La Prima Internazionale
12 Aprile 2023L’impero ottomano
15 Aprile 2023L’anarchismo è una teoria di forte contrasto non solo al capitale, come il marxismo, ma allo stato. Il suo principale teorico fu il russo Bakunin.
Dalla Congiura degli Uguali di Babeuf, 1795-6, in poi ci fu un continuo fermento socialista in Francia
Abbiamo già parlato la volta scorsa di Saint-Simon, Owen, Fourier, Blanqui, Blanc, Marx ed Engels
Pierre-Joseph Proudon (1809-1865) fu “il padre dell’anarchismo«. In Cos’è la proprietà (1840) coniò il termine “anarchico”.
“La sovranità finirà per svanire … nell’anarchia, nell’assenza di un padrone o sovrano… la forma naturale della società umana”
Proudhon prevedeva un equilibrio tra “comunità” e “proprietà”, e la sostituzione del governo con “contratto”
Nonostante il suo famoso detto “la proprietà è un furto”, era contrario al sequestro della proprietà capitalista. Proudon previde una rete di piccole botteghe di contadini che si scambiavano tra loro beni corrispondenti al tempo di lavoro, e si davano credito gratuito, nuove modalità da diffondere e far prevalere pacificamente.
Proudhon si oppose ai sindacati, agli scioperi, ai candidati operai alle elezioni e alla tassazione progressiva.
Marx definì Proudhon un “socialista borghese”. “Non ha né abbastanza coraggio né perspicacia per elevarsi, anche speculativamente, al di sopra dell’orizzonte borghese”. Invece si è limitato a destreggiarsi, come un giocoliere, tra concetti borghesi.
Proudhon era anche anti-femminista, antisemita e favorevole alla guerra
Proudhon aveva un’idea della natura umana non molto diversa dall’ “uomo economico” borghese, e sottolineava la propensione al «contratto».
Proudhon preferiva chiamare il suo sistema “mutualismo”, “federalismo” o “socialismo scientifico”.
Nella Prima Internazionale (1864-72) il proudhonismo svanì, ma Mikhail Bakunin (1814-76) e altri nella Federazione del Giura (Anti-autoritari) svilupparono un nuovo tipo di anarchismo (Bakunin lo chiamò “socialismo rivoluzionario”) più “infettato” dal marxismo.
Bakunin sostenne i lavoratori che si impadronivano delle proprietà capitaliste e si definì un “collettivista”; ma voleva una federazione di piccoli comuni che negoziassero con gli altri piuttosto che uno stato operaio.
Bakunin sostenne i sindacati operai e gli scioperi, ma non i partiti socialisti e la politica operaia; e guardava più ai contadini e al “sottoproletariato” che non alle fabbriche
Bakunin sosteneva che “tutti gli Stati attualmente esistenti saranno distrutti… … tranne la Svizzera, ovviamente
A proposito della Svizzera, Orson Welles, nei panni di Harry Lime, nel film “Il Terzo Uomo”, acutamente osserva:
Sai quel che diceva quel tale ? In Italia per trent’anni e sotto i Borgia ci furono guerre, terrori , omicidi, carneficine, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento.
In Svizzera non ci fu che amore fraterno, ma in cinquecento anni di quieto vivere e di pace che cosa ne è venuto fuori… l’orologio a cucù..
Il primo compito era quello di distruggere tutte le istituzioni, le leggi, ecc…, in modo che l’ordine naturale dell’anarchia potesse emergere.
Per Bakunin e i suoi seguaci, la religione era la base ideologica dell’autorità all’origine dello sfruttamento. Quindi, prima di tutto, occorreva distruggere
la religione!
Bakunin disse che l’organizzazione socialista doveva riflettere la nuova società ideale di domani, ammetteva solo la “dittatura invisibile” di un’élite rivoluzionaria segreta, non la dittatura del proletariato.
Marx replicò che, secondo il principio di Bakunin la Comune di Parigi del 1871 era stata condotta senza disciplina e progettazione, e per questo era fallita.
Lo stesso Bakunin deplorava che la Comune “per combattere la reazione monarchica e clericale, fosse obbligata a mettere da parte i principi fondamentali del socialismo rivoluzionario e ad organizzarsi in una controforza giacobina”
Marx: “Tutte le armi con cui combattere devono essere attinte dalla società così com’è, e… non adattate alle fantasie idealistiche di questi dottori in scienze sociali”.
Engels: “Voler abolire l’autorità nella grande industria equivale a voler abolire l’industria stessa…”
Le idee divergenti di Marx e Bakunin sulla Comune parigina determinarono lo scisma antiautoritario, la scissione definitiva fra marxisti e anarchici
Dalla scissione della Prima Internazionale nel 1872 al 1917 si creò un grande movimento anarchico in Europa, ma con molti filoni diversi.
Nel 1880 Paul Brousse (1844-1912) coniò l’idea di “propaganda dell’atto” – iniziando l’attività rivoluzionaria con atti individuali di violenza contro la società. Gli anarchici uccisero tra fine ‘800 e inizi ‘900o un re d’Italia, un imperatore di Russia, una principessa austriaca e presidenti di Francia e Stati Uniti.
Brousse stesso, però, ridusse gradualmente l’utopia dell’anarchismo su piccola scala locale, volgendosi a un riformismo municipale, e diventando perfino il leader dell’ala destra “possibilista” del socialismo parlamentare francese.
Max Stirner (1806-56) fu il profeta dell’anarchismo più individualista. Stirner ha anche influenzato il nichilismo di Nietzsche, e attraverso di lui, il postmodernismo di oggi.
Peter Kropotkin (1842-1921) sviluppò le idee di Bakunin nell’ “anarco-comunismo”. Previde l’immediata distribuzione gratuita delle merci laddove Bakunin prevedeva lo scambio dei beni.
La società ideale di Kropotkin si potrebbe presentare, semplificandola, come un mondo interamente gestito da ONG (NGO nell’acronimo inglese).
Dopo l’ottobre 1917 Kropotkin tornò in Russia, lavorando “su un progetto per una repubblica federale …”
Emile Pouget e altri svilupparono l’anarco-sindacalismo, in base al quale le unità federali della società futura non dovevano essere stati, regioni o comuni, ma sindacati.
L’anarco-sindacalismo si concentrò sulla lotta di classe nella grande industria, integrando l’attività “distruttiva” (rivoluzionaria) con quella “costruttiva”
(riformista).
L’anarco-sindacalismo tendeva al socialismo utopico. La CGT* in Francia organizzò uno sciopero generale nel maggio 1906. Non fu un fallimento completo, ma non fu nemmeno la rivoluzione.
* La Confédération Générale du Travail francese ha una storia simile alla nostra CGL, poi CGIL, quindi inizialmente anarcoide, poi sempre più marxista e leninista
L’anarco-sindacalismo cercò di combinare le funzioni del sindacato, del partito politico e dei consigli di fabbrica in un’unica entità, come un costume ibrido da pantomima: il risultato fu che non svolse adeguatamente nessuno di quei ruoli.
La CGT francese, guidata da anarco-sindacalisti, finì per sostenere la 1° guerra mondiale.
Nell’ottobre 1917 i bolscevichi e i sovietici mostrarono l’alternativa sia al parlamentarismo riformista-socialista che alle posizioni anarchiche. Molti anarchici si unirono al bolscevismo. Il resto si disperse in sette, tranne che in Spagna…, ma questa è un’altra storia.