Le scelte obbligate della politica scolastica
21 Aprile 2023Santuario Madonna del Lares a Bolbeno (TN)
23 Aprile 2023Le guerre spiegate ai ragazzi: un titolo di questo genere potrebbe indurre qualcuno a pensare ad una semplificazione, nel senso adesso vi schematizziamo le guerre, ve le sintetizziamo e banalizziamo quello che sta avvenendo.
Non è stato così, anzi, al contrario, perché proprio all’età dei ragazzi, a scuola soprattutto, si deve sviluppare un senso critico, cioè una capacità di valutare e giudicare tutto con ragione e discernimento, che tenga conto di tutti i fattori in gioco, che non si lascia abbindolare da una narrazione superficiale.
Toni Capuozzo è la persona più adatta per aiutare quantomeno a far nascere il dubbio sulle notizie, e sui reportage di guerra, perché lui ha verificato come certe volte le notizie si manipolano o oscurano.
Ne ha viste tante e sa come cosa è successo negli anni ’90, 2000 e 2010, sa cosa è successo in Russia quando c’era ancora l’Unione Sovietica, cosa è successo in Iraq, dove c’è stata una guerra, nel 2003, della quale forse non ci hanno raccontato tutto, ma lui ha visto tutto, sa cosa è successo nei Balcani, e l’ha raccontato con grande professionalità a tutti noi.
Occorre cercare di ragionare e di capire, non essere totalmente succubi di una narrazione che potrebbe essere pilotata, o comunque vera in parte, non oggettiva perché presenta solo alcuni aspetti della questione.
Fatta la selezione, fatta la tara di queste amplificazioni o riduzioni di elementi in gioco, abbiamo chiesto a Toni se è possibile comunque essere d’accordo con quello che ha detto ieri il Presidente della Repubblica Mattarella alla presidente della Slovacchia Zuzana Caputova:
“La disinformazione che viene alimentata da una costante attività della Federazione Russa” rispetto alla guerra in Ucraina “colpisce tutti i Paesi, anche in Italia, ed è un’azione insidiosa che va contrastata con maggiore efficacia, con strumenti più efficienti di quelli fin qui messi in campo”.
Oppure con quello che ha detto il Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni (PD): “Quando si parla di sconfitta di Putin non significa arrivare a Mosca, significa la liberazione di un Paese libero e indipendente come l’Ucraina che ha subito un’aggressione. Quando si parla di tregua e di pace non si intende girarsi dall’altra parte. Noi non decidiamo per conto dell’Ucraina ma certamente bisogna metterla in condizione di resistere”.