lorenzetti testimoniano in positivo e gli effetti del cattivo governo in negativo)
» importanza di chi detiene il potere, anche della sua figura
– nell’arte latina è lampante, per esempio nei ritratti e nel fatto che è stato costruito il mausoleo di Augusto, il pantheon, in cui la posizione dell’imperatore era segno di come il suo potere e la sua personalità recassero beneficio a tutti e fossero assegnati per volere divino
– competizione che ciascun imperatore aveva nel tentativo di costruire un foro più grande dei suoi predecessori, a partire da Cesare » esaltazione personale come conferma della grandezza di un popolo
– celebrazione dei personaggi politici romani sia in poesia, sia nell’arte, come testimonia il fregio superiore che corre lungo i due lati maggiori dell’altare dell’ara pacis
– nella letteratura greca, nel III libro dell’Odissea, Telemaco si reca da Nestore e viene accolto da Pisistrato, unico testo in cui viene presentato in questi panni per celebrarlo e onorarlo
» esiste una legge naturale che compensa e supera la legge della città
– Cicerone nella Pro Milone afferma che la debolezza legislativa è compensata dall’istinto innaturale dell’uomo, cicerone traduce in azione ciò che viene teorizzato nel De officis
– Nella saga tebana, la sorella di Polinuce, Antigone infrange la legge della città personificata nello zio, che ne aveva preso il potere, per una legge naturale: quella di amore verso i parenti
» importanza della comunità, dell’unione tra gli uomini che condividono il luogo in cui vivono e le tradizioni
– La πόλις è la struttura organizzativa che ha favorito nei greci il sentimento di appartenenza ad una comunità in cui l’uomo greco si identificava completamente, come fosse parte di sé
– La πόλις stessa offriva in diversi ambiti occasione di rafforzamento della comunità come la presenza stessa dell’ἀγορά, luogo d’incontro per eccellenza, il teatro che era aperto a tutti senza distinzione di censo, la cui partecipazione veniva incentivata dal fatto che lo spettatore veniva pagato in moneta del lavoro che durante la giornata non aveva compiuto per venire a teatro. Le gare olimpiche, i banchetti, le stesse tradizioni nel vestire e i diversi dialetti, specifici di ogni luogo ne sono altri esempi.
– La modalità di combattimento cambia: da duello tra singoli, come gli eroi, ad un combattimento a falange, cioè file compatte e serrate che sfondano il nemico. C’è inoltre un nuovo soldato: l’oplita, che combatte a piedi con uno scudo grande e rotondo che copre metà dell’uomo che lo porta e metà dell’uomo che sta alla sua sinistra, cosicché ciascuno era protetto solo se l’atro era attendo a difenderlo. È naturale che si va a creare così uno stretto legame tra i compagni d’arme, che diventano persone con cui si condivide la vita e nelle cui mani si affidava la propria vita
» per greci democrazia come miglior modo di gestire il potere per il bene comune; per romani prima il re, poi l’imperatore, è la stessa personificazione del potere divino, dell’essenza di Roma, l’obbedienza al quale garantisce l’esistenza e la grandezza dell’Impero romano
» eclettismo romano: apertura al diverso, che non è un male ma un’occasione di arricchimento, tuttavia con una selezione, una ragione, cioè scegliendo o cambiando secondo la propria cultura, la propria mentalità, la propria necessità, utilità (per i greci ciò che era nuovo veniva allontanato perché si temeva di recidere i legami con la tradizione: ciò che è tradizione, ciò che è antico, è buono)
» importanza del servizio militare
– nel mondo greco potevano combattere solo coloro che potevano permettersi l’armatura, e la guerra era ricercata come prova per l’esaltazione del valore personale, occasione di mostrare le proprie abilità. Era tanto ambita quanto esclusiva, perché accessibile solo a coloro che avevano un certo reddito
– il modello dell’oplita propone un’ideale di combattimento non per sé, ma per la patria, in quanto, se uno lasciava la fila, comprometteva anche la vita dei compagni
» rapporti con i popoli conquistati e concetto di cittadinanza
– romani » la cittadinanza è l’appartenenza alla comunità politica rispettando le leggi della repubblica;
non c’è quindi nessun criterio di esclusione, ma un’apertura maggiore allo straniero
» municipii, che si dividono in città totalmente incorporate a Roma, i cui cittadini diventano cittadini romani, quindi con tutti i diritti (cives optimo iure); poi ci sono città in cui vengono riconosciuti i diritti civili ma non quelli di partecipazione politica (cives sine suffragio)
» socii, ovvero città alleate tenute ad appoggiare la politica estera romana dando un contributo con il proprio esercito militare, ma senza esser obbligate ad ulteriori tributi
» provincia, ovvero città che non ha diritti civili, né politici, né obblighi militari; è tenuta ad una totale sottomissione nei confronti dei governatori inviati da Roma e di quelli del luogo. Ha l’obbligo di pagare un tributo
– greci » fanno della nascita e del “sangue” l’elemento per godere dei diritti di cittadinanza
» l’aumento della popolazione e le poche risorse, insieme al desiderio del ceto mercantile di arricchirsi attraverso commerci sempre più estesi, causano la colonizzazione, che spingerà i naviganti greci fino alle coste della Sicilia, dell’Italia meridionale, nell’Africa, dell’Asia, della Spagna: iniziativa che verrà incentivata dallo stesso governo. Pur nell’autonomia mantenevano uno stretto rapporto con la madre patria