
Riforme e citazioni di Murat
6 Aprile 2023
La Prima Internazionale
12 Aprile 2023La Cappella Sistina fu costruita dall’architetto Giovanni de’ Dolci tra il 1475 e il 1483, ed era stata voluta da Sisto IV, che stabilì che questa costruzione avesse forme essenziali, e che fosse chiusa e quasi inaccessibile dall’esterno, quasi fortificata.
Poi i dipinti, iniziati nel 1481, trasformarono questa cappella severa, quasi spoglia, in una preziosa galleria della pittura italiana del Rinascimento. Fu ancora papa Sisto IV ad ingaggiare alcuni tra i migliori pittori dell’epoca, come Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, per realizzare le storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, che sono dipinte sulla fascia centrale dei due pareti più lunghe: la vita di Mosè (Antico Testamento) da un lato e la vita di Cristo (Nuovo Testamento) dall’altro, in modo che i due cicli pittorici si fronteggino. Visitando la Cappella, è interessante confrontare i due piani e vederli procedere parallelamente, poiché quasi ogni fotogramma si rispecchia nella sua controparte dall’altra parte della stanza.
Nel 1508 Papa Giulio II, sempre desideroso di nuove imprese, ordinò al giovane Michelangelo di affrescare la volta della Cappella Sistina. La gigantesca opera, che sostituì il precedente fondo blu con stelle dorate, iniziò nel febbraio del 1508 e terminò nel 1512, ventitré anni prima del Giudizio Universale. L’obiettiva difficoltà rappresentata dalle dimensioni (800 mq) e dalla nudità della superficie della volta fu brillantemente superata da Michelangelo con un’invenzione che rivela la portata del suo genio artistico. Al quadro vero e proprio ha infatti sovrapposto una struttura dipinta, nella quale ha collocato, con stupefacente effetto di tridimensionalità, i vari elementi figurativi. La volta della Cappella Sistina è semplicemente opera di un architetto rivoluzionario: i profeti, le sibille e ogni altra figura, sono la creazione di un grande artista, che ha saputo fondere insieme pittura, scultura e architettura come nessun altro.
Ha utilizzato il particolare concetto della volta per inserire dinamicamente le figure possenti nelle scene. Ha integrato nel concetto generale una serie di nove riquadri con episodi della Genesi, che si susseguono in ordine cronologico dall’altare maggiore alla parete d’ingresso. La prima è la Separazione della Luce dalle Tenebre, seguono la Creazione del Sole, della Luna e della Vegetazione, la Separazione della Terra dalle Acque e La Creazione di Adamo, quest’ultima la scena centrale del ciclo, rilevante anche da un artistico, un affresco talmente straordinario che basterebbe a far durare per sempre nella storia il suo autore. In questo affresco l’artista esprime l’atto sublime della creazione con il semplice tocco della punta delle dita, attraverso il quale sembra che tra il Creatore e Adamo passi una vera e propria carica vitale. Il ciclo prosegue con la Creazione di Eva e Il peccato originale e la cacciata dal giardino dell’Eden, dove la scena è divisa in due parti dall’albero intorno al quale è avvolto il serpente. Sul lato sinistro detto serpente chiama Adamo ed Eva a prendere il frutto proibito, mentre sul lato destro, con un rapporto di causa ed effetto, si svolge il dramma della cacciata dal giardino dell’Eden. Segue Il Sacrificio di Noè, e poi Il Diluvio, affresco fitto di figure ed episodi. Cronologicamente il primo avrebbe dovuto seguire il secondo, ma Michelangelo scelse di anteporlo, probabilmente per disporre nel soffitto di un pannello più grande per il maestoso Diluvio. Con L’ubriachezza di Noè si chiude il ciclo, venato da una nota di amaro pessimismo sulle miserie della natura umana.
I Profeti e le Sibille, collocati in spazi triangolari, dove la volta si incurva, sono le figure maggiori dell’opera monumentale. Tutti sono rappresentati seduti e accompagnati da angeli e geni. Ci sono: Giona, la Sibilla Libica, Daniele, la Sibilla Cumana, Isaia, La Sibilla Delfica, Zaccaria, la Sibilla Eritrea, Ezechiele, la Sibilla Persiana, Geremia. Inoltre, tra le cornici centrali della volta sono interposti i famosi “ignudi michelangioleschi” (i nudi tipici di Michelangelo), mentre nelle lunette sopra le finestre e nei pennacchi triangolari sono raffigurati gli antenati di Cristo, ed episodi dell’Antico Testamento occupano i quattro pennacchi angolari. Infine ai lati dell’altare maggiore vediamo a sinistra Il castigo di Aman e a destra Il serpente di bronzo, mentre sulla parete opposta è stato dipinto Davide e Golia a sinistra e Giuditta e Oloferne a destra.