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11 Ottobre 2022Il dibattito sulla realizzazione dell’unificazione italiana vede due schieramenti contrapposti: quello democratico-repubblicano e quello liberale-moderato
La formazione delle politiche risorgimentali in Italia
- Oltre le società segrete, si crea un dibattito fra sinistra e destra risorgimentale
- I fallimenti dei moti del 1831 producono in Italia una crisi delle strategie settarie.
- Si sviluppano due nuove tendenze:
– Mazzini appartiene all’are Democratico – rivoluzionaria che punta sul coinvolgimento del popolo, e sul superamento della monarchia (Mazzini, Garibaldi, Cattaneo), e constra
– Moderato – riformista: no alla rivoluzione, soluzione realistica che parte dall’esistente (Gioberti, Balbo, D’Azeglio)
Giuseppe Mazzini
- MAZZINI
1805-1872
(democratico) - G. Mazzini (1805-1872)
- Dopo il fallimento dei moti, matura il suo distacco:
– dalla Francia e dal mito della rivoluzione
– dal settarismo carbonaro
- La “Giovine Italia” (1831)
- L’organizzazione è segreta solo per evitare la repressione, ma svolge clandestinamente opera di propaganda.
- Si propone infatti di educare il popolo attraverso “pensiero e azione”:
– forte richiamo a idealità morali
– azione rivoluzionaria
Obiettivi:
1.L’ Italia una…
– Il popolo italiano deve essere unito in uno solo stato (no al federalismo).
2.…libera e indipendente…
– cioè libera dal dominio austriaco.
3.…repubblicana
– la monarchia non assicura una vera democrazia (per Mazzini però il popolo ha bisogno di una “guida illuminata”)
–
Religione e Socialismo
- La realizzazione degli ideali politici ha in Mazzini un significato religioso.
– Ostile alla Chiesa, propugna una religiosità spiritualistico-immanentista che vede Dio incarnarsi nell’opera dei popoli.
- Sensibile alla questione sociale e socialista, si oppone però alla lotta di classe che mina l’unità del popolo, e al materialismo comunista.
- La giovine Europa (1834)
Nuovi fallimenti
- 1833, Piemonte: arresti e condanne.
- 1834, Savoia e Genova (Garibaldi):
immediata repressione. - 1844, Regno delle Due Sicilie: i fratelli Bandiera non riescono a sollevare l’esercito borbonico.
Critica a Mazzini
- Nell’azione:
– leggerezza nell’organizzare le sommosse
– mettere in pericolo la vita dei giovani
- Nel pensiero:
– Immaginare un popolo italiano diverso da quello che era nella realtà
Carlo Cattaneo (democratico federalista)
- Era repubblicano.
- Nel 1839 fondò la rivista “Il Politecnico” dove sottolineò l’importanza essenziale della scienza e della tecnica per il progresso sociale.
- C. Cattaneo (1801-1869)
- Democratico, propone una soluzione federalista che salvi le peculiarità culturali-sociali ed economiche delle singole regioni italiane.
- Il federalismo di Cattaneo
- Cattaneo riteneva prioritario per l’Italia mettersi al passo con i paesi progrediti.
- Rimase fedele al federalismo anche dopo l’unità d’Italia, cercando di attuare un ‘decentramento regionale’.
Giuseppe Ferrari
- Giuseppe Ferrari è stato un filosofo, storico e politico italiano. Federalista, repubblicano, di posizioni democratiche e socialiste, fu deputato della Sinistra nel Parlamento italiano per sei legislature dal 1860 al 1876 e senatore del Regno dal 15 maggio al 2 luglio 1876.
- Giuseppe Ferrari
(democratico federalista) - Era venuto a contatto con i socialisti e con il passare degli anni si professerà di fede democratica ;
- in uno dei suoi saggi scrisse che l’unità italiana non esiste se non nelle regioni della letteratura e della poesia, e in queste regioni non si trovano popoli, non si può fare leva sugli eserciti e non si può ordinare un vero governo;
- anteponeva la lotta per la repubblica e la democrazia a quella per l’indipendenza;
- il federalismo era per lui la formula più idonea e rispondente alle tradizioni storiche dell’Italia.
Moderati filosabaudi
- Anche Cesare Balbo (1789-1853), più federalista e Massimo (Traparelli) d’Azeglio (1798-1866) apprezzano la prospettiva moderata e federalista.
- Ritengono però inadeguata la soluzione neoguelfa e vedono nella monarchia sabauda, l’unica indipendente dall’Austria, la possibile guida dell’unità italiana.
Massimo d’Azeglio
- Massimo d’Azeglio (1798-1866)
- Larga influenza sull’opinione moderata
- Inutilità delle rivoluzioni ® confidare in Carlo Alberto (il solo principe disposto a combattere contro l’Austria)
- D’Azeglio Manzoni
- D’Azeglio e Cavour: la politica dei piccoli passi
- CONTE CAMILLO BENSO DI CAVOUR
1810-1861 - Leader del movimento liberale moderato.
Cesare Balbo
- Cesare Balbo (1789-1853)
- “Speranze d’Italia” (Parigi, 1844)
- Critica a Gioberti:
- ruolo dell’Austria nella confederazione
- questione dell’indipendenza del Lombardo-Veneto
- Cesare Balbo: Federalismo monarchico
- I principi italiani hanno tutto l’interesse a unirsi in una federazione:
– Divisi sono deboli, l’Italia tra le grandi potenze non conta nulla.
– Unendosi tolgono ragion d’essere ai fautori rivoluzionari dell’unità.
– L’economia italiana può solo trovare vantaggi dall’unificazione del mercato.
Vincenzo Gioberti
- V. Gioberti (1801-1852)
- Gioberti si rese conto che la strategia rivoluzionaria spaventava più che unire le forze che potevano appoggiare l’unità.
- Auspicò una soluzione che tenesse conto della situazione italiana del tempo.
- Vincenzo Gioberti
- Vincenzo Gioberti (1801-1852), abate torinese
- “Del Primato morale e civile degli Italiani” -Bruxelles, 1843
- Problema – Austria
- Gli Stati italiani non hanno la forza per vincere una guerra con l’Austria.
- Gioberti, insieme ad altri politici del tempo, ritiene possibile convincere l’Austria ad abbandonare l’Italia e a cercare compensi nei Balcani a danno dell’Impero ottomano.
- Problema – Papa
- Nel “Primato civile e morale degli Italiani” (1843) Gioberti sostiene che:
– La religione è un fattore di civiltà.
– L’Italia ha un primato tra le nazioni, dovuto al suo particolare legame con il cattolicesimo, rappresentato dalla presenza sul suo territorio della sede papale.
– Al contrario di quanto pensano gli storici neoghibellini il papa ha sempre avuto il ruolo di difensore della libertà italiana.
- Il neoguelfismo
- Gioberti trasforma quello che per molti (sin da Machiavelli e Guicciardini) era un problema in una soluzione.
- I principi italiani devono creare una confederazione con a capo il papa,
il più antico e prestigioso dei sovrani del nostro paese. - Riforme Pio IX
- A Gregorio XVI succede nel 1846 il vescovo di Imola Giovanni Maria Mastai Ferretti, con il nome di Pio IX, che alimenta le speranza risorgimentali con
- Amnistia detenuti politici
2. Convocazione Consulta di Stato (1847), con i delegati da tutte le province
3 .Adesione alla Lega doganale (1847)
4. Libertà di stampa e allentamento della censura